Una grande idea per questo inizio d’estate. A Roma, a due passi da piazza del Popolo, nella Sala Casella e negli spazi all’aperto del Bosco filarmonico, dal 25 giugno all’8 luglio, è in corso un programma di musica, danza, mostre, giochi, incontri e proiezioni per una programmazione che sorprende e diverte a partire dall’esecuzione in prima assoluta di Bonn!, una “patacca” beethoveniana per violino solo donata da Mussolini alla Filarmonica nel 1927. In primo luogo, Open session aperte a tutti i musicisti che abbiano voglia di fare musica, con un nuovo spazio dedicato ai writers e ai loro disegni.
Cinque le nazioni ospiti (Norvegia, Austria, Armenia, Iran, Burkina Faso) con i loro migliori artisti, alcuni per la prima volta a Roma, e le grandi interpreti Maria Pia De Vito, Monica Bacelli ed Elizabeth Norberg-Schulz quest’ultime in un inedito duetto. Numerose le prime esecuzioni assolute fra cui la performance Child of tree della coreografa Alessandra Cristiani; Bocca baciata non perde ventura… un originale incontro fra la musica antica di Guillaume de Machault e una novella del Decameron con la voce jazz di Maria Pia De Vito; La storia di un soldato versione africana di quattro attori del Burkina Faso liberamente ispirata al capolavoro di Stravinskij; Musica su forma d’artista un inedito mix di acciaio, ottone, percussioni ed elettronica realizzato con le sculture in metallo dell’artista romano Carlo Lorenzetti.
Ma la vera chicca è stata l’apertura a cui ho preso parte la sera del 25: un festival nel segno di John Cage, di cui quest’anno si festeggia il centenario della nascita.
“Nel cuore di Roma vive un luogo dove le vicende dell’arte e della natura della nostra città si incontrano in un raro punto di equilibrio – ci dice Sandro Cappelletto, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana –. Un sito stratificato fino al mito e contemporaneo, aperto alle arti, per un’identità così peculiare che il Fondo Ambiente Italiano ha inserito la sede della Filarmonica tra i luoghi ‘segreti’ da svelare durante le giornate F.A.I. Porte Aperte. In questo spazio risonante si svolgono I Giardini di Luglio. Protagonista è la musica; con lei, la danza, il cinema, le arti visive, la fotografia, il gioco, il racconto, la convivialità. Iniziamo con John Cage, maestro lieve e profondo, capace di percorrere avventure inusuali per la cultura occidentale. Scacchista e pianista, yogi e compositore, esperto di funghi e narratore. Nel centenario della nascita, c’è un dolce/travolgente moto d’affetti per il suo modo di ‘abitare’ la musica, ospitando una rassegna delle sue opere e chiedendo a compositori, acustici, elettronici, sensibili all’uso della video-arte, di creare nuovi lavori ispirati (anche) a lui, per un’Estate nel XXI secolo”.
Va’, vecchio John è il titolo delle prime due giornate di lunedì 25 e martedì 26 giugno: il Centro Ricerche Musicali ha realizzato un rivoluzionario allestimento sonoro dove le piante celano gli strumenti, i diffusori di altissima tecnologia sembrano alberi, e il bosco filarmonico si trasforma in un inedito, avvolgente spazio d’ascolto, dove la musica di Cage si incontrerà con quella dei compositori del nostro tempo. La sua musica dunque, ma anche la sua danza (con il debutto di Child of tree nuova coreografia a lui dedicata da Alessandra Cristiani, artista in residence della Filarmonica) e il suo mondo, in sostanza la sua allegra arte di vivere e creare: i video, gli scacchi (con la partecipazione di scrittori, giornalisti, musicisti e volti noti dello spettacolo che sfideranno giovanissimi giocatori di scacchi), lo yoga, l’I Ching e – non potevano mancare – i funghi, di cui Cage fu appassionato e grande esperto tanto da fargli vincere 5 milioni di vecchie lire alla popolarissima trasmissione condotta da Mike Bongiorno Lascia o raddoppia? nel 1958: un menu Cage a base di funghi e altre ricette amate dal compositore statunitense sazierà il pubblico della Filarmonica nelle due serate inaugurali.
Un omaggio a uno dei più creativi e originali compositori americani del XX secolo, che la Filarmonica Romana ebbe fra l’altro l’onore di ospitare nella sua stagione in un memorabile concerto (musiche di Cage), il 5 gennaio 1959, al Ridotto del Teatro Eliseo: quella sera al pianoforte si alternarono John Cage e Luciano Berio, affiancati dalla voce della grande Cathy Berberian. La prima serata è stata affascinante anche in quanto il balletto è “itinerante”, ossia il pubblico si sposta in varie parti del bosco seguendo la danzatrice mentre vari complessi musicali (anche con strumenti, per lo più a percussione, asiatici ed africani) sono disposi in vari angoli tra le piante. Molti, anzi soprattutto, i giovani con un gruppo di anziani pieni di nostalgia di quando Cage, con le sue improvvisazioni, rappresentava una delle punte dell’avanguardia. Dopo le due giornate Cage, ancora musica contemporanea e jazz.