Suze Rotolo, vero nome Susan Elizabeth Rotolo, nata il 20 novembre 1943, è morta il 24 febbraio dopo lunga malattia. Per tutta la generazione rock cresciuta dagli anni 60 in poi, era “la ragazza di Bob Dylan”, anche se la loro relazione in realtà durò molto poco, immortalata con lui sulla copertina del secondo disco del cantautore americano, “The Freewhelin’ Bob Dylan”, uscito nel 1963.



Lei aveva vent’anni, lui quasi 22, e in quella splendida foto scattata sulla 4th Street al Greenwich Village, sede della nascente canzone di protesta, identificarono una intera generazione. Quella che stava mettendo in musica gli ideali di John F. Kennedy con le canzoni folk per i diritti civili, per la nuova Promessa americana. Per i sogni e le utopie che accompagnarono quella generazione per tutto il decennio dei sixties. Di chiare origini italiane, Suze apparteneva a una famiglia radicale di sinistra, che molto influenzò il giovane Bob Dylan a scrivere le sue celeberrime canzoni come Blowin’ in The Winw o Masters of War. La loro relazione fu però sempre molto tormentata, sia per la giovane età di entrambi, sia per le aspirazioni da star di Dylan, che stava diventando a grandi passi il più importante autore di canzoni d’America e che già intesseva rapporti non solo artistici con la collega Joan Baez. Nel 1962 lei fuggì nella natia Perugia ufficialmente per studi, ma in realtà proprio per sfuggire a una relazione che la stava distruggendo.



Dylan partì alla sua ricerca, girò l’Italia, si esibì da sconosciuto anche al Folk Stiudio di Roma ma di Suze niente. Lei era appena tornata in America quando lui giunse in Italia. Ma per lei scrisse alcune delle sue canzoni più belle e appassionate, ad esempio Boots of Spanish Leather. La loro relazione finì per sempre. Ne decenni seguenti Suze si sposò con un professore italiano residente a New York e divenne una pittrice di fama, per poi pubblicare proprio un paio di anni fa la sua autobiografia.

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