La musica prima di tutto. Quella onesta, solida e di qualità. La produzione dei Gov’t Mule negli anni ha conservato queste caratteristiche e i loro fan glielo hanno sempre riconosciuto. Nati come rock trio e side band dell’Alma Brothers Band, sarebbero dovuti durare poco, giusto il tempo di riempire lo spazio in agenda lasciato libero dalle altre collaborazioni. Oggi The Mule (così sono chiamati dai loro fan, nello di stile di The Dead) sono composti da quattro elementi: oltre ai membri fondatori Warren Haynes (chitarra e voce) e Matt Abts (batteria/percussioni) si sono aggiunti negli anni, Danny Louis (tastiere e chitarra) e Jorgen Carlsson (basso). Dopo quasi venti anni, la difficile gestione della prematura scomparsa di Allen Woody nel 2000, nove album in studio e una sterminata attività live, i Muli sono più attivi e ispirati che mai. Lo dimostra il nuovo capitolo della band statunitense: “Shout!”.



Il nuovo album arriva a distanza di quattro anni dall’ottimo “By a Thread” e dopo un periodo di gestazione di due anni. L’album viene proposto come doppio cd: il primo di 11 tracce per oltre settanta minuti di musica; il secondo che ripropone gli stessi brani, ma interpretati da artisti internazionali. Nel gennaio 2012 Warren ha iniziato a scrivere i primi 5/6 pezzi e poi insieme alla band gli altri 5/6. I demo in studio a Los Angeles e quindi le registrazioni a New York. Shout! risulta diverso rispetto alla produzione precedente. 



Si tratta infatti di una novità assoluta: “Nessuno lo ha mai fatto prima” ci tiene a precisare Warren Haynes. Una squadra di All Stars che mette il proprio stile e la propria voce a disposizione dei Muli. “Nel Soul e nel Blues, il canto è davvero l’aspetto centrale” spiega Haynes: “Si tratta di raccontare storie vere, di persone di tutti i giorni, in maniera onesta”. L’album è stato inciso con la nuova label della band, la prestigiosa Blue Note. Secondo le intenzioni del fondatore Alfred Lion nel 1939, l’etichetta è nata con l’obiettivo di dedicarsi alla sola “Authentic Music”. Cosa di più genuino e di serio della musica dei Gov’t Mule? Warren con il suo esempio di professionalità e di dedizione è una testimonianza vivente. Ormai la sua è come se fosse una vocazione. E’ uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, come è sporca la sua chitarra e la sua voce da navigato bluesman. 



Warren è anche soprannominato l’Iron Man del Rock’n’roll. Indomito e instancabile, si è guadagnato la reputazione sul campo, portando avanti un’intensa attività concertistica (oltre 100 esibizioni all’anno) prestando, in parallelo ai Muli, la voce e la sei corde  agli Allman Brothers Band e ai The Dead (e Jerry Garcia Band) oltre che partecipando ad esibizioni live e a registrazioni in studio di una gran quantità di artisti internazionali. Inoltre da sempre Haynes mantiene vivo un  legame con la tradizione e la propria terra. Ogni anno a partire dal 1989 organizza nella sua città natia, Asheville nel North Carolina, una Christmas Jam ovvero un evento benefico in cui inizialmente erano coinvolti solo gli artisti locali (“Natale era l’unico periodo dell’anno in cui tutti tornavano a casa”) e poi esteso ai friends e ai big della musica.

Tornando a Shout! come già detto la vera novità è  il bonus disc in cui vengono riproposte, in ordine sparso, le stesse canzoni presentate nel primo ma cantate da artisti differenti. Il risultato finale sorprende oltre che per la bontà delle interpretazioni anche per la naturalezza delle esecuzioni. Non si tratta affatto di un copia incolla del primo, infatti nella maggior parte dei casi le canzoni acquisiscono una nuova personalità. Ogni ospite ha lavorato secondo il proprio stile, talvolta gli artisti sono entrati nuovamente in studio con i Muli (Dr. John, Grace Potter e Jim James) e in altri hanno fatto delle sovraincisioni. Anche la lunghezza dei brani varia a seconda dei gusti. La voce di Dr. John in Stoop so low è la prima ad essere registrata. La canzone, dalle tinte funk e blues, è stata scritta in occasione del 40esimo anniversario dell’album Fresh di Sly & the Family Stone. Il brano, che in qualche maniera ha gettato il seme del progetto, è però Funny Little Trategy. Ricorda Warren: “Era diversa da quanto avessero mai fatto i Gov’t Mule e  ricordava un qualcosa dei The Attractions o dei Clash”. Warren si è quindi rivolto all’amico Elvis Costello per chiedere dei suggerimenti sul tipo di microfono da utilizzare per la voce al fine di ottenere un suono garage rock anni ’70 e ’80. Da li è scattata la curiosità di ascoltare la “versione di Elvis”. Il progetto è definitivamente decollato solo con Scared to Live. Una volta rielaborata la versione iniziale, la traccia ha acquisito un tono rock/reggae nello stile di Toots and the Maytals. Perché non coinvolgere quindi l’amico Toots Hibbert? Presto fatto. E così per tutto il resto. In When the World gets small, con lunghi assoli di chitarra, Haynes gioca a fare il Carlos Satana. Lassù dove osano le aquile Warren c’è. Nella classica di Rolling Stone dei “100 Greatest Guitaritsts of All Time” Warren è posizionato al 23° posto. Queste graduatorie avranno poco valore ma farne parte ne riconferma il pregio. La rilettura di Steve Winwood, al pari lenta e indolente, ne guadagna in intensità. Brani come World Boss e Forsaken Savior, come degli abiti sartoriali sembrano modellati appositamente sugli interpreti, rispettivamente Ben Harper e  Dave Matthews, tanto da apparire dei pezzi provenienti direttamente dal catalogo di questi ultimi. Forsaken Savior è particolarmente significativa per Warren in quanto scritta in memoria dell’amico e musicista Levon Helm e, Dave Matthews, con la sua voce riesce a rievocare tutta la drammaticità della recente scomparsa. Grace Potter, che ha aperto in passato diversi concerti dei Muli, è invece l’unica quota rosa coinvolta nel progetto. Grace, con la sua voce aggraziata e l’anima blues&soul, interpreta al meglio Whisper in your soul riportando l’ascoltatore indietro nel tempo. Captured, ottima in entrambe le versioni, cambia completamente volto con Jim James (My Morning Jacket). 

Le atmosfere psichedeliche e visionarie dei Pink Floyd si fondono con il folk Rock della West Coast e  veniamo accompagnati alla fine degli anni sessanta in compagnia di Crosby, Stills, Nash & Young. Done got Wise è un ottimo blues rock. Nasce come brano del Blues del Delta, ma “viene proiettato al futuro e suonato alla Led Zeppelin”. L’interpretazione di Myles Kennedy ne valorizza il risultato. No Reward diventa hard rock con la voce graffiante dell’ex Deep Purple Glenn Hughes, mentre Bring on the Music è già un pezzo epico. Scritto per celebrare il 40° anniversario dallo scioglimento della Blues Rock band inglese Free, Bring on the Music è un capolavoro granitico e incendiario di 11 minuti. Warren parte tranquillo ma verso metà traccia “When the voice is gone…” cambia il ritmo e si scatena ringhiando: “I wanna pick up my guitar and play, pick up my guitar and play”! Warren, con piglio minaccioso, infiamma la sua chitarra come se fosse in compagnia dei Metallica e ci regala uno dei suoi migliori assoli di sempre. La versione cantata da Ty Taylor, sebbene con voce potente e pulita, ma tagliata nel minutaggio, non regge il confronto. Sarà interessante vedere le nuove canzoni dal vivo dove i Gov’t mule non sono soliti risparmiarsi e le lunghe jam concertistiche ne sono una riprova (memorabili le esibizioni di oltre tre ore all’Alcatraz di Milano). 

Così come sono speciali e molto attese le esibizioni dei Muli in occasione della serata di Halloween e di Capodanno. Queste ultime dal 2002, fatta eccezione per il solo 2008,  hanno avuto luogo al Beacon Theatre di New York, dove Warren vanta, nelle varie formazioni, il fantasmagorico record di circa trecento esibizioni totali. In quelle occasioni vengono eseguite decine e sempre nuove cover e in alcune casi addirittura interi set dedicati a singole band come Rolling Stones, Pink Floyd, Led Zeppelin! Non una cosa da poco! In occasione dell’ultimo New Year’s Eve i Muli hanno pagato tributo ai tre  King della musica (Freddie King, Albert King e BB King)!

I Gov’t Mule sono una sentenza. E c’è da fidarsi, finora Shout! è il miglior disco dell’anno.