Intervistato da Huffington Post in occasione dell’uscita del suo ultimo disco “Amo Capitolo II”, Renato Zero ha parlato anche del problema immigrazione e di quello dei carcerati. Molto categorico sulla prima questione, il cantante romano pensa che l’Italia non riesca più ad assorbire l’ingresso di altri immigrati: non ne abbiamo le strutture, dice, e abbiamo tanti problemi da risolvere prima. L’Europa poi, dice, specie i francesi e i tedeschi, non si occupano di questo problema: “perché non si accollano anche loro l’assorbimento di questi flussi migratori di extracomunitari?”. Si dice anche dubbioso rispetto alle recenti proposte di amnistia e indulto: chi è appena uscito dal carcere dopo una lunga pena può recriminare vedendo altre persone uscire dopo poco tempo. “Bisogna guardare caso per caso e applicare riduzioni della pena in base al comportamento dei detenuti, svuotare un carcere per il sovraffollamento non è un modo per risolvere il problema” ha detto. Nel corso dell’intervista si parla poi di giovani: Renato Zero stigmatizza il comportamento di molti di loro che non vanno all’università perché pensano che tanto non troveranno lavoro comunque: “Invece è necessario investire di più sulla cultura, non sono solo i soldi che fanno felice la gente, se ci fosse più cultura in Italia si spenderebbe meno in sanità perché le persone sarebbero più appagate e più sane”. Infine un pensiero per papa Francesco: “Sta smontando tutte le infrastrutture che tengono lontano i fedeli dalla chiesa, il suo è un invito totale e senza condizioni…è una cosa magnifica. Conosce la pazienza, il sacrificio, l’abnegazione: sono tutte doti che in una figura così importante come un pontefice fanno un certo effetto”.