Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Pietro Blumetti, referente Codim, indirizzata all’ex ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer sul tema dell’educazione musicale nelle scuole.
Caro Ministro, avendo letto una sua recente pubblica lettera inviata M° Ennio Morricone, relativa al problema della Cultura musicale nella scuola e nella nostra società, ho sentito la necessità di risponderle in merito ad alcune questioni che ritengo importanti sottolineare, in quanto riguardano direttamente anche me e la mia figura di musicista e docente.
In primis, sinceramente non posso non ricordarle che molti anni fa, quando proprio lei avrebbe avuto il dovere e l’onore di far si che queste sue “belle” parole divenissero norme di legge, essendo Ministro dell’Istruzione, nulla è stato in concreto fatto per diffondere quello che lei chiama lo Studio “pratico della musica” (che modo orribile di indicare una cosa così bella come il suonare uno strumento musicale… si nuota… non esiste lo Studio pratico del nuoto).
Ma anche i suoi successivi colleghi Ministri, oltre a chiamarla a presiedere un apposito Comitato per il predetto Studio pratico della Musica, non hanno fatto poi nulla di realmente utile.
Qualche maligno penserebbe che per fare veramente qualcosa sarebbe bastato dar seguito alla l. 508/99 di Riforma dei Conservatori e istituire Corsi di Strumento Musicale nella scuola secondaria invece di istituire Comitati… ma si tratta dei soliti maligni che si chiedono anche come sia possibile che un presidente di un Comitato possa fare qualcosa per la Musica quando questi è la stessa persona che non ha fatto nulla nel momento in cui era Ministro… ma passiamo ad altro, si tratta solo dei soliti malpensanti.
Non bisogna però peccare di alcuna malignità per rendersi conto del fatto che i gravi problemi legati alla mancata Riforma degli Studi musicali restino sempre gli stessi da almeno 10 anni; problemi che non solo non sono ancora risolti, ma che non sono stati mai realmente considerati ed affrontati.
Si tratta di questioni che lei ben conosce, anche perché nel corso di questi anni ha ricevuto un’infinità di Appelli e Documenti da parte di molti organismi rappresentativi di docenti e musicisti; Documenti che contengono ed espongono dettagliatamente e con la massima chiarezza concrete ed articolate proposte relative alla costruzione di una valida Riforma.
Mi permetto comunque, in sintesi, di esporle nuovamente alla sua preziosa attenzione:
– i corsi ad indirizzo Musicale sono rimasti, e rimangono, una preziosa rarità (dopo 13 anni dalla legge che li ha istituiti, sono ancora completamente facoltativi e dunque precari);
– l’amministrazione scolastica ogni anno continua a negare l’organico relativo ai Corsi ad Indirizzo Musicale, calpestando il diritto allo Studio di migliaia di ragazzi (diritto che, come ben sa, è di natura costituzionale) che, ogni anno, chiedono di essere inseriti in tali Corsi, avendo superano le relative prove attitudinali;
La formazione musicale “di Base” in realtà non esiste assolutamente nei Licei; ed è invece ancora presente nei Conservatori. Questo a causa della recente istituzione dei nuovi corsi pre-accademici.
Un qualcosa di ridicolo e assurdo: la prego di informarmi, caro Professor Berlinguer, se esista al mondo un Istituto di livello “universitario” che si “alleva” i suoi futuri allievi istituendo al suo interno corsi di livello “elementare”.
Nel merito di questo caro ex Ministro, non posso esimermi dal dirle che forse, quando ha firmato la l. 508/99 di Riforma dei Conservatori, avrebbe fatto molto meglio a far si che contemporaneamente al “tetto”, fossero costruiti anche i piani inferiori del nuovo edificio relativo alla Riforma degli Studi musicali; purtroppo questo lei non ha voluto che accadesse (e anche a causa di questo suo grave errore quel “tetto” è ancora drammaticamente sospeso nel vuoto…).
– ultimo problema (attualmente ancora oggetto di accese “importanti” discussioni in commissione Cultura alla Camera) quello della parificazione del Diploma vecchio ordinamento ai nuovi Diplomi accademici di II livello.
Sembra incredibile ma c’è ancora chi reputi sia stato “giusto” aver decretato, con un Decreto legge del 2002, che tutti i musicisti italiani fossero “ignoranti” (norma firmata non da lei ma dal Min. Fioroni); e che per questo si debba continuare ad equiparare il massimo titolo accademico di ogni musicista italiano, e dunque quello che da sempre, in tutto il mondo, è la formale più alta espressione della nostra Cultura musicale, non con il corrispondente nuovo massimo titolo accademico, ma con il nuovo “minimo” (il Diploma di I livello).
Un cosa completamente ingiusta e priva di senso, e che ha fatto sì che i docenti dei Conservatori, da oltre 10 anni, conferiscano ai loro allievi titoli superiori a quelli in loro possesso (cosa decisamente poco ortodossa, per non dire illegale).
Nel salutarla, mi permetta ancora di suggerirle di evitare di scrivere che il problema della mancanza di cultura musicale nella scuola derivi dalla necessità di formare i Docenti… Non è assolutamente così.
Ci sono infatti decine di migliaia di musicisti-docenti già formatissimi; e che si sono già ampiamente guadagnati il Diritto a lavorare nella scuola, avendo superato (moltissimi fin dai tempi in cui lei era Ministro) tutte le relative selezioni previste dall’amministrazione; persone che sono in attesa da molti anni, spesso da decenni, all’interno delle loro specifiche graduatorie a esaurimento per gli abilitati all’insegnamento nella scuola italiana: mi scusi, ma come fa a dire una cosa simile?
Io mi auguro che chi si troverà ad amministrare la scuola si renda conto della gravità della situazione italiana; e di come non si possa più assolutamente accettare la solita politica che, in sostanza, si limiti ad aumentare il proprio potere economico e quello del suo imponente apparato burocratico.
Caro Ministro, sono certo converrà con me sul fatto che una simile amministrazione, che continui ad alimentare se stessa, fingendo di formare i docenti, oggi non è più tollerabile; perchè il drammatico problema della mancanza del lavoro, e quello consequenziale del precariato altrettanto drammaticamente diffuso, è ormai troppo grande! E si potrà gradualmente risolvere solo facendo finalmente lavorare i docenti; non certo continuando tutta la vita a farli studiare.
Converrà ancora con me anche sul fatto che la Politica debba spendere i soldi degli italiani per pagare i docenti ai loro figli… non per corsi e corsetti destinati a docenti che sono stati già più che adeguatamente selezionati.
Anche perché le assicuro che la categoria dei docenti italiani è in massima parte rappresentata da persone che, con serietà ed impegno, hanno già studiato molto durante la loro giovinezza, nelle loro Università e nei loro Conservatori… e che, molto più spesso di come magari si voglia far pensare, sono preparati molto meglio di chi ancora finge di voler loro “insegnare ad insegnare”…
Mi dispiace caro Ministro Berlinguer… io alle parole non riesco proprio più a credere…
Spero naturalmente di dovermi al più presto ricredere in merito al suo ruolo di “paladino” della Cultura musicale…. in virtù di quanto concretamente sarà fatto.