.. potrebbe divenire realtà..un italiano nel.. PMG..! ..ci stiamo lavorando… A presto …

 Ai primi di giugno dello scorso anno ricevetti questo lapidario messaggio, rimasi perplesso, consultai alcune mie fonti non ricevendo alcuna conferma. Ora all’improvviso sul sito di Ted Kurland, l’impresario di Pat Metheny viene ufficializzata la notizia. Giulio Carmassi è entrato a far parte del Pat Metheny Unity Group, questo è il nome della band che nasce dalle ceneri del Pat Metheny Group e dalle “costole della Unity Band”



La notizia è di quelle sconvolgenti per gli appassionati del Pat Metheny Group, sancisce probabilmente la fine della leggendaria band plurivincitrice di Grammy Award, milioni di dischi venduti in tutti il mondo e migliaia di concerti. La cosa che colpisce di più è la fine della collaborazione con Lyle Mays lo straordinario pianista tastierista coautore con Pat Metheny della gran parte delle composizioni del Pat Metheny Group.



Era il 28 giugno del 1977 quando al club Axis di New York fece il suo esordio il Pat Metheny Group, formato da Metheny, Mark Egan al basso, Danny Gottlieb alla batteria e Lyle Mays al piano. Mays era in lizza con Gil Goldstein, considerato attualmente fra i più grandi arrangiatori jazz in circolazione.

Lyle si mostrò sin dalla prima jam il giusto alter ego di Metheny, dipingendo assieme a lui pagine indimenticabili, brani entrati nei classici del jazz elettrico, album ritenuti non a torto degli autentici capolavori (Offramp, Travels, First Circle, Still Life Talking,etc). Negli anni il rapporto dei due ha dato segni di cedimento per una serie di motivazioni personali e non. La scarsa disponibilità di Lyle Mays a effettuare tournèe serrate (agli inizi il PMG viaggiava ad una media di circa trecento concerti l’anno) è stata probabilmente la causa del diradarsi dell’attività del PMG. Anche artisticamente la band specie dal vivo aveva sollevato qualche dubbio; nel The Way Up Tour del 2005 si era rimasti perplessi sulla scelta dei nuovi elementi (Cuong Vu, Grégoire Maret, Nando Lauria) e sul repertorio. Dopo l’entusiasmante suite The Way Up, il PMG aveva dato spazio ad esibizioni in duo e in trio senza la presenza di Mays. Sconcertante in brani come James l’assenza del grande pianista.



L’ultimo tour del PMG nell’estate del 2010, aveva dato l’illusione di un nuovo progetto da svilupparsi in tempi brevi; notizie, indiscrezioni, parlavano del nuovo tour con date italiane ad inizio estate 2014. Eppure quell’ultimo tour aveva lasciato l’ amaro in bocca, produzione ridotta all’osso, formazione in quartetto (Metheny, Mays, Steve Rodby, Antonio Sanchez), Lyle Mays per la prima volta dal 1980 non aveva con se lo Steinway grand piano (utilizzando il pianoforte messo a disposizione dai vari promoter).Con Rodby piuttosto in ombra la band necessitava chiaramente di una svolta. Mays era apparso in buona forma, ma non mostrava certo l’entusiasmo a fine brano come ai vecchi tempi o come con la band Lyle Mays & friend.

Lo stesso Metheny, imprevedibile e mai contento, aveva avviato quello straordinario progetto che risponde al nome di Orchestrion (vedi precedente articolo) nel quale sembra aver trovato sfogo alle sue doti di geniale inventore di suoni e apparati. Quest’ultima scelta gli ha consentito di uscire da dal percorso obbligato PMG, Pat Metheny Trio. Guardando ora quanto accaduto, proprio Orchestrion è lo snodo dal quale riparte la fase artistica del musicista di Lee Summit’.

Pat come spesso accade, all’improvviso, spiazzando tutto e tutti, cambia nuovamente strada e forma la Unity Band con la quale è stato in tour la scorsa estate. Nuovi elementi, Ben Williams al contrabbasso e Chris Potter al sax, si sono affiancati a Metheny e Antonio Sanchez, dando nuova linfa ed entusiasmo all’anima più jazz di Metheny. Lo stesso Pat appare in forma smagliante, belle composizioni, grande feeling, assoli ispirati. Si intuisce che quella band è una sorta di laboratorio, in alcuni brani viene utilizzata una versione ridotta dell’Orchestrion. La presenza di Chris Potter gli consente di avere a fianco un alter ego motivato e ispirato . E’ proprio nel corso del tour che si parla di una possibile fusione dell’Orchestrion con il PMG, addirittura alcuni fan vedono nella Unity Band una sorta di nuovo Pat Metheny Group.


Una notte ho realizzato come la Unity Band potesse essere il punto di partenza per poter eseguire l’intero repertorio delle mie musiche da Bright Size Life a Secret Story, passando per Song X e le musiche del PMG. Questo line-up mi ha permesso di integrare anche alcune cose di Orchestrion dimostrandosi un autentico laboratorio musicale come io voglio che la band sia. Ho conosciuto Giulio Carmassi grazie a Will Lee che mi ha parlato delle sue doti di multi strumentista. Lui è un eccellente pianista-tastierista,un fantastico sassofonista, trombettista,trombonista, suona basso, chitarra e canta come un angelo. Il suo arrivo fa sì che nulla sarà impossibile per la Unity band
(Pat Metheny).

Ecco ora, come un fulmine a ciel sereno, la novità dell’ultima ora: Giulio Carmassi. Chi è costui si chiederanno i più? Le credenziali non sono solo buone, sono a dir poco eccellenti! Da tre anni Carmassi suona come tastierista nella band di quel fenomeno del basso che risponde al nome di Will Lee, insieme a Chuck Loeb, Steve Gadd e Oliver Rockberger.

Giulio Carmassi nasce a Lucca nel 1981.All’età di undici anni assiste ad un concerto del PMG, iniziando a coltivare il sogno di farne parte un giorno come polistrumentista. Diplomatosi in pianoforte al conservatorio di Firenze, partecipa a quattro Siena Jazz e studia con Enrico Rava e Paolo Fresu. Nessuno sembra credere nel suo talento o gli da una mano ad emergere; tutti gli dicono di smettere, di abbandonare l’idea di diventare polistrumentista, di cantare, gli ‘consigliano’di suonare solo Bop. Nel 2003 si trasferisce negli Stati Uniti dove prosegue gli studi e trova subito supporto alla sua ambizione anche in musicisti del calibro di Steve Gadd. Consegue il master come compositore di musica da film all’UCLA (Universita’ della California di Los Angeles), come tecnico del suono al Musician Institute di Hollywood, CA .Prosegue gli studi diplomandosi anche in Film e TV (regia, produzione, luci, recitazione) sempre all’UCLA. Dopo avere vissuto sei anni a Los Angeles, da tre vive Brooklyn, Ny. Nel 2011ottiene la nomination come produttore e compositore nella categoria “Miglior Disco Dell’Anno” ai Los Angeles Music Awards”. Arrangia e suona i fiati e il piano per il nuovo disco dell’attrice cantante Emmy Rossum (nominata come migliore attrice ai Golden Globes per “Il Fantasma Dell’Opera). Giulio ha inoltre scritto, fra gli altri,la musica per film con John Turturro, Christopher Lloyd e Anthony Rapp.

Il New York Times ha definito la sua musica “un jazz fantasioso”. Nel corso del 2011 , a seguito di una segnalazione di Will Lee, avvengono gli incontri con Pat Metheny . Giulio Carmassi prepara un video di First Circle nel quale suona e canta tutte le parti del celebre cavallo di battaglia del Pat Metheny Group.

 

 

E’ di queste ore la notizia ufficiale della sua entrata nella band di Pat Metheny che (probabilmente, per problemi contrattuali) si chiamerà Pat Metheny Unity Group. E’ difficile pensare che Lyle Mays e Pat Metheny non suoneranno più insieme, pensando alle tante emozioni regalate nel corso della loro trentennale collaborazione. Una volta scrissi che “i musicisti della band di Pat Metheny sembrano quasi degli arti comandati dalla stessa mente, essi suonano secondo la concezione che Metheny ha di ogni singolo strumento”. Ci si augura che la strada intrapresa (Pat Metheny Unity Group, Orchestrion) prediliga sempre il feeling, le emozioni e non faccia rimpiangere troppo Lyle Mays. Mantenendo ancora la speranza di riverderli nuovamente insieme , rivolgiamo un caloroso e sincere in bocca al lupo a Giulio Carmassi!Benvenuto Giulio!

(P.S. e poi dicono che i giovani devono rimanere in Italia..)