Bruce Springsteen si sa ci ha abituati a episodi incredibili nel corso dei suoi concerti, cose che nessun altro musicista farebbe. Del tipo: invitare ragazze a ballare sul palco o bambini a cantare con lui. Ieri sera nel corso del concerto di Padova, già passato alla storia per l’esecuzione integrale dell’album “Born to Run” si è assistito a qualcosa di mai visto almeno in Italia. Uno spettatore individuato dal Boss tra le prime file è stato da lui invitato a salire sul palco. Tutto normale dunque? Non proprio perché il personaggio era munito di un armamentario che ai più sembrava bizzarro: un asse da lavare e dei cucchiai. Si tratta della cosiddetta washboard, in uso da parte dei musicisti di strada di New Orleans. Springsteen se n’è accorto e dopo averlo portato sul palco in suo onore ha improvvisato dal suo repertorio proprio un brano in stile New Orleans, da lui inciso anni fa, Pay Me My Money Down. Ancora sotto shock per l’evento fortunato, Caterino Riccardi ci ha raccontato i suoi dieci minuti di gloria insieme alla più grande rock band del mondo.
“Tutto nasce dalla mia viscerale passione per la musica. ascoltata e suonata. Nel 2009 ho fondato una band (The Fireplaces) e Mary Don’t You Weep assieme a Dead Flowers degli Stones sono i nostri cavalli di battaglia. La prima normalmente vede la band di cinque persone moltiplicarsi per tre tentando con le possibilità artigianale che l’essere amatoriali ci offre, di riportare lo spirito gospel della canzone. Con questa amore mi sono svegliato ieri, alle 5 di mattina. Sono andato a prendere posto in coda per accedere al pit e da lì fino all’ora del concerto sono stato pendente delle dinamiche di questo evento inclusa se vogliamo la mezza sfortuna di avere il numero 550 e vedere estratto il numero 1302. Inizia il concerto (io non nutrivo grandi speranze), la mia amica Kimberly del New Jersey ma trapiantata a Padova, mi dice: quando la gente si sposta per seguirlo, tu infilati, recuperi spazio e gli mostri il cartello. Come un sergente dei marines mi è stata col fiato sul collo, fino a che Bruce nel prendere il suo cartello con su scritto “BORN TO RUN CHANGED MY LIFE” nota la mia richiesta (HEY BRUCE I HAVE A WASHBOARD WITH ME, CAN I PLAY MARY DONT’ YOU WEEP; WITH YOU?) , io gli mostro la washboard, lui la prende e la mette di lato. Allontandosi dico tra me e me, doppia fregatura. Non suono e mi sa che mi perdo pure lo strumento. Poi gli mostro e rimostro il cartello. Ad un certo punto lui dà un gomitata (per attirare l’attenzione) a Little Steven e gli dice: lo facciamo suonare? Steven dice sì, perché no, lui si avvicina. Mi chiama faccio per salire ma non si trova la washboard. Quelli della sicurezza l’avevano messo da parte. Con l’aiuto del pubblico la recuperano. Vado sul palco, lui mi chiede il perché di tutto ciò. Gli spiego che ho una band e faccio pure canzoni sue, tra le quali Mary Dont you jeep. Lui dice che non la fanno, ma in cambio c’è Pay me my money down. Ok. nessun problema, in alcune occasione avevo suonato pure quella. E da li comincia il sogno dentro al sogno, come membro ad interim della… E STREET BAND!!! Con possibilità di fare l’assolo e ciliegina sulla torta, CAROUSEL TIPO NEW ORLEANS MARCHING BAND come se sapesse da dove musicalmente provengo. L’ho abbracciato e ringraziato per avere reso reale una magia. E sono sceso. Molti che mi hanno visto, mi hanno detto che mi sono comportato bene, sia musicalmente che umanamente ovvero senza fanatismi”.
E per tutti i posteri nella pagina seguente mostriamo il video di Caterino che suona con Bruce Springsteen e la foto di Caterino con il Boss.