Il momento blasfemo ci deve essere sempre altrimenti non sarebbe un concerto del primo maggio, l’ultimo rifugio dei superstiti della sinistra. E dire che quest’anno, oltre a esserci molta meno gente degli scorsi anni, quasi non si vedevano le usuali bandiere falce e martello o quelle con il bel volto del comandante Che Guevara. Forse la crisi interna del Pd ha consigliato di lasciarle a casa. Comunque all’atto di trasgressione obbligatorio ci ha pensato quest’anno Luca Romagnoli cantante dei semi sconosciuti Management del dolore post operatorio, una delle tante band che pullulano nella scena cosiddetta indie e alternativa del rock italiano. E’ salito sul palco con una sorta di saio francescano e ha alzato al cielo a mani congiunte un preservativo, tipo quando il sacerdote alza l’ostia durante la messa recitando una preghiera alternativa: “Questo è il modello che uso io, che toglie le malattie dal mondo, prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me”. Il gesto in realtà è passato alquanto inosservato tra le migliaia di spettatori che si trovavano in Pazza San Giovanni. Poi si è tolto il cappuccio e ha mostrato la testa rasata da chierico tipo frate francescano, forse un modo per irridere Papa Francesco. La scena migliore è però accaduta a telecamere spente: parte dell’esibizione del gruppo è stata tagliata per mandare la pubblicità in televisione, non si sa se appositamente per evitare altre azioni bizzarre del cantante. Lui, Romagnoli, però evidentemente ci è rimasto male e ha deciso di protestare sul palco: si è tolto i pantaloni ed è rimasto nudo. E’ dovuto intervenire il servizio d’ordine e portarlo via di forza. Potrebbe scapparci adesso una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Contro di lui anche Cristiano Godano direttore artistico del festival e cantante rock: “Certi atteggiamenti stridono con i temi culturali, artistici e sociali che questo palco rappresenta” ha detto.