Diretta: concerto al Teatro alla Scala per Benedetto XVI – Per la visita del Papa a Milano non poteva mancare un omaggio in un “tempio” della musica come il Teatro alla Scala.
Questa sera, venerdì 1 giugno 2012, dopo il saluto in piazza Duomo con le autorità civili e religiose, il Papa si recherà infatti alla Scala per un concerto in suo onore.
Non saranno molti i fortunati che potranno assistere al concerto dalla platea o dai palchi della Scala, per cui il momento musicale sarà trasmesso in diretta tv e streaming in mondovisione per dare la possibilità a tutti coloro che lo desiderano di seguire, dal piccolo schermo o dal computer, questo secondo importante momento della prima giornata del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
La diretta del concerto sarà trasmessa da Rai Tre, ma si potrà seguire anche in live dal sito Rai.tv: la kermesse dalla Scala inizierà alle ore 19.30.
La diretta tv e streaming oltre che dalla Rai, sarà proposta anche da Tv2000. L’azienda di Viale Mazzini seguirà, con un poderoso dispiegamento di inviati e di telecamere posizionati nei vari siti, i momenti principali dei tre giorni in cui il Papa sarà a Milano per il VII Incontro con le famiglie.
Anche domani la Rai darà modo a coloro che vorranno di seguire in diretta tv e streaming il secondo giorno della presenza del Papa nel capoluogo lombardo. Continua alla pagina seguente con i link ai siti per seguire in diretta live streaming il Concerto alla Scala per il Papa.La Rai predisporrà i collegamenti in collaborazione con il Centro di Produzione televisiva del Vaticano. Al termine del concerto Benedetto XVI prenderà parte all’Adorazione Eucaristica nella Cattedrale milanese, ma il collegamento di Rai Tre si chiuderà alle ore 21.10, al termine dell’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven. La Nona Sinfonia di Beethoven sarà eseguita dall’orchestra e dal coro della Scala, diretti da Daniel Barenboim.



Alle pagine seguenti è possibile rileggere l’intervento conclusivo del Santo Padre al Teatro alla Scala di Milano e il dibattito tra i lettori de IlSussidiario.net e il compositore e musicista Pippo Molino.

Papa a Milano – Concerto al Testro alla Scala, venerdì 1 giugno 2012

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Concerto in onore del Santo Padre e delle delegazioni ufficiali dell’Incontro Mondiale delle famiglie
Teatro alla Scala di Milano
Venerdì 1 giugno 2012



Discorso del Santo Padre Benedetto XVI

Signori Cardinali,
Illustri Autorità,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato,
Care Delegazioni del VII Incontro Mondiale delle Famiglie!

In questo luogo storico vorrei innanzitutto ricordare un evento: era l’11 maggio del 1946 e Arturo Toscanini alzò la bacchetta per dirigere un concerto memorabile nella Scala ricostruita dopo gli orrori della guerra. Narrano che il grande Maestro appena giunto qui a Milano si recò subito in questo Teatro e al centro della sala cominciò a battere le mani per provare se era stata mantenuta intatta la proverbiale acustica e sentendo che era perfetta esclamò: «E’ la Scala, è sempre la mia Scala!». In queste parole, «E’ la Scala!», è racchiuso il senso di questo luogo, tempio dell’Opera, punto di riferimento musicale e culturale non solo per Milano e per l’Italia, ma per tutto il mondo. E la Scala è legata a Milano in modo profondo, è una delle sue glorie più grandi e ho voluto ricordare quel maggio del 1946 perché la ricostruzione della Scala fu un segno di speranza per la ripresa della vita dell’intera Città dopo le distruzioni della Guerra. Per me allora è un onore essere qui con tutti voi e avere vissuto, con questo splendido concerto, un momento di elevazione dell’animo. Ringrazio il Sindaco, Avvocato Giuliano Pisapia, il Sovrintendente, Dott. Stéphane Lissner, anche per aver introdotto questa serata, ma soprattutto l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, i quattro  Solisti e il maestro Daniel Barenboim per l’intensa e coinvolgente interpretazione di uno dei capolavori assoluti della storia della musica. La gestazione della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven fu lunga e complessa, ma fin dalle celebri prime sedici battute del primo movimento, si crea un clima di attesa di qualcosa di grandioso e l’attesa non è delusa.



Beethoven pur seguendo sostanzialmente le forme e il linguaggio tradizionale della Sinfonia classica, fa percepire qualcosa di nuovo già dall’ampiezza senza precedenti di tutti i movimenti dell’opera, che si conferma con la parte finale introdotta da una terribile dissonanza, dalla quale si stacca il recitativo con le famose parole «O amici, non questi toni, intoniamone altri di più attraenti e gioiosi», parole che, in un certo senso, «voltano pagina» e introducono il tema principale dell’Inno alla Gioia. E’ una visione ideale di umanità quella che Beethoven disegna con la sua musica: «la gioia attiva nella fratellanza e nell’amore reciproco, sotto lo sguardo paterno di Dio» (Luigi Della Croce). Non è una gioia propriamente cristiana quella che Beethoven canta, è la gioia, però, della fraterna convivenza dei popoli, della vittoria sull’egoismo, ed è il desiderio che il cammino dell’umanità sia segnato dall’amore, quasi un invito che rivolge a tutti al di là di ogni barriera e convinzione.

Su questo concerto, che doveva essere una festa gioiosa in occasione di questo incontro di persone provenienti da quasi tutte le nazioni del mondo, vi è l’ombra del sisma che ha portato grande sofferenza su tanti abitanti del nostro Paese. Le parole riprese dall’Inno alla gioia di Schiller suonano come vuote per noi, anzi, sembrano non vere. Non proviamo affatto le scintille divine dell’Elisio. Non siamo ebbri di fuoco, ma piuttosto paralizzati dal dolore per così tanta e incomprensibile distruzione che è costata vite umane, che ha tolto casa e dimora a tanti. Anche l’ipotesi che sopra il cielo stellato deve abitare un buon padre, ci pare discutibile. Il buon padre è solo sopra il cielo stellato? La sua bontà non arriva giù fino a noi? Noi cerchiamo un Dio che non troneggia a distanza, ma entra nella nostra vita e nella nostra sofferenza.

In quest’ora, le parole di Beethoven, «Amici, non questi toni …», le vorremmo quasi riferire proprio a quelle di Schiller. Non questi toni. Non abbiamo bisogno di un discorso irreale di un Dio lontano e di una fratellanza non impegnativa. Siamo in cerca del Dio vicino. Cerchiamo una fraternità che, in mezzo alle sofferenze, sostiene l’altro e così aiuta ad andare avanti. Dopo questo concerto molti andranno all’adorazione eucaristica – al Dio che si è messo nelle nostre sofferenze e continua a farlo. Al Dio che soffre con noi e per noi e così ha reso gli uomini e le donne capaci di condividere la sofferenza dell’altro e di trasformarla in amore. Proprio a ciò ci sentiamo chiamati da questo concerto.

Grazie, allora, ancora una volta all’Orchestra e al Coro del Teatro alla Scala, ai Solisti e a quanti hanno reso possibile questo evento. Grazie al Maestro Daniel Barenboim anche perché con la scelta della Nona Sinfonia di Beethoven ci permette di lanciare un messaggio con la musica che affermi il valore fondamentale della solidarietà, della fraternità e della pace. E mi pare che questo messaggio sia prezioso anche per la famiglia, perché è in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in se stessa, ma in relazione con gli altri; è in famiglia che si comprende come la realizzazione di sé non sta nel mettersi al centro, guidati dall’egoismo, ma nel donarsi; è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo. E grazie a tutti voi per il momento che abbiamo vissuto assieme. Grazie di cuore!

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