Non hanno certo bisogno di presentazioni: gli Iron Maiden sono uno dei più celebri e longevi gruppi metal (fondati nel 1975). Quarant’anni (o quasi) sempre sulla cresta dell’onda. Se agli esordi e per almeno tre decenni non hanno mai avuto problemi a vendere dischi, questi sono sorti con il nuovo millennio e il fenomeno, ormai dilagante, della pirateria musicale. Cosa hanno fatto? I Maiden hanno incaricato la Musicmetric – una società specializzata nel rilevare il traffico di BitTorrent – di scoprire le zone del mondo dove i loro brani erano maggiormente piratati. A che pro? Per suonarvi dal vivo. Il ragionamento, effettivamente, fila. Se in una determinata area la canzoni vengono scaricate in abbondanza, significa che pullula di fan. Quale scelta migliore se non organizzare concerti? Il loro tour in America centrale e nel Sud ha totalizzato incassi latissimi. Un esempio? La serata a San Paolo ha fatto registrare due milioni e mezzo di dollari. Nell’ultimo anno la Iron Maiden LLP (la società che cura i loro interessi) ha avuto un eccellente rendimento, uno dei migliori dell’industria discografica del Regno Unito. Che abbiano trovato la giusta contromossa?