Scoprire i nomi degli eliminati del Festival di Sanremo è un momento che arriva sempre con una certa amarezza. Si snocciolano i video dei cantanti che proseguiranno la loro avventura a Sanremo. Davide Van de Sfroos, La Crus, Nathalie, Tricarico, Luca Madonia (e Battiato), Giusy Ferreri, Roberto Vecchioni, Emma Marrone e i Modà, Max Pezzali, Luca Barbarossa e Raquel del Rosario.
Ecco, quindi, i nomi degli eliminati. Gli eliminati della seconda serata del Festival di Sanremo sono: Al Bano e Patty Pravo. Peccato, ma c’è sempre il “sofismo” del ripescaggio.
Ma ecco come si è svolta la seconda serata del Festival di Sanremo. Lo spettacolo si apre con le magie di luci, suoni e danza firmate sempre Daniel Ezralow il tutto tra tecnologia e impegno fisico dei ballerini che chiudono il quadro scrivendo con i corpi Sanremo.
In un’avveniristica sfera di metallo “atterra” sul palcoscenico dell’Ariston un Gianni Morandi più che sorridente confortato dal buon risultato degli ascolti della prima serata (media di share del 46,93%, battuta così la prima serata della Clerici dell’anno scorso).
Cambiano anche i tempi di ingresso in scena delle due bellissime prime donne del Festival che, in sequenza ravvicinata, scendono sulla scena in tubi trasparenti (una delle invenzioni della supermoderna scenografia di Gateano Castelli) e guadagnano il proscenio dopo soli venti minuti dall’inizio della kermesse (ieri avevano dovuto aspettare, più o meno, 90 minuti). L’argentina Belen Rodriguez è in un raffinato abito a sirena, nero e punteggiato di argento mentre Elisabetta Canalis è in total white con vertiginosa scollatura che lascia scoperta totalmente la schiena: bel colpo d’occhio!
Nathalie e Al bano sono i primi big a riproporre i brani.
Arrivano le Iene, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, che rendono omaggio al padrone di casa cimentandosi, in qualità di cantanti in verità un po’ meno stonati di ieri sera, in un medley dei più celebri successi del Gianni nazionale.
Belen e Luca chiamano troppo presto Tricarico che arriva, con un’aria sempre più stralunata, quando ancora il palco non è pronto e per farsi perdonare danno una mano a spingere il pianoforte.
“Ma per entrare nella palla quanto ti hanno dato?”: è l’irriverente domanda delle Iene a Gianni Morandi che continua a essere la loro vittima designata. I tempi della serata sembrano più serrati e la “squadra” appare più a suo agio anche se non mancano gli errori di entrata sulle presentazioni e i testi non brillano per originalità.
E’ dunque il momento di Andy Garcia, il primo ospite internazionale della serata. Sullo sfondo di un sipario rosso elettronico Gianni Morandi e il divo del cinema si accomodano su poltroncine bianche e l’avvio della conversazione non può non essere che sulla musica che Garcia dice di amare molto e di praticare da sempre e, in particolare, quella cubana, ovviamente.
“Guardo ma non tocco” dice l’attore, in italiano, a proposito del rapporto con le altre donne visto che, come sottolinea Morandi, è sposato da 30 anni con la stessa donna che, racconta lo stesso Garcia, ha incontrato in un bar e fu colpo di fulmine. “Vorrei che Cuba fosse come l’Italia, cioè libera”: lo dice mettendosi al piano dove esegue un suo brano dedicato proprio alla sua antica patria dove non è più tornato ma che è sempre nel suo cuore. Non a caso, quindi, l’attore nonchè regista sta per realizzare un film sugli ultimi anni vissuti da Ernst Hemingway proprio a Cuba.
La par condicio è salva! Il momento della satira targato Iene è centrata su Roberto Saviano (e i suoi tempi lunghissimi nel raccontare), Michele Santoro (che non sa se ci sarà ma è sempre là), Gianfranco Fini (e la famiglia che cresce e non sta più in due stanze), Luca Cordero di Montezemolo (politica sì e politica no e l’appoggio esterno) il tutto evocando il profilo “del potente ricchissimo” che può solo essere Berlusconi ma non viene nominato mai.
SERENA ABRAMI: voto 6. Lo stile di Niccolò Fabi, che è l’autore del brano, si riconosce subito. Lei canta con una certa grazia ma non brilla per personalità. La voce è uguale a mille altre.
ANANSI: voto 7. Non si è reggae sol perché ci fa crescere i capelli rasta. La canzone non manca di una certa freschezza e ha un refrain accattivante che non mancherà di piacere.
GABRIELLA FERRONE: voto 5. Tanta grinta, forse troppa. Il brano è pieno di cose, troppe. La voce ha qualche timbro interessante, ma la strada è ancora lunga. Ci vuole gavetta.
RAPHAEL GUALAZZI: voto 9. Evviva lo swing! Una bella canzone interpretata assai bene con la voglia di essere un crooner. E forse ci riuscirà.