Circa 25mila fan sono accorsi allo stadio del Conero di Ancona per assistere al concerto che ha dato il via al Backup Tour, il primo tour negli stadi di Lorenzo Cherubini, che proseguirà con altre 12 date italiane a Bari, Bologna, Milano (con doppio appuntamento), Firenze, Roma, Salerno, Palermo, Pescara, Padova, Torino e Cagliari. Una performance esplosiva, quella di ieri sera, che ha visto uno scatenatissimo Jovanotti esibirsi per due ore e mezza senza interruzioni, cantando i 33 brani in programma sulla scaletta e cambiandosi scenograficamente d’abito per sei volte. Lo show ha preso il la sulle note della canzone “Django”, tratta dalla colonna sonora dell’omonimo film di Tarantino, e subito il cantautore toscano è partito con “Ciao mamma”, seguita da “Megamix”, “Gimme Five” e “Non m’annoio”, senza dar mai segno di aver intenzione di allentare la tensione, anche grazie al pieno sostegno della corposa band che ha scelto di riportare con sé sul palco. Saturnino al basso, Riccardo Onori alle chitarre, Franco Santarnecchi alle tastiere, Christian Rigano sintetizzatori, Gareth Brown alla batteria, Leonardo Di Angilla percussioni e persino una sezione di fiati guidata da Marco Tamburini: ecco il gruppo che ha sostenuto degnamente il cantante suonando i pezzi da lui scritti in più di vent’anni di carriera, deliziando il nutrito pubblico presente che è stato letteralmente trascinato dall’entusiasmo dello showman, che non ha comunque mancato di dedicare un’ampia sezione del concerto ai suoi più recenti successi, da “Ora” a “Le tasche piene di sassi”, passando per “Terra degli uomini” e arrivando fino a “Tanto Tanto Tanto”. Nella serata trova posto anche il romanticismo, e i brani “Bella” e “Raggio di sole”, che Jovanotti dedica alla moglie Francesca seduta, e “A te”, per la figlia Teresa, commuovono i presenti, deliziati poi dal gran finale con il trittico “Il più grande spettacolo”, “L’ombelico del mondo” e “Ragazzo fortunato”.



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