Forse il Generale Georgelin si ricorda di una vecchia canzone di Bob Dylan risalente agli anni sessanta, intitolata Masters of War che metteva sotto accusa i fabbricanti di armi ma anche quei generali che mandano i giovani a morire in battaglia. Non è questo in realtà il motivo del suo rifiuto alla concessione della prestigiosa della Legion d’Onore al cantante americano, che invece il ministro della cultura Filippetti vorrebbe concedergli. Il generale peraltro è gran cancelliere dell’ordine per cui il suo veto può sbarrare la strada a Bob Dylan, che nel 1990invece ricevette dall’allora ministro Jack Lang la nomina a cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese. Le motivazioni del no sono dovute a quello che il generale considera il passato sovversivo del cantante e cioè l’uso di droghe e l’appartenenza ai movimenti pacifisti contro la guerra in Vietnam. Lo scorso ottobre un collega di Dylan però, l’ex Beatle Paul McCartney ricevette lo stesso prestigioso ordine: anche lui in passato non ha certo lesinato l’uso delle droghe, ma almeno ha cantato una canzone in lingua francese, Michelle, e tanto è bastato. Per ottenere la Legion infatti dice il regolamento “l’individuo deve difendere i valori della Francia, servire i suoi interessi o occupare un ruolo particolare tra la Francia e un altro Paese”. Evidentemente cantare Michelle ma belle è incluso fra questi valori. Per Bob Dylan, la consolazione che il presidente Obama lo scorso anno gli ha concesso quella che invece è la più alta onorifecenza americana.



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