Vasco Rossi è di nuovo al centro di una polemica, o meglio, sembra aver deciso di usare Facebook per rispondere a tutti quelli che gli fanno delle critiche. Scelta legittima che però, volente o nolente, lo rimette sempre sulla scena a causa di un litigio o di uno scambio di “favori”.
Le potenzialità della rete, d’altra parte, vanno al di là di quelle di tutti gli strumenti tradizionali e convenzionali. E non sono in molti gli artisti, della popolarità di Vasco, a usare i social network con questa spregiudicatezza e senza peli sulla lingua.
L’ultimo atto? Una risposta pubblicata da Vasco Rossi (nella sua pagina Facebook ufficiale) al giornalista di “Max”, Massimo Poggini, autore di “Liga. La biografia” (Rizzoli). Poggini, che prima di scrivere un libro su Ligabue, anni fa, aveva scritto, tra gli altri, anche un libro su Vasco, viene ripreso per queste frasi: “Cos’è questo debordare su Facebook? Sparare su tutto e su tutti. Aizzare i fan contro chiunque abbia l’ardire di criticare, anche se in forma tenue… Sono depresso… No, non avete capito niente: i giornalisti distorcono tutto (tutti i giornalisti?)… Mi dimetto da rockstar… No, non mi sono dimesso…”.
Poi, rivolgendosi direttamente al rocker di Zocca Poggini conclude: “Vasco, permettimi di dire che mi sembri parecchio confuso, forse il giochino ti è sfuggito di mano. Dire una cosa e negarla subito dopo non è da te, è da Berlusconi. E quelle battutacce sul Liga te le potevi risparmiare, o perlomeno dargli un senso compiuto spiegandole. Tra l’altro dicendo che Ligabue “è un bicchiere di talento in un mare di presunzione…”.
La reazione di Vasco non si è fatta attendere. E alle 20.10 di questa sera ha voluto rispondere al suo “mezzamico” (così ha voluto definirlo): Caro Massimo, ci conosciamo da tanto tempo e dovresti sapere come sono fatto. Non sono io che mi contraddico . Quando dico “Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di RockStar”, MA NON smetterò di scrivere e cantare canzoni.  Voglio sperimentare nuove strade e nuovi modi espressivi. QUESTO NON VUOL DIRE che: prima dico che mi dimetto e poi dico che non mi dimetto. Che mi contraddico”.
Vasco, spiega poi che non ne può più di sentirsi dire che è “matto” o “bollito” dai giornalisti soltanto perché usa i mezzi di comunicazione senza filtri e torna sulla famosa critica rivolta a Luciano Ligabue: “Quelle battutacce su Ligabue me le potevo risparmiare?  . Ti faccio presente che, intanto non sono battutacce ma civili commenti personali (non offensivi) . Se la cosa ti ha fatto male perchè hai appena finito di scrivere un libro su di lui e probabilmente sarai diventato “amico” ti capisco.  Ma mi sono rotto di questo modo (tutto italiano) di rispondere sempre con ipocrite e frasi buoniste. Ho deciso di esprimere sinceramente il mio pensiero”.
Poche righe prima un avvertimento: “E ognuno deve sapere che d’ora in poi risponderà di quello che scrive su di me e che dovrà accettare di prendersene la responsabilità”.
E le precedenti puntate della Vasco Web Story? Si rischia di perdere il conto. In ordine sparso: la famosa critica a Ligabue (da un’intervista a Red Ronnie, anche lui protagonista di una recente polemica virale in rete), l’intervista in cui ha affrontato il difficile tema della depressione e dei farmaci, l’attacco subito da Morgan (“Vasco Rossi come artista è morto a 27 anni”) e i video cliccatissimi del suo ricovero in ospedale a causa di una costola rotta.
Probabilmente ci sarà un seguito. Il “comandante” (come lo chiamano i fan di Vasco) è in trincea e non sembra intenzionato a spegnere il computer. Anche se il tempo passa per tutti, al centro della scena, volenti o nolenti, c’è ancora lui.



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