I croati come i nazisti e il Ku Klux Klan. Così dice Bob Dylan nel corso di una intervista pubblicata più di un anno fa sulla rivista americana Rolling Stone. Abbastanza per far scattare la denuncia di istigazione all’odio razziale da parte di alcuni esponenti della comunità croata che vive in Francia. Il famoso cantautore americano, pluri nominato al premio Nobel per la letteratura, risulta dunque indagato da parte delle autorità francesi e rischia non poco, anche se i tempi si prevedono lunghi. Ironia della sorte, solo qualche giorno fa Bob Dylan aveva ricevuto proprio dalla Francia la massima onorificenza civile, la Legione d’onore. Nel dettaglio, parlando del razzismo sempre presente secondo lui negli Stati Uniti, Dylan aveva usato un paragone infelice. Ecco cosa aveva detto: “I neri sanno che certi bianchi non avrebbero mai abbandonato la schiavitù, che se li avessero lasciati fare, sarebbero ancora alla loro mercé, e non possono fingere di ignorarlo. Se hai sangue del Ku Klux Klan nelle vene, i neri lo sentono ancora oggi. Un po’ come gli ebrei sentono i nazisti e i serbi i croati”. Il paragone dei serbi con le vittime del nazismo appare effettivamente un po’ fuori luogo, se uno conosce bene la tragica storia dei balcani, dove i serbi in realtà hanno spesso e volentieri attaccato i cittadini di altre comunità della ex Jugoslavia e non solo durante la guerra degli anni 90 ma ad esempio anche subito dopo la Seconda guerra mondiale quando migliaia di croati vennero massacrati dai partigiani serbi di Tito in quella che fu denominata tristemente marcia della morte. E’ altrettanto vero che anche i croati si resero autori di massacri durante la seconda guerra mondiale tramite gli ustascia, estremisti alleati con i nazisti. Sta di fatto che i croati francesi hanno detto così: “È un’incitazione all’odio. Qui non si prendono a paragone i criminali croati, ma tutti i croati”. Una uscita poco prudente quella di Bob Dylan, e pensare che è sempre stato il paladino dell’anti razzismo e dei diritti civili.