“Si qua è difficile, le case discografiche ti dicono se funziona ci investiamo, ma se non ci investono da solo non funziona… io mi astengo e se posso faccio altro”.
Questa è una parte di un dialogo avvenuto con un noto produttore discografico italiano che la dice lunga sulla attuale situazione del mercato musicale. L’enorme crisi finanziaria, l’avvento di internet ha letteralmente falcidiato il mercato discografico italiano che in tempi di vacche grasse ha sperperato milioni e milioni e non ha più investito in nuovi generi, nuovi musicisti anche per mancanza di produttori e discografici qualificati aggrappati a luoghi comuni, mestieranti di basso cabotaggio, mezze tacche che non hanno più il coraggio, ne la preparazione dei produttori di una volta di rischiare, di “credere per cambiare”.
L’Italia discografica resiste con il mercato in mano ai vecchi signori del rock (in alcuni casi sufficientemente intronati) ad anemiche band composte da fighetti che passano la giornata davanti allo specchio, anziché imparare a suonare dignitosamente il loro strumento. Pochissime sono invece le chance date alle giovani band. In Italia ne abbiamo centinaia formate tra l’altro da musicisti formidabili che danno parecchi punti a tanti nomi famosi. Purtroppo stante la situazione molte, troppe band, si disperdono. Ci vuole coraggio, forza di volontà e ovviamente tanto talento, senza mollare mai .
tira fuori le spine
tira fuori la schiuma dalla bocca e scalcia
e se è vero che ho perso
farò in modo di essere all’altezza dell’universo (Tira Fuori Le Spine)
Eccoci alla storia dei Blastema, giovane e già esperta band forlivese che ha saputo costruirsi un nutrito seguito conquistato a forza dei concerti, demo e cd auto prodotti. La loro è una storia a lieto fine, nata per caso, sottoponendo il proprio materiale al vaglio di Dori Ghezzi e Luvi de André per la loro etichetta Nuvole Production .
Cresciuti nell’area del rock indipendente la band forlivese ha iniziato la propria attività sul finire degli anni ’90. Duri e puri, come è giusto che sia per una band rock, fedeli alla propria integrità artistica non accettano compromessi e nel 2010 auto producono il primo disco “Pensieri Illuminati” che consente loro di far breccia in quel popolo di internet sempre alla ricerca di musica e contenuti di qualità. Con i concerti, la loro popolarità inizia a crescere grazie al grande impatto emotivo trasmesso sul palco. Arrivano così le partecipazioni, tra gli altri, nel 2005 e nel 2012 al MEI, nel 2009 all’ Arezzo Wave, all’Heineken Jammin’ Festival per Rock TV nel , al Woodstock5Stelle di Beppe Grillo nel 2010 e al Concertone del Primo Maggio a Roma nel 2012.
Nel 2012 arriva la grande occasione l’incontro con la “Nuvole Production”, la prestigiosa etichetta discografica fondata da Fabrizio De André e ora diretta da Dori Ghezzi e Luvi De André. Sin dall’esordio, con l’uscita dei due singoli “Tira fuori le spine” e “Synthami”, nasce un’immediata intesa nel pieno rispetto delle prerogative artistiche della band dando il via ad una proficua collaborazione che porta alla recentissima uscita del loro album “Lo stato in cui sono Stato” (Nuvole Production/ Sony Music) cd che colpisce presentando una band con uno stile già definito,originale, dove la carica della musica si sposa con testi e contenuti e di spessore.
Ci hanno chiamato dicendoci che il materiale che avevamo inviato era piaciuto. Di comune accordo abbiamo condiviso una selezione dei pezzi e ci hanno messo a disposizione uno studio . “Avete già un vostro suono, -ci hanno detto-continuate a lavorare come fatto fino ad oggi”.Così siamo entrati in studio (“Busker Studio” Rubiera (Reggio Emilia ndr.) prodotti come sempre da Alberto Nanni il nostro chitarrista che è anche un eccellente fonico. Luvi ha seguito con attenzione tutta la produzione, lasciandoci lavorare in completa libertà . E’ stata una bella esperienza, suggellata anche dalla collaborazione con David Rossi che ha arrangiato gli archi di La vita Sognata e Tristi Giorni. (Matteo Casadei)
Blastema (Matteo Casadei,voce, Alberto Nanni, chitarre, cori, Michele Gavelli, pianoforte, synth,Hammond, Luca Marchi ,basso e Daniele Gambi, batteria) si possono quasi considerare la risposta italiana a gruppi come Muse e Pearl Jam. Nelle loro note riecheggiano “ riferimenti alti” che ci riportano al rock di Canterbury,ai primissimi Genesis ( chitarra doppiata dall’Hammond), alla musica minimale , al rock sofisticato di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto ed anche a certa musica italiana degli anni ’70. Il risultato è un album molto interessante, personale, che denota una preparazione e una conoscenza musicale superiore alla media. Il tutto condito da tanta rabbia, innervata da musica sanguigna, energica, sofferta, che nella dimensione live è capace di straordinari coinvolgimenti. Suoni curati, arrangiamenti nei quali le possenti chitarre di Alberto Nanni, si accompagnano ad un uso originale ed al tempo stesso funzionale dell’elettronica, privilegiando le tastiere analogiche. Bel senso della melodia, momenti al calor bianco (Carmilla , ispirata alla celebre vampira creata da Joseph Sheridan Le Fanu, e Quale Amore) dove la band mostra i muscoli dei cavalli di razza rovesciando lava incandescente ad accompagnare i testi a volte onirici, a volte pungenti del cantante Matteo Casadei (Tira fuori le spine, il pezzo più toccante dell’album) . La parte testuale, vive di luce propria, intriga e colpisce per il modo elegante e mai sfacciato di presentare tematiche anche importanti come può trasparire dallo stesso titolo dato all’album Lo Stato in cui io sono stato.
“Lo stato in cui sono stato” racconta le cose che cambiano davanti ai nostri occhi, spesso non per il meglio, affrontate senza nessuna intenzione di arrendersi e restituite nella loro complessità. “È lecito interrogarsi su quale sia questo stato – raccontano i BLASTEMA – Lo stato interiore, dimesso e mai pienamente appagato? Lo stato sociale, sempre più scollato, precario, fragile? Lo stato ‘nazione’, oramai sconsacrato da quegli stessi simboli che avrebbero dovuto garantirne la legittimità e il decoro? Lo stato dei fatti, degli accadimenti, delle cose, come declinazione d’esistenza appena trascorsa. Un liberato che guarda la cella ancora tiepida del proprio umano tepore. Destarsi al di fuori. Nel successivo. Nel susseguente; aprire gli occhi e nell’incertezza del coraggio, della paura, guardare».
La collaborazione con un musicista come Davide Rossi (allievo di Robert Fripp, autore degli arrangiamenti degli archi di Viva la Vida dei Coldplay oltre che collaboratore di The Verve e Moby), apre ai Blastema interessanti prospettive verso altri mercati e ad altri spazi. Bravi , avanti così “al di fuori e al di sopra” e sempre “con la schiuma alla bocca”.
oggi da qui non scapperai
poi se puoi dimentica
ma oggi da qui non te ne andrai
senza avermi dato la rivincita
(Carmilla)
Ormai in tutto e per tutto dietro le quinte, ma sempre alle prese con la musica e con la voglia di dare una possibilità a chi, a parer mio e a mio gusto, se lo merita in pieno! (Luvi De André)