I Radiohead a rischio. Il gruppo inglese, attesissimo a fine mese in Italia per alcuni concerti, è a forte rischio cancellazione o almeno spostamento a settembre. Il concerto di Bologna era già stato spostato in altro sito per paura di scosse di terremoto. Si doveva infatti inizialmente tenere in Piazza Maggiore, ma la paura di altre scosse di terremoto e le scarse vie di fuga introno alla piazza centrale bolognese, avevano fatto prendere la decisione di spostare lo show all’aperto, al parco Nord in periferia. Tra l’altro la locazione più vasta aveva permesso di mettere in vendita qualche altro migliaio di biglietti. I Radiohead avevano accettato pur sapendo la loro voglia di esibirsi, quando vengono in Italia, solo in luoghi di particolare interesse artistico come era appunto la Piazza Maggiore di Bologna. Adesso si è aggiunto il problema relativo al crollo del palcoscenico in fase di montaggio accaduto a Toronto negli scorsi giorni e che aveva causato un morto, tale Scott Johnson stretto collaboratore della band . Si era giunti così alla decisione di sospender momentaneamente tutto il tour della band inglese, concerti italiani compresi. In Italia infatti negli ultimi mesi si sono registrati episodi analoghi con il crollo in fase di montaggio dei palcoscenici di Laura Pausini e Jovanotti che hanno causato anch’essi dei morti. I concerti italiani potrebbero dunque slittare al prossimo mese di settembre, concerti previsti a Roma, Firenze, Bologna e Udine. Fan in trepidazione naturalmente: la decisione definitiva si dovrebbe prendere oggi. A proposito del crollo di Toronto, risulta indagata nell’incidente la società di produzione dei concerti del gruppo inglese Ticker Tape Touring. Tutti i membri della band sono parte del consiglio di amministrazione della società. Si tratta di un atto dovuto dal punto di vista delle indagini. La persona rimasta uccisa era un collaboratore del batterista della band che così lo ha ricordato: “Siamo tutti distrutti dalla perdita di Scott Johnson, nostro amico e collega”. Si trattava del tecnico che aiutava a sistemare il suono della batteria della band.



Ha poi aggiunto:  “Era un uomo delizioso, sempre positivo, divertente e di grande aiuto; un membro altamente capace ed apprezzato della nostra meravigliosa road crew. Ci mancherà molto. Il nostro pensiero e il nostro affetto vanno alla famiglia di Scott e a tutti quelli che gli erano vicini”.

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