Il cantautore milanese ha presentato ieri alla stampa il suo nuovo disco, “Io non appartengo più”. Nel corso della presentazione ha ovviamente parlato della prestigiosa candidatura al premio Nobel per la letteratura dicendo che non pensa affatto di vincerlo e che non sarebbe neanche giusto lo vincesse. Ha detto però che è una grande soddisfazione per tutti gli italiani e soprattutto per chi è impegnato nella canzone d’autore che finalmente viene riconosciuta anche da Stoccolma dove, evidentemente, dice che lo conoscono meglio che in Italia. Ha anche detto che quando si è sparsa la notizia della sua candidatura ha letto moltissimi insulti e critiche su tale candidatura: “Quando s’è sparsa la notizia, l’ottanta per cento dei messaggi che ho ricevuto erano improperi. Pace. Questa nomination rimane comunque il punto più alto della mia carriera”. Ha citato De André, De Gregori, Guccini come gente altrettanto meritevole di tale candidatura. Il titolo del disco, ha detto ancora, sottolinea come lui non si riconosca più nella società odierna e che data l’età l’unica cosa che pensa è presentarsi davanti a Dio sorridendo, con due bimbe per mano. Ammette infatti di aver ripreso il suo dialogo con Dio da diverso tempo: tutti abbiamo bisogno di una presenza stimolatrice, spiega. “Provo un gran senso di pace nel sapere che, come dice Papa Francesco, Dio sa tutto quel che mi accade. Anche quando mi hanno tolto mezzo polmone e sradicato un cancro dal rene, la coscienza che c’è una sentinella a vigilare sulla mia vita mi ha aiutato” ha detto.