“Every little thing she does is magic” comincia cosi la tappa bresciana del Synphonicity  tour di Sting. La data anticipata dalle polemiche sui prezzi molto poco abbordabili dei biglietti: (€130 + prev. primo settore, €85 + prev. secondo e €50+ prev. per i  posti in piedi) a prodotto i suoi effetti con una platea non completamente piena, al contrario delle strade limitrofe alla piazza dove i fan della star inglese si sono accalcati per ascoltare la voce e i suoni del loro amato artista.
Sting ha offerto quasi due ore di ottimo spettacolo contraddistinto da grandi sonorità classiche e qualità artistiche fuori dal comune: canta, suona e parla con il pubblico in perfetto italiano (prevedibile abitando da anni in Toscana).
«Buonasera a tutti sono felice di essere qui a Brescia per la prima volta». Certo Sting, in completo corvino, non si è tirato indietro ed è in gran forma, nonostante i sessant’anni siano imminenti, si é speso per offrire una serata fuori dal comune.
L’Ensemble Symphony Orchestra, 54 elementi sapientemente diretti dall’avvenente Sarah Hicks e la sua band composta dai musicisti Dominic Miller alla chitarra, Ira Coleman al basso, Rhani Krija alle percussioni e Jo Lawry ai cori hanno supportato l’artista che ha regalato una nuova chiave di lettura di classici come “Englishman in New York”,  “Roxanne”, “Every little thing she does is magic”, “Next to you”, passando senza sosta dalla leggenda Police a quella solista nelle intense versioni di “Fields of Gold”, “Russians” e “Shape of my heart”  con una particolare versione di “Message in a bottle” con chitarra, voce e percussioni.
Sting ha poi dedicato il brano “Why should I cry for you” a suo padre: «Quando ero giovane – dice l’artista – mio padre mi disse: “Finita la scuola, prendi la via del mare e diventa marinaio”. Perchè? ho chiesto io, ma lui non mi ha risposto».



La maturità, il carisma e l’eleganza di Sting si coglie a pieno in questo concerto a meta’ tra il pop e la musica classica, fattori che  contraddistinguono le ultime produzioni dell’artista inglese, e che conducono il pubblico di Brescia fino al gran finale con “Every breath you take”, “Fragile” e “Message in a bottle”. Il trionfale applauso e standin ovation dei fan di piazza della Loggia sottolinea la riuscita e l’eleganza della performance senza sbavature del “mister Pungiglione” Sting.

(Angelo Oliva)

Leggi anche