VENDITA EMI – CITIGROUP E TERRA FIRMA – Nel 2007 Citigroup aveva finanziato l’acquisizione di EMI da parte di Terra Firma, capitanata da Guy Hands, per un totale di 4,2 miliardi di sterline.
Ai primi di febbraio la banca ha ottenuto il controllo totale della Major a causa del mancato pagamento degli interessi dovuti da Terra Firma.
Per evitare questo esito, Guy Hands aveva portato in tribunale Citigroup e il suo vecchio amico Wormsley (Detto “il verme” dai suoi colleghi della City di Londra – un nome a quanto pare giustificato…) accusandoli di averlo ingannato per alzare il prezzo dell’acquisto e ottenere commissioni più alte.
A dire il vero non aveva tutti i torti, visto che Citigroup faceva consulenza sia a Terra Firma (il compratore) che ad EMI (il venditore)! Sfortunatamente per lui in Ottobre il giudice americano che presiedeva il caso (Hands aveva chiesto che il procedimento si tenesse a NY e non a Londra, perché per evitare di pagare le tasse a Sua Maestà non può trascorrere più di alcuni mesi all’anno in Gran Bretagna) ha stabilito che il solo colpevole per l’esagerato acquisto di EMI è infatti la sconsideratezza di Guy Hands, e non Citigroup.
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Sconsideratezza che è costata a Terra Firma un miliardo virgola sette milioni di sterline.
Intanto Citigroup ha ridotto il debito di EMI verso sé stessa da 3,4 miliardi di sterline a solo 1,2 miliardi, con una perdita totale di 2,2 miliardi.
Cosa succederà adesso? Citigroup sta cercando un compratore e già ce ne sono due all’orizzonte. A meno di clamorosi colpi di scena, la EMI verrà venduta a pezzi, la casa discografica da una parte, le edizioni musicali dall’altra. Ora sta a Warner e KKR (proprietari della nuova BMG) farsi avanti con le loro rispettive proposte.
(Peter DeBrando Chiesa)