Dopo la montagna di polemiche innescate dall’esibizione di Adriano Celentano con il “tutore Rai” mandato in gran fretta da Viale Mazzini, Rocco Papaleo è in gran forma e molto più a suo agio, con casco giallo da operaio e cappotto d’ordinanza, raggiunge il Gianni nazionale sul palco e rilanciano insieme il tormentone di questa seconda edizione del Festival targato Morandi: “Stiamo tecnici”. La serata va, con battute fulminanti di Papaleo, svarioni di regia, microfoni che restano aperti e altri errori vari. Per fortuna che la fonica è più centrata e cantanti e orchestra si sentono meglio. Basterà per cambiare i “verdetti” espressi nelle pagelle della prima serata di questo Sanremo 2012? In alcuni casi sì – o meglio – i giudizi e i voti delle pagelle sono cambiati per alcune performance più convincenti e intense, e anche se la dura legge di Sanremo prevede gli eliminati, come in ogni gara ogni canzone mantiene la sua vitalità e la sua mutevolezza, anche se…



VOTO 4. Bella immagine e look sexy, ma la canzone non funziona.

VOTO  9 Dall’abito corto al lungo total black, questa nuova Arisa senza gli occhialoni da personaggio di fumetto si conferma come ottima interprete.

VOTO 5. Proprio non ci piacciono i prodotti confezionati a tavolino a puro scopo commerciale come questa assurda coppia. Bertè: c’è un tempo per tutto, non basta il silicone. Ma la canzone piacerà.



VOTO 9. C’è tutta la lezione del nostro Dalla. Il tema potrebbe essere scabroso ma è, invece, trattato con estrema delicatezza. E il risultato è gradevolissimo.

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VOTO 8. L’emozione tradisce e come potrebbe essere diversamente per un quindicenne sul palco dell’Ariston? Ma si è ripreso in fretta. Il brano pop-sentimentale è di facile presa e il timbro della sua voce fa il resto. Sarà un successo, effimero?

VOTO 6. Forse dovrebbe cantare anche per il pubblico e far capire tutte le parole. Le doti ci sono ma, forse, deve trovare una personale espressività e non rifarsi a modelli noti.



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VOTO 5. Al secondo ascolto questa canzone risulta ancora più vecchia, inutilmente ruffiana. E non basta l‘avvenenza e la voce di Silvia Mezzanotte.

VOTO 6. Cantautore estremo? Pare proprio di sì. Ma perché tanta retorica?

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VOTO 4.  Ma per cantare è necessario avere una voce, o no? E se si parla bisogna saperlo fare con grande personalità e carisma. Ma qui dove sono?

VOTO 5. Una voce come tante, senza particolare tecnica e una canzoncina che ha nel pizzico di ironia il suo valore.

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VOTO 7. Con tutta la voce possibile e tutta l’energia che può esprimere la Marrone canta la crisi che è parte del nostro tempo. Sembra crederci.

VOTO 8. Andamento lento con interessanti piani sonori per un intrigante inno alla vita.

VOTO 9.  Filastrocca surreale per una favola contemporanea resa da un’interprete convincente dallo stile riconoscibile. Grande energia, salutare.

VOTO 6.  Ma sì, è lui Samuele Bersani con i suoi motivetti orecchiabili. Ma ci ha fatto ascoltare cose migliori, molto più divertenti.

VOTO 4. Un’altra pugliese e un’altra cantautrice di cui avremmo fatto volentieri a meno. Ma siamo sicuri che in Italia, in Puglia, non ci fossero altri talenti da promuovere?

VOTO 5. Li abbiamo già sentiti? Ma sì questi ragazzi catanesi sono come molti, molti altri gruppi amatoriali che si riuniscono in qualche cantina

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E irrompono i Soliti Idioti negli irresistibili padre (il signor De Ceglie che più cinico non si può) e figlio (Gianluca, eterno ingenuo) che chiedono i soldi per la famiglia bisognosa messi a disposizione da Adriano Cementano. Ne hanno per tutti i due fantastici Idioti anche per  “Pupo che fa Shakespeare”. 

Per la Nuova Generazione passano il turno Alessandro Casillo (risultato scontato), Iohosemprevoglia, ancora Erica Mou (ma perche?) e, per fortuna, Marco Guazzone.

VOTO 3. Sarà anche famosa in Brasile e altrove, canterà bene il jazz, ma per Sanremo ha scelto una canzone insignificante, noiosa, inutile.   

VOTO 8. Più convinta e convincente nella seconda esecuzione nella quale Noemi ha tirato fuori la sua grinta. E nella seconda parte la canzone decolla.

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VOTO 9. Belle sonorità per una canzone che ha una sua personalità come il suo interprete-autore. Interessante l’arrangiamento. Certamente la canzone più bella tra quelle della Nuova Generazione.

VOTO 7 Anche qui l’emozione ha tradito l’interprete che niente ha a che vedere con la mitica Gabriella Ferri alla quale dice di ispirarsi.

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VOTO 9. Grande personalità a 360° dal look, sofisticato e semplice con un che di informale, alla voce e le scelte Grande tecnica richiesta da questo brano che stempera accenti rock con sfumature costruzione armonica e timbrica da romanza.

VOTO 6.  E’ tutta nel ritornello la parte migliore di questa canzone. Dolcenera  nella seconda esecuzione è stata più convicente.

Elisabetta Canalis, in uno splendido abito corto e su vertiginosi tacchi, e la Belen Rodriguez, in lungo multicolore con spacco che maliziosamente lascia vedere la farfalla tatuata nel suo inguine destro, giocano a fare le bellone cattive (cosa del tutto scontata e anche un po’ noiosa) che alla fine cedono il passo alla modella ceca desaparisida, Ivana Mrazova. Ma quanto è alta questa donna? Che non sa fare niente se non ridere in un modo alquanto inquietante.

E questa lunghissima serata, troppo lunga, si chiude con il risultato del voto (mancato ieri per i problemi tecnici che lo avevano impedito) che manda a casa  Irene Fornaciari (incredibile! Veramente un “grande mistero”), Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, i Marlene Kuntz e Pierdavide Carone e Lucio Dalla (altro mistero!).