Guerra aperta tra Vasco Rossi e il Codacons. Ieri il cantante sulla sua pagina Facebook aveva pubblicato una nuova critica nei confronti del sottosegretario Giovanardi, dopo diverse altre pubblicate nele ultime settimane, che come si sa è da sempre in prima linea nella lotta alla droga. Vasco aveva preso di mira lo spot televisivo contro le droghe, dicendo apertamente che nessuno è mai morto di “marjia”, la marijuana: “Giovanardi si è inventato uno spot tv (già on air) in cui una bella donna si trasforma in un vampiro che morde un ragazzo, con piccolo quantitativo di marjia, al collo e rappresenta in questo modo la “droga che ti uccide”. Aggiungendo che visto che ha usato una donna come vampiro simbolo del male, Giovanardi è anche misogino e odia le donne. Non è intervenuto Giovanardi, sull’episodio, ma il Codacons, che accusa Vasco Rossi di difendere e incitare all’uso della droga. Per il Codacons, è necessario far chiudere la pagina Facebook del cantante dove vengono lanciati tali messaggi. L’associazione dei consumatori si è rivolta alla polizia postale: “Non vogliamo essere né bigotti né censori ma Vasco non è certo un intoccabile, e riteniamo eccessiva, la sua esternazione sulla droga” ha detto il presidente Carlo Rienzi. “Un artista del suo calibro non può abbandonarsi con tanta superficialità ad affermazioni a favore della droga e soprattutto non può scrivere che l’abuso di marijuana non porta alla morte, perché così facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso”. Immediata la replica di Vasco sempre su Facebook, in un messaggio che poi curiosamente è stato eliminato: “Non intendo incitare nessuno all’uso di Marijuana! ma se non posso esprimere le mie opinioni, fatemi fuori!”. Intanto ieri sera al Festival di Venezia è stato presentato, fuori concorso, il film documentario su Vasco Rossi, “Questa storia qua”. L’artista ha mandato un messaggio di saluto visto che non è potuto essere perente per il ben noto ordine die suoi medici che gli hanno imposto di emessi di riposo forzato. Nel messaggio, Vasco ha parlato ancora di droga, dicendo che nella vita ci sono dipendenze ben peggiori della cocaina. Presente invece a Venezia un nutrito gruppo di fan di Vasco provenienti dalla sua città, Zocca, con tanto di striscione di auguri.