E’ scomparso all’età di 67 anni il manager e produttore discografico milanese Angelo Carrara, che in carriera ha scoperto e lanciato numerosi importanti artisti italiani, come Luciano Ligabue, Franco Battiato, Povia, Mango e Eugenio Finardi, ma anche gruppi come i Bluvertigo e i Timoria. Angelo Carrara è morto oggi, a seguito di una malattia che da tempo lo affliggeva. Nato il 26 gennaio del 1945 a Milano, Angelo Carrara comincia la sua carriera come musicista negli anni Settanta, con il gruppo Le Mani. Nel 1973 fonda l’etichetta discografica Trident insieme a Maurizio Salvadori, che per qualche anno produsse diversi dischi di musica progressive. Pochi anni dopo, nel 1981, Carrara lancia una casa di produzione, la Target, e proprio con questa lancia artisti del calibro di Luciano Ligabue, Eugenio Finardi, Cristiano De Andrè, Dolcenera, Povia, Mango, Franco Battiato e Aleandro Baldi, ma anche diversi gruppi come i Timoria, i Bluvertigo e i ClanDestino. Tanti e celebri i dischi prodotti in carriera da Angelo Carrara, tra cui “Sopravvissuti e sopravviventi” e “Lambrusco, Coltelli, Rose & Popcorn” di Luciano Ligabue, “La voce del padrone” di Franco Battiato, “La forza dell’amore” di Eugenio Finardi, “Azimut” di Alice, mentre negli ultimi anni di lavoro aveva prodotto tre dischi di Povia, quali “Evviva i pazzi… che hanno capito cos’è l’amore”, “I bambini fanno “ooh…” la storia continua…” e “La storia continua… LA TAVOLA ROTONDA”, ma la collaborazione con il cantante si concluse nel 2008. Come riporta anche il sito di Wikipedia, la collaborazione con Luciano Ligabue comincia grazie a una cassetta con delle sue canzoni, lasciata a Pierangelo Bertoli che, apprezzandole, decide di inciderne due, Figlio di un cane e Sogni di rock’n’roll, per poi presentarlo proprio ad Angelo Carrara. In una intervista rilasciata nel 2012 a Valentina Marsella per NanniMagazine, Carrara disse: «[…]Preferisco instaurare con l’artista prima un rapporto umano. Ricordo quando Bertoli mi disse di aver conosciuto un ragazzo bravo. Mi chiese di ascoltarlo, e accettai. Per due anni ho conosciuto quell’artista, nel suo profondo. Lui veniva nel mio ufficio, e io, oltre a capire se c’era del talento, volevo vedere se in lui c’era onestà intellettuale. Poi ho prodotto il suo primo disco. Quel ragazzo era Luciano Ligabue».
La notizia della morte del produttore e manager milanese ha presto fatto il giro del web, e sono tanti gli artisti che hanno deciso di mandargli un ultimo saluto tramite i vari social network, come Facebook e Twitter.