“La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti”: questa frase di John Lennon dovrebbe piacere a Claudio Rocchi. Non solo perché il musicista italiano ha mosso i suoi primi passi artistici negli stessi anni di John Lennon, i 60; non solo perché la visionarietà cosmica di Claudio Rocchi deve molto a quella dell’ex Beatle. Ma perché Rocchi può testimoniare con la sua vita quanto siano vere quelle parole. Negli ultimi mesi infatti l’artista italiano era impegnatissimo a promuovere la sua ultima fatica discografica, un disco che lo vedeva impegnato in un progetto ambizioso e inedito, una collaborazione con l’ex Litifiba, CCCP, Csi. Pgr e tanto altro ancora Gianni Maroccolo. Ne parlava continuamente sui social network, Claudio Rocchi, pieno di entusiasmo come un bambino davanti a una cosa bella, e bella sicuramente lo deve essere dalle parole di coloro che hanno avuto la fortuna di sentire in anteprima “Nulla è andato perso”, il disco realizzato grazie a una piattaforma di crowdfunding e che si spera sarà disponibile a breve.
In mezzo a tutto questo, comunicata dallo stesso Claudio, arriva poche settimane fa la brutta notizia, quella che dimostra come la vita sia quella cosa che succede mentre sei impegnato a fare altri progetti. Un brutto male colpisce Rocchi e lo annuncia lui stesso su facebook. “Un crollo vertebrale ha determinato un’invasione del midollo spinale e di fatto ho perso l’uso delle gambe. Adesso, dopo vari accertamenti a tutto campo, il quadro clinico è fissato. Patologia non reversibile che innesta la perdita d’uso degli arti inferiori sulla patologia ossea degenerativa”. Ce ne sarebbe abbastanza per stroncare moralmente chiunque. Ma non Claudio Rocchi che forte di una vivacità spirituale e umana rarissime, condivide la sua malattia con una serenità incredibile: “Sono ultra fragile, e devo stare praticamente a letto evitando movimenti di ogni genere che potrebbero, nel caso di un’invasione midollare più alta del D11 odierno, pregiudicare anche l’uso degli arti superiori. Non male, vero, per mettere alla prova il buonumore? Sappiate che il buonumore tiene, la Coscienza pure”.
Claudio Rocchi è uno dei grandi protagonisti e testimoni della musica rock nel nostro paese. Attivo sin dagli anni 60 dapprima come bassista della storica formazione degli Stormy Six, ha poi avviato una carriera solista di fascino assoluto, ai confini con la psichedelia e la spiritualità di matrice zen, influente quanto la ricerca sonica di un Franco Battiato negli stessi anni 70, basti pensare a un disco imprenscindibile del rock italiano come “Volo magico n.1”. Negli anni la sua sete di conoscenza e la sua ricerca interiore lo hanno portato anche a vivere l’esperienza monastica buddista, per poi tornare alla musica rock con nuovi vitali stimoli. Ha conosciuto personalmente i maggiori protagonisti della scena rock quando il rock era vero e vitale, ad esempio i Led Zeppelin e tanti altri. E’ un testimone, di questa musica e di una vitalità bella che ha rari esempi di uguale spessore. Non solo musicista: conduttore radiofonico (per la Rai, ma è anche fondatore e direttore per tre anni, in Nepal della prima radio indipendente nazionale “The Himalayan Broadcasting Company”), attivista pacifista, scrittore, poeta, regista, sempre e ovunque alla ricerca della bellezza.
Una bellezza condivisa, la sua. Innanzitutto con la sua compagna nella vita, la giornalista, scrittrice, conduttrice tv Susanna Schimperni, che con coraggio ha così commentato quanto sta succedendo nelle loro vite: “Un mese fa l’uomo che amo si è paralizzato, per un tumore che in poche settimane ha attaccato vari punti della schiena” ha scritto in un messaggio pubblicato su facebook. “Da allora è stato in ospedale, ne è uscito ieri. E’ così fragile che potrebbe andare in pezzi. Prende dosi incredibili di antidolorifici perché il dolore è disumano. Ma in questo momento è davanti a me, concentrato nella stesura del suo libro autobiografico. Sereno, rilassato. Capace di sorridermi quando gli dico «Uffa, ma sei diventato troppo goloso» perché ha appena mangiato un altro pasticcino di mandorle. Ci vogliono letto speciale, materasso speciale, medici, infermieri, assistenti, cure, attenzioni, riguardi, soldi. Ci vuole tutto, per aiutarlo perlomeno a non patire ulteriori disagi. Ma tutto questo sarebbe nulla se non avesse il carattere che ha, se non fosse così straordinario e meritevole di incondizionato amore”. Continua Susanna: “Abbiamo desiderato sposarci dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, impedimenti burocratici non lo rendono possibile fino al prossimo anno. Lo faremo il prossimo anno, e festeggeremo tanti anniversari. Lo voglio e lo so.Nel frattempo c’è la scrittura, c’è la musica. Ci sono persone care che all’una del mattino nella mia cucina mangiano barrette dietetiche e ciambelle al vino, stendono i panni e ridono come adolescenti. Perché questo è Claudio, che trovate sulla bacheca Claudio Rocchi Volo Magico e sulla pagina Claudio Rocchi: nessun lamento da lui né vicino a lui, ma sorriso, fiducia, luce”.
Abbiamo pubblicato queste parole di Susanna con il suo consenso, così come pubblichiamo quelle di Claudio. Perché quanta più gente sappia che se la vita è qualcosa che capita a nostra insaputa quando siamo impegnati a fare altri progetti, e per quanto doloroso possa essere quello che ci capita, vale lo stesso la pena di essere vissuta, come Susanna e Claudio ci stanno testimoniando in modo meraviglioso. Nessun lamento, ma sorriso, fiducia, luce. Ecco quello che Claudio ha scritto ai suoi amici di facebook: “Carissime amiche e cari amici, torno su Facebook dopo una ventina di gg o più di assenza. Ci torno per aggiornare le mie pagine al mio presente e viceversa. Nel frattempo, sollecitato con calore da più parti, ho iniziato a scrivere “la settima vita”, mia autobiografia ufficiale. Intendo tentare di ripercorrere la straordinaria esperienza fatta di recente con Gianni Maroccolo sulla piattaforma di crowdfunding musicraiser.com offrendo appunto come ricompensa questa sintesi delle mie vite. Un libro che sarà pubblicato da un editore importante e che potrete, se vorrete aiutarmi a smazzare il singolare presente che mi si è parato davanti, assicurarvi direttamente quando partirà la campagna di fundraising. A fine 2011, mentre ero in promozione a Milano per il mio CD “in Alto” fatto con la Cramps, feci un’intervista per un quotidiano nazionale che titolava più o meno “Le cinque vite di Claudio Rocchi”. Era “Libero” o “il Giorno”? Non ricordo.
Raccontavo di una vita da studente, una seconda da aspirante rock star, una terza da aspirante santo indù, una quarta da aspirante “normale” professionista tra broadcast, media e business immobiliare. La quinta era quella in cui rientravo allora, per una serie di benedette concorrenze tra Amore e Ispirazione, di musicista ritrovato con voglia di concerti ed energia per farli. Poi arrivò la sesta. Una grave malattia degenerativa alle ossa mi faceva di fatto malato terminale pur continuando io di fatto, tra stampelle e bastoni, a fare finta di niente e guidare in su per mari e autostrade a fare i miei concerti. Eccoci infine alla settima vita. La vivo da 20 giorni o poco più e tutto è successo in meno di 12 ore. Un crollo vertebrale ha determinato un’invasione del midollo spinale e di fatto ho perso l’uso delle gambe. Ho sentito risalire forte da dentro una risata incontenibile accompagnata dalla domanda: “Ma cazzo, non era sufficiente così? Pure paraplegico ora? Adesso, dopo vari accertamenti a tutto campo, il quadro clinico è fissato. Patologia non reversibile che innesta la perdita d’uso degli arti inferiori sulla patologia ossea degenerativa. Sono ultra fragile, e devo stare praticamente a letto evitando movimenti di ogni genere che potrebbero, nel caso di un’invasione midollare più alta del D11 odierno, pregiudicare anche l’uso degli arti superiori. Non male, vero, per mettere alla prova il buonumore? Sappiate che il buonumore tiene, la Coscienza pure e il libro è iniziato stamane. Stavo lavorando a progetti molto interessanti e li sto comunque portando avanti in queste condizioni. Quattro puntate Tv per RAI5 sulla mitica “Per Voi Giovani” ed il Festival Per Voi Giovani all’Auditorium Parco della Musica a Roma tra il 19 e il 26 giugno. Non potrò esserci di persona ma la mostra fotografica, la rassegna del cinema Rock, la storia dell’Editoria musicale di quegli anni, una serie di serate d’ascolto condotte da noti media men ed un convegno introduttivo di studio guidato da Renzo Arbore ci saranno tutti. Così come i concerti del 24/25, Osanna/Banco del Mutuo Soccorso, Museo Rosenbach/Premiata Forneria Marconi. In cartellone per il 26 c’erano Battiato/Maroccolo/Rocchi e sarebbe stato davvero divertente misurarci insieme sul palco per parte della serata prima del concerto di Franco. Questo, ahimè, non succederà, ma confido certo che Franco sappia come sempre comunque riempire di significati straordinari la serata con la sua musica. Eccomi quindi a scrivere e vivere questa settima vita. Sarà probabilmente più difficile lavorare e fare fronte a complessità che non potevo certo prevedere. Anche spese per attrezzare questa settima vita con gli strumenti tecnici che le saranno necessari. Certi strumenti miei (musicali e non) non saranno invece più necessari per me e a breve vi dirò di cosa mi voglio liberare. Chissà? Forse a qualcuno di voi potrà interessare qualcuna delle mie splendide chitarre, forse a qualcuno piacerà guidare la mia auto, od avere qualche traccia dalle mie vite precedenti. I grandi libri rilegati dove scrivevo i testi delle mie canzoni e disegnavo nei ’70, i dorje tibetani per le puje di liberazione, qualche stravagante memorabilia da puro collezionismo, gli acetati dei miei provini inediti, i nastri magnetici originali, qualche raro libro super esoterico che mi accompagna da sempre, i miei quadri mai esposti. Io voglio alleggerire il carico, liberarmi di oggetti e tracciati ora davvero superflui e non utili. La settima vita me lo chiede e ho pensato di dirvelo. A presto carissimi. Hugs to you all”.