Atteso in modo spasmodico dai fan, ecco “Born This Way“, l’atteso nuovo disco di Lady Gaga. Se ne parlava da mesi, anticipato dal singolo che dà il titolo al disco stesso e da due videoclip, quello della title track e quello di Judas, brano che ha suscitato polemiche specie da parte dei cattolici che hanno definito blasfemo il testo e il videoclip, dove si tratteggia la figura di Giuda e di Gesù in modo trasgressivo. E’ tipico di Lady Gaga, cercare la trasgressione a tutti i costi, e ovviamente la religione cristiana è sempre l’obbiettivo più facile e a portata di mano. “Born This Way” è dunque il suo secondo disco, dopo l’incredibile successo dell’esordio “Monster” che l’aveva lanciata in tutto il mondo. Poi sono venuti i tanti concerti, sempre all’insegna di una certa trasgressione. Per i fan, che su Facebook sono oltre trenta milioni, la cantante è una sorta di divinità, per molti altri è invece solo una imitatrice furbetta di Madonna. E il nuovo disco come suona? Già la canzone Born This Way sembrava un rifacimento di certe cose di Madonna. Altri brani invece fanno un po’ il verso a se stessa: è il caso della stessa Judas o anche di Highway Unicorn mentre Americano ricorda un po’ Alejandro. D’altro canto la formula di Lady Gaga è quella di un pop ballabile senza particolari pretese. E’ impossibile infatti separare le sue canzoni dai suoi video o dalle sue apparizioni live: lei è un’artista che punta tutto sull’immagine e sulle trovate spettacolari. Addirittura in questo disco si cimenta nel tedesco, nel brano Scheisse, ma è anche vero che molta della sua musica fa eco a quel elettro pop di marca germanica che andava di moda fino a qualche anno fa. In Government Hooker Lady Gaga costruisce una sapiente ambientazione musicale, dove accade un po’ di tutto, è uno dei brani più interessanti del disco. In Bloody Mary si avvicina di nuovo alla trasgressione, anche se non è chiaro se si riferisca davvero alla Vergine Maria: è un bel pezzo però giocato sulla voce sexy della cantante.
Fa piacere poi ritrovare la bella ballata per pianoforte e chitarre già sentita dal vivo nei suoi concerti, il pezzo You and I, dove Lady Gaga dimostra qualità che forse in futuro andrà ad approfondire, lasciando l’immagine troppo dance che adesso si è costruita. E addirittura nel brano The Edge of Glory Lady Gaga si dà al rock chiamando a suonare il sassofono nientemeno che Clarence Clemons, sassofonista di Bruce Springsteen. E’ il pezzo che è piaciuto di più a molti fan che l’hanno ascoltato in anteprima, sorta di inno rock da stadio. Dunque un disco ricco di spunti su cui si discuterà a lungo.