Il 22 agosto scorso è stato segnato da due interessanti eventi musicali in uno.  L’uscita sul mercato internazionale del nuovo album della cantante argentina Marcela Morelo e il connubio artistico tra la star di successi quali il tormentone “Para toda la vida” o l’effervescente “Te esta pasando lo mismo que a mi” e il nascente talento del pop d’autore nazionale Corinne Vigo.



Il nuovo album della Morelo “El club de los milagros” giunge a sette anni di distanza dall’ultimo lavoro di inediti (“Morelo 5” del 2005) e registra un balzo in avanti encomiabile per la pop singer di Buenos Aires in termini di confezione del suono e di qualità del canzoniere proposto.  Nata come una della svariate emanazioni della mania latino-americana, autentico termometro della movida tra la metà degli anni ’90 e i primi del decennio successivo, la Morelo – a sentire dal prodotto appena rilasciato sul mercato – pare tornare da un viaggio dedicato ad uno studio meticoloso e approfondito delle espressioni più spigliate e forbite del pop internazionale degli ultimi tre lustri.



L’album si propone come ideale continuazione di quel filone garbato, terso e agile che ha il suo referente storico nel pop d’alta scuola dei vari Carpenters, dei Fleetwood Mac eighties di “Everywhere” e “Little Lies” e, in particolare, nella sterzata impressa in quell’ambito sonoro a partire dai tardi anni ’90 da The Corrs con un impareggiabile composto di pop rifinito e folk music della propria tradizione.  La Morelo, e il suo team, hanno lavorato di prima scelta sugli intrecci dell’ensemble irlandese coniugandone la tipica espressione con cenni di una tradizione popolare sudamericana che oltrepassa felicemente quella formato cartolina estiva di alcuni momenti della prima maniera.



Il risultato è il miglior lavoro di una carriera, un buon disco di pop selezionato e ispirato dove gli episodi più convincenti, il singolo “Un gajo de tu amor”, “  Todo vuelve a su lugar “, “Cambiamos”, la title track e “En otra vida”  echeggiano per appeal e freschezza di tratto alcune arie provenienti dai solchi degli album “Forgiven not Forgotten” e “Talk On Corners” della family-band di Dublino.  E vi si può trovare anche l’euro-pop scoppiettante di “Perfume de nomeolvides”.

Il progetto ha uno dei suoi momenti cruciali nel duetto bilingue rappresentato dalla canzone “En mi azul” (“Nel mio blu”) in coppia con la ligure Corinne Vigo.  Il rendez-vous tra le due artiste è frutto dell’iniziativa del giornalista, autore e manager siciliano Alex Simone che ha creato il contatto tra i rispettivi management e la Sony Music Argentina.

Composto musicalmente da un grande “vecchio” come Gigi De Rienzo (bassista storico di area napoletana con Daniele e Bennato poi produttore e compositore per conto terzi), con l’ausilio ai testi di Alex Simone, Francesco Gazzè, Andrea Gallo e Filippo Travo (a sua volta manager e bassista della Vigo), il brano si avvale di una figurazione melodica semplice e di ottima scrittura che si propone di ridefinire e approfondire il connubio tra pop e new cool segnato in passato da importanti antecedenti come Rossana Casale.  L’imprimatur di una chitarra dai sapori mediterranei è ben supportato dalla scansione ritmica slow dettata dalle spazzole. 

La canzone vede, come spesso in questi casi, un’alternanza delle strofe in italiano e in spagnolo con la periodica unione delle voci in amalgama a cantare nella stessa lingua.  Una prova interessante che permette a una nuova scuola musicale italiana di farsi conoscere, alla Morelo di aggiungere sonorità particolari alla sua nuova vita artistica e alla vocalità sbocciante e pastosa della ventenne Vigo di segnalarsi come realtà del panorama nazionale da tenere d’occhio in attesa del suo imminente album d’esordio.