Quando una dozzina di anni fa venni invitato al primo Festival Spontini Pergolesi nella piccola ma deliziosa Jesi, dove ambedue nacquero e dove ci sono due bellissimi teatri, restai sorpreso: la produzione di Spontini è, in gran misura, di opere monumentali per la Francia napoleonica e per il Regno di Prussia – oggi raramente messe in scena anche nei maggiori teatri perché provocherebbero il dissesto finanziario dell’ente, quella di Pergolesi limitata perché mori a 26 anni di età ed ebbe una vita professionale di circa sette anni. Eppure scegliendo tra lavori poco noti di Spontini e traendo spunto dalla celebrazioni per i 300 anni dalla nascita  di Pergolesi, il Festival è riuscito l’integrale delle opere teatrali pergolesiane e si presenta con le carte in ordine per il prossimo autunno-inverno. Quattro  titoli d’opera tra cui  la prima esecuzione in epoca moderna de La fuga in maschera di Gaspare Spontini per il XII Festival (31 agosto -15 settembre), I Puritani di Bellini, Macbeth di Verdi e Lucia di Lammermoor di Donizetti per la 45esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi dedicata a Josef Svoboda, nel decimo anniversario dalla scomparsa del grande scenografo ceco. Per il Progetto Svoboda, la Fondazione Pergolesi Spontini ha siglato un protocollo d’intesa con l’organizzazione non-profit Josef Svoboda Scenograf, costituita dagli eredi del grande scenografo ceco.



Nell’annunciare il programma ha anche presentato il Bilancio Sociale – terzo in ordine di messa a punto di documenti di questa natura – dopo il Rossini Opera Festival e l’Arena di Verona. Sette titoli d’opera prodotti nel 2011, di cui 4 titoli di Giovanni Battista Pergolesi, per un totale di 24 recite; 702 giornate di apertura dei 6 Teatri storici gestiti nelle Marche,  57.937 frequentatori a Jesi e nei teatri aderenti, 33.965 giornate lavorative, 630 maestranze contrattualizzate nelle produzioni liriche, 655 fornitori di beni e servizi, 9258 studenti coinvolti nei percorsi formativi, pi di 12 milioni di contatti sul web. Sono alcuni dei numeri del Bilancio Sociale 2011 della Fondazione che dal 2006  chiude in attivo i propri conti (i dettagli a questo link).



La prima esecuzione in epoca moderna de La fuga in maschera di Gaspare Spontini, commedia per musica in due atti su libretto di Giuseppe Palomba, ritenuta perduta e il cui manoscritto autografo è riapparso presso una casa d’aste londinese, inaugura al Teatro Pergolesi di Jesi il 31 agosto il XII Festival che proseguirà sino al 15 settembre con concerti, spettacoli ed eventi dedicati ai temi del travestimento e della trasformazione. Il nuovo allestimento dell’opera del compositore maiolatese è una coproduzione tra  Fondazione Pergolesi Spontini e il Teatro San Carlo di Napoli, con la regia di Leo Muscato, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giusi Giustino. Corrado Rovaris dirige la Artosphere Orchestra. 



Scritta da Spontini nel travagliato periodo successivo all’avvento della Repubblica Napoletana del 1799, La fuga in maschera  fu rappresentata per la prima volta durante il Carnevale del 1800 al Teatro Nuovo sopra Toledo a Napoli. Un’unica rappresentazione e poi il nulla per oltre due secoli. La partitura fu ritrovata sul mercato antiquario da Marco Palmolella, conservatore museale della casa Museo Gaspare Spontini di Maiolati Spontini.
Messa all’asta dalla Libreria antiquaria Lisa Cox di Londra, fu acquistata – nell’estate 2007 – dal Comune di Maiolati Spontini con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e della Provincia di Ancona.  Il Festival Pergolesi Spontini ne mette in scena la revisione critica di Federico Agostinelli (edizioni Fondazione Pergolesi Spontini).

I Puritani di Vincenzo Bellini inaugurano il 3 ottobre  la 45^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, in un nuovo allestimento in coproduzione con  i Teatri del Circuito Lirico Lombardo, con la regia di  Carmelo Rifici, le scene di Guido Buganza e la direzione dorchestra affidata al giovane direttore marchigiano Giacomo Sagripanti. Il cartellone sar nfatti completato dalla ricostruzione, ad opera di Henning Brockhaus per la parte registica e di Benito Leonori (già assistente di Svoboda) per la parte scenografica, di due tra i pi celebri allestimenti realizzati in Italia dallo scenografo ceco: il Macbeth di Giuseppe Verdi, a Jesi in scena il 7, 9 e 11 novembre  con la direzione di Giampaolo Maria Bisanti, in coproduzione con la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, e la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, il 23, 24, 25 novembre (anteprima giovani il 22 novembre) con la direzione di Matteo Beltrami, nuovo allestimento in coproduzione con i Teatri del Circuito Lirico Lombardo e il Teatro dell’Aquila di Fermo. Le tre opere saranno eseguite dalla Form – Orchestra Filarmonica Marchigiana e dal Coro Lirico Marchigiano V. Bellini. Quindi un’attenta scelta di coproduzioni per dividere i costi.