Simone Cristicchi, cantautore da sempre considerato dell’area di sinistra, ha intenzione di sfidare proprio la sinistra. “Magazzino 18” è infatti il suo nuovo spettacolo che esordirà il prossimo 22 ottobre a Trieste. La scelta della città non è casuale. Lo spettacolo infatti è dedicato al dramma delle foibe, da sempre un buco nero nella coscienza della sinistra, criticata per non aver mai dato abbastanza spazio al dramma dei tanti italiani uccisi dai comunisti jugoslavi al termine della seconda guerra mondiale. Si tratta di uno spettacolo scritto insieme a Jan Barnas, autore del libro”Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani”. Cristicchi, in una intervista pubblicata dal quotidiano Libero ci scherza su: adesso diranno che sono un fascista. Nell’intervista dice di essersi interessato al caso delle foibe proprio grazie a quel libro: “Tra quelle pagine ho trovato testimonianze di coloro che hanno vissuto l’esodo, il controesodo di molti monfalconesi poi andati in Jugoslavia e finiti a Goli Otok… Questi fatti nessuno li conosce”. Di fatto, dice Cristicchi, l’estrema sinistra lo sta già attaccando: “Se prima per i temi che trattavo mi consideravano di sinistra a un tratto invece sono diventato fascista. Io invece sono un artista, voglio raccontare le storie. Non mi interessano questi giochi politici Mi sento libero di occuparmi delle storie che voglio”.