Quando ho iniziato a costruire le basi dei pezzi, immaginavo chi avrei potuto invitare su ciascuna canzone. Avevo già ben chiari i suoni e gli arrangiamenti che desideravo e sapevo di poter contare su un numero nutrito di amici talentuosi e di artisti straordinari. Non mi restava che scegliere le persone più adatte a ogni brano. Alla fine ce l’ho fatta con quasi tutti, anche con Graham Nash: era da cinque anni che ne parlavo con lui e con David Crosby, e il mio desiderio era avere le loro voci sui cori di If Trees Could Talk. C
Con Crosby non è semplicissimo combinare, a meno che non sia già in studio con gli altri. Alla fine dello scorso anno, Graham mi ha chiesto un rough mix per ascoltare il lavoro e ha scelto di cantare su Mr. Sunshine. Quando mi è arrivato il pronto-ascolto realizzato da Nash, mi sono passati davanti tutti gli anni in cui ho inseguito il sogno, fin dal momento in cui misi sul piatto “Déjà Vu” per la prima volta
(Francesco Lucarelli).



Francesco Lucarelli, romano, musicista, è molto conosciuto dagli appassionati di musica americana per essere il più grande esperto di Crosby, Stills, Nash & Young, il leggendario gruppo massima espressione del movimento musicale californiano “West Coast” che a cavallo fra gli anni ’60 e gli anni ’70 ha espresso artisti straordinari come: Jefferson Airplane, Grateful Dead, Quicksilver Messenger Service, solo per citarne alcuni.



Per la sua competenza gli stessi Crosby, Stills, Nash & Young, lo hanno più volte chiamato a collaborare in occasione della realizzazione di album antologici, per dirimere i credits nella miriade di incisioni (Francesco è anche il fondatore  della fanzine “Wooden Nickel”, nonché autore dell’enciclopedica opera in tre volumi “Crosby, Stills, Nash And Sometimes Young”).

Questo gli ha consentito di conoscere di persona e divenire amico dei suddetti che, in più di un’occasione, durante i loro tour lo hanno invitato sul palco a cantare. È un onore questo che i grandi musicisti riservano a pochi.



Di pari passo Francesco ha sviluppato in Italia e in Europa una intensa carriera concertistica, portando in giro con due differenti band, la propria musica e le canzoni di Crosby, Stills, Nash & Young. Il suo repertorio originale è influenzato da questi grandi maestri, ma nel tempo Francesco ha saputo sviluppare una propria cifra stilistica, come evidenziato nel concerto romano a “L’archivio 14” dove, accompagnato da un eccellente band composta da Marco Valerio Cecilia (chitarra solista e voce), Fabrizio Settimi (basso) e Marco Molino alla batteria, ha riscosso un notevole successo.

Quando scrivo, mi lascio semplicemente trasportare dal flusso di coscienza. Lascio che le immagini e i pensieri scorrano liberamente e poi si compongano in parole e musica con naturalezza. Quando la musa si ricorda di te, non possono esistere ostacoli razionali o barriere di altra natura. Il rischio è quello di perdere la spontaneità e la freschezza di quanto sta nascendo. E così, nei preziosi momenti in cui l’ispirazione apre l’anima, non mi fermo a pensare se sia meglio usare l’italiano o l’inglese. L’aver composto molti più pezzi in inglese è la naturale conseguenza del fatto che io mi senta più vicino ai singer-songwriter americani che ai nostri cantautori. Per “Find The Light”, ho registrato canzoni in inglese perché questo è il mio omaggio alla West Coast e non potevo fare a meno di sdebitarmi nei confronti di un suono, di una visione, di un linguaggio compositivo e degli artisti che mi hanno ispirato.

In repertorio, accanto all’inedito Terre Lontane, cantata in solitario con chitarra e armonica,  alcuni dei brani del suo ultimo album FIND THE LIGHT uscito per la Route 61 Music di Ermanno Labianca. Un sogno realizzato che si affianca alle belle esperienze con Billy Talbot (bassista di Neil Young) e alle aperture dei concerti degli America.

Accanto a Francesco Lucarelli alcuni dei grandi della musica californiana a cominciare da Stephen Barncard, storico ingegnere del suono che nello straordinario “If I Could Only Remember My Name” di David Crosby ha realizzato il miracolo del suono perfetto (provate ad ascoltarlo). Il cd , masterizzato a Nashville, vede la partecipazione speciale di Graham Nash (Crosby Stills Nash & Young) alla voce e all’armonica, e il contributo di alcuni session-men di eccezione: James Raymond e Jeff Pevar (David Crosby, Jackson Browne, James Taylor, Rickie Lee Jones, Ray Charles), Kenny Passarelli (Stephen Stills, Joe Walsh e Elton John), Michele Anselmi (De Gregori) Stefano Senesi (De Gregori, Renato Zero).

FIND THE LIGHT riporta alle splendide atmosfere di quegli anni, musica semplice e raffinata al tempo stesso, bei suoni  , cori curatissimi  con la voce di Lucarelli, calda, venata di sottile malinconia, a raccontarci le sue storie.

Pictures on the wall  con la splendida chitarra di Jeff Pevar e i cori di vecchi  amici ( Marco Valerio Cecilia e Claudio Bertolucci) insieme a Stranger in This Land i brani più coinvolgenti .Belle le atmosfere di After The Light nobilitata dal piano di James Raymond (figlio di D. Crosby).Un discorso a parte merita Mr.Sunshine dove Graham Nash regala l’imprinting della sua armonica e della sua voce. Quando entrano i cori sembra di tornare indietro negli anni ai grandi dischi di Crosby, Stills,Nash &Young sui quali abbiamo passato ore e ore di ascolti “sognando la California” e un mondo migliore. Sono ricordi lontani, ma sempre impressi nei nostri cuori. Ma si sa, ogni tanto, i sogni si avverano ed ora che la nostra giovinezza  è più lontana, questi artisti che l’hanno illuminata con la loro musica, camminano al nostro fianco con la loro amicizia.