Si sono tenuti stanotte a Los Angeles i 55esimi Grammy, i premi dell’industria discografica. Molti sono stati i grandi dischi usciti nel corso del 2012, ma dai risultati e dalle premiazioni sembra che ormai l’industria discografica snobbi i grandi vecchi (nel corso dell’anno erano infatti usciti dischi molto belli di Bob Dylan, Bruce Springsteen, Neil Young, Leonard Cohen fra gli altri) e dedichi invece le sue attenzioni esclusivamente ai giovani. D’altro canto sono loro che fanno muovere il mercato in termini di vendite e all’industria discografica è questo che importa, vendere i dischi. Ma bisogna dire che comunque anche il merito artistico è stato considerato: i Mumford and Sons, ottimo band inglese che fa folk ha vinto infatti il premio più prestigioso, quello di miglior disco dell’anno con “Babel”. Un gruppo invece ancora poco conosciuto in Italia, i Fun, ha invece ottenuto il maggior numero di riconoscimenti: rivelazione dell’anno, miglior canzone (We are young, un titolo che è tutto un programma) e miglior band emergente. Il miglior disco rock è invece stato premiato quello dei Black Keys mentre nel rap vincono Kanye West e Jay-z. Tornando ai Fun, Nate Ruess, Andrew Dost, Jack Antonoff, erano stati nominati anche nelle categorie Best Pop Vocal Album e come Best Pop Duo/Group Performance. Il premio come miglior registrazione dell’anno è stato assegnato ai Gotye che ha vinto anche come Best alternative music album. I Black Keys si sono aggiudicati in tutto tre premi, Best Rock Performance e Best Rock Song per la canzone Lonely Boy, e Best Rock Album (El Camino). Per la trionfatrice dello scorso anno, Adele, che vinse allora sei premi, quest’anno solo quella come Best Pop Solo Performance, con Set Fire To The Rain. Un premio anche a Beyonce come  Best Traditional R&B Performance. Nel rap i dominatori sono stati Kanye West e Jay-Z nel loro duetto che ha vinto come Best Rap Performance, Best Rap/Sung collaboration e Best Rap Song. E poi  Drake,nel loro che ha vinto  premiato per Best Rap Album. Dunque una edizione che individua i givoani e li premi adimenticando i grandi vecchi che evidentemente per l’industria musicale non hanno più importanza. 



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