Il concerto degli Afterhours e degli Afghan Whigs previsto per il prossimo 7 giugno all’Ippodromo delle Capannelle di Roma è stato spostato “per motivi tecnici”. L’evento, inserito nel calendario del festival “Postepay Rock in Roma”, si terrà quindi al chiuso, all’Atlantico Live, in via dell’Oceano Atlantico, zona Eur. Gli organizzatori del concerto hanno fatto sapere attraverso un comunicato ufficiale che “per motivi tecnici legati all’allestimento in tempo utile del villaggio del festival per il 7 giugno in adempimento con le nuove normative sulla sicurezza, l’organizzazione si vede costretta a trasferire per quella sera l’evento all’Atlantico Live”. I biglietti già acquistati in prevendita saranno comunque validi anche per l’ingresso presso la nuova location, la cui capienza è però decisamente inferiore a quella dell’Ippodromo delle Capannelle. L’organizzazione fa quindi sapere che “si riserva la possibilità di valutare, in tempi e luoghi da decidere, l’effettuazione di una seconda data per consentire a chi rimarrà sprovvisto di biglietto di assistere allo spettacolo degli Afterhours”. Non c’è pace quindi per i fan della band di Manuel Agnelli che, dopo l’esibizione mancata al Concertone del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma, devono fare i conti con una nuova modifica del programma previsto. In quel caso, dopo aver lasciato a bocca asciutta tutti i sostenitori che attendevano trepidanti il loro arrivo sul palco del Concertone, gli Afterhours avevano diramato un comunicato ufficiale anche sulla loro pagina ufficiale di Facebook, in cui si dicevano delusi e amareggiati per quanto accaduto, per poi scusarsi con tutti i fan: “Purtroppo la disorganizzazione che ha caratterizzato questa edizione e che stavamo subendo già nei giorni precedenti il concerto ha raggiunto l’apoteosi proprio ieri – aveva fatto sapere la band nel comunicato -. Sembrava dovessimo pagarla solo noi, spostati sempre più in là nella scaletta e trattati quantomeno con sufficienza”. Quando però è arrivata la comunicazione che l’esibizione sarebbe avvenuta solo dopo la mezzanotte, dopo la fine della diretta e che avrebbero mandato una differita TV dopo l’una di notte «ci siamo consultati – scrivono ancora gli Afterhours -. Volevamo suonare comunque, almeno per chi era venuto per noi. Avevamo VOGLIA di suonare, ma consultandoci con i tecnici ci hanno fatto sapere che dopo mezzanotte avrebbero abbassato i master del volume dell’impianto e spento i ripetitori, in quanto decaduti i permessi. 



A questo punto, non siamo ipocriti, non siamo stati noi a decidere di non suonare! Ce lo hanno imposto nei fatti! Mentre pensavamo di pretendere di far sapere al pubblico che non avremmo suonato per motivi tecnici abbiamo sentito annunciare la chiusura della serata”. 

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