Quest’anno Umbria Jazz che si svolgerà come sempre a Perugia dall’8 al 17 luglio, è dedicata ai 150 anni dell’Unità Nazionale. Tale storico anniversario verrà ricordato dagli artisti italiani chiamati a proporre nel corso delle loro esibizioni, una personale rivisitazione del nostro Inno.
Seconda dedica del festival alle donne, che saranno protagoniste di un cartellone che concede loro grande spazio (Liza Minelli, forse l’ultima grande leggenda del musical americano, che torna in Italia dopo le esibizioni del 2008; Caro Emerald e Dee Alexander, la prima vero e proprio fenomeno musicale del momento – suo il brano di un notissimo spot  televisivo -, la seconda scoperta nell’ultima edizione invernale del festival, tra le più apprezzate da pubblico e critica).



Due pianiste dal Giappone: Hiromi, che aprirà per il suo mentore Ahmad Jahamal  e Chihiro Yamanaka, protagonista della scena jazz contemporanea. Lo stesso manifesto del Festival ha per la prima volta un tocco femminile, quello di Grazia Varisco.

Un festival in bianco, rosso e verde dunque, verde come il cuore dell’Umbria, che da quasi quarant’anni è il portabandiera in Italia di questa musica straordinaria, il jazz.



Scontato usare toni roboanti per questa grande manifestazione che per tutti gli appassionati di grande musica (jazz, blues, rock) rappresenta un appuntamento imperdibile, anche con l’appendice invernale a Orvieto.

Quindi, anche quest’anno, un cartellone tutto da godere nelle belle funzionali e storiche location della manifestazione: l’Arena Santa Giuliana, dove avranno spazio i grandi nomi, poi il Teatro Pavone dedicato al jazz italiano e al suo omaggio all’Unità Nazionale e l’Oratorio Santa Cecilia.
Abbinamento tra musica e cibo infine alla Bottega del Vino, al Ristorante La Taverna e all’Hotel Brufani che ospiteranno gli aperitivi, i brunch e le cene.



Il gruppo che suscita le maggiori attese è quello composto da, Herbie Hancock Wayne Shorter e Marcus Miller (Herbie Hancock, piano, keyboards; Marcus Miller, bass, bass clarinet; Wayne Shorter tenor, soprano sax; Sean Jones trumpet; Sean Rickman, drums). I tre che hanno fatto parte delle  band di Miles Davis proporranno un tributo in occasione dei venti anni dalla  scomparsa del leggendario trombettista. Si tratta di un’esibizione imperdibile, esclusiva italiana di Umbria Jazz (appena otto i concerti europei).

Grande serata quella che vedrà di nuovo a Perugia martedì 12 luglio  Carlos Santana  con il suo Guitar Heaven European Tour Medesima la formazione dell’ultima esibizione in Umbria con l’eccezione del nuovo tastierista David K. Mathews.

L’esibizioni serali all’Arena Santa Giuliana riservano altri grandi esibizioni come quella di Prince (Venerdì 15 luglio), grande  animale  da  palcoscenico, chitarrista eccezionale, autentico genio musicale. Per lui non parlano solo gli oltre 50 milioni di dischi venduti, ma un’incredibile versatilità artistica che lo ha portato a spaziare dal funk al soul, dal rock al jazz e alla musica sperimentale.

Sabato 16 sarà la volta di B.B. King il grande chitarrista americano   che è riuscito a sviluppare uno stile che è solo suo, nel quale si fondono a meraviglia il blues tradizionale, lo swing del jazz, il mainstream, il pop, come sempre sarà accompagnato dalla sua inseparabile chitarra “Lucille”.

Grande attesa per la serata brasiliana prevista per giovedì 14 luglio che vedrà sulla scena Gilberto Gil e Sergio Mendes. Particolarmente attesa da molti l’esibizione di Mendes, assai poco presente sui palchi italiani. E’ uno dei grandi della musica brasiliana, proprio Mendes (1941) con il suo trasferimento a Los Angeles avvenuto nel lontano ’64 ha ulteriormente contribuito a far conoscere la musica brasiliana nel mondo. Dopo aver collaborato con Antonio Carlos Jobin e João Gilberto una volta negli States ha raggiunto il successo con i Brasil’ 66 vendendo in carriera milioni di album. Pianista arrangiatore, non ha mai disdegnato di sconfinare in altri generi, avvicinandosi alla fusion e all’hip hop. Nelle sue band tanti grandi da Oscar Castro Neves a Dom Um Romao (poi nei Weather Report) a Heitor T Pererira. Fra le sue più riuscite collaborazioni quelle con Ivan Lins e  Milton Nascimento. Una serata da non perdere.

Sempre nella grande Arena i concerti di : Ahmad Jamal, Branford Marsalis con Joey Calderazzo e in quartetto, seguiti dallo European Jazz Ensemble.

Gran finale, il 17 con il meglio del jazz latino, una maratona musicale che vedrà alternarsi sul palco Eddie PalmieriChucho Valdes e Michel Camilo,accompagnati da Horacio “El Negro” Hernandez, Brian Lynch, Lupus Curtis, Giovanni Hidalgo, Charles Flores.

Nutrita e di gran qualità la pattuglia italiana che si esibirà al festival:  Franco D’Andrea, figura storica del jazz “made in Italy”, Danilo Rea e Flavio Boltro, insieme in un inedito e imperdibile duo, Gianluca Petrella, tra i migliori trombonisti sulla scena, che presenta il suo ultimo progetto “Tubolibre”, oltre che componente del quintetto di uno dei più interessanti giovani pianisti: Giovanni Guidi. Si esibiranno inoltre Dado Moroni, impegnato in un nuovo trio, mentre Roberto Gatto,  si presenterà con il suo nuovo ottetto. Il Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti, proporrà il premiatissimo lavoro dedicato a Malcolm X.

Rosario Giuliani e Fabrizio Bosso insieme nel progetto Lennie’s Pennies, con il secondo impegnato anche nel suo quartetto arricchito dalla presenza di Roberto Cecchetto alla chitarra.

E ancora Antonello Salis e il suo “Giornale di Bordo”, Francesco Cafiso con l’Island Blue Quartet, Gabriele Mirabassi con Aca Seca Trio, l’Emerald Quartet di Claudio Fasoli, Marco Tamburini, Ramberto Ciammarughi con Fabio Zeppetella e Fabrizio SferraNicola Mingo e il suo omaggio al grande trombettista Clifford Brown.Fra gli esordienti al festival giovani come Simona Severini e Mattia Cigaliniaccanto a loro uno dei decani del Festival il pianista Renato Sellani come sempre in duo con Massimo Moriconi.

Ci sono infine gli spazi all’aperto gratuiti: Piazza IV Novembre e i giardini Carducci. È l’Umbria Jazz che rappresenta la continuità con il passato, un omaggio doveroso a una formula che ha creato il “caso” Umbria Jazz nel mondo dello spettacolo e nel costume.

Da non dimenticare infine la tradizionale Street Parade, che non poteva non essere tricolore con i Funk Off. Ultima e non meno importante presenza Perugia con il suo centro storico, le sue botteghe, la splendida ospitalità che consentono di godere appieno il Festival, una occasione che si raccomanda almeno una volta anche a chi della musica non è appassionato.