La Germanotta torna alle origini. E lo fa, tanto per usare un eufemismo, ispirandosi nientemeno che al Molleggiato, Adriano Celentano. Già, perché, stando a quanto dice Massimiliano Parente, l’eccessiva somiglianza tra un brano della cantante statunitense di origini italiane Lady Gaga, al secolo, Stefani Joanne Angelina Germanotta, e uno del cantante, ora showman, milanese Celentano farebbe pensare a un caso di plagio. Parente, di professione scrittore ma che non stenta ad autodefinirsi una “pattumiera musicale” perchè ascolta di tutto di più di ogni genere musicale, ha affidato le sue esternazioni a una mail consegnata a Dagospia, la dissacrante agenzia del web di Roberto D’Agostino, che in queste ore ha reso pubblica la notizia. Parente, dal canto suo, suggerisce a Celentano di avviare una causa come fece Al Bano con Michael Jackson che, per l’eccessiva somiglianza nel tema e nel ritmo tra Will you be there e I cigni di Balaka, si vide costretto a dover sborsare 4 milioni all’italiano.



Il brano incriminato è Teeth, contenuto nel primo album di Lady Gaga, The Fame Monster, e, secondo Parente, sarebbe molto somigliante a Prisencolinensinainciusol, il celebre successo degli anni Settanta dove Celentano faceva il verso ai cantautori italiani che cantavano in inglese, cantando una canzone le cui parole sembravano inglesi ma in realtà non lo erano: le locuzioni altro non erano se non uno slang inventato dal Molleggiato privo di alcun senso ma che all’orecchio sembravano effettivamente essere parole inglesi. Un esempio su tutti la dizione: “ol rait” che suonava come l’espressione “all right”, “a posto”. “Questa canzone è cantata in una lingua nuova che nessuno capirà”, recitava la frase iscritta sul retro di copertina del 45 giri del singolo, e “avrà un solo significato: amore universale”. Il singolo, che riscosse successo oltralpe, sia in Germania sia in Francia, in Italia non riuscì ad entrare in classifica; anche se entrò, un po’ a sorpresa, in classifica negli Stati Uniti, dove raggiunse il settantesimo posto. Molti siti internet, anche quello di Dagospia, già presentano il parallelo audio e video delle due incisioni. Lasciamo al lettore/ascoltatore la possibilità di verificare da sé la presunta o meno esistenza di plagio.



Come detto, Parente è invece convinto che il plagio sia “lampante. C’è da farci un po’ di soldi”, auspica, “c’è da trascinare Lady Gaga in tribunale e darle Prisencolinensinainciusol nei Teeth, e per farlo bisogna avvertire immediatamente le autorità competenti, bisogna avvertire lo Stato maggiore del Clan, in altre parole bisogna dirlo a Claudia”.

Non sappiamo ancora cosa ne pensano i diretti interessati: nessuna conferma o smentita è infatti pervenuta alle agenzie, almeno per ora, da parte né della Gaga né della famiglia Celentano.

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