Il compositore statunitense Aaron Copland (14 novembre 1900 – 2 dicembre 1990) riuscì a coniare un proprio stile che risentiva di varie influenze: la musica classica europea, la musica contemporanea del proprio tempo, il jazz e un’importante componente folkloristica puramente americana. Newyorkese fin dalla nascita iniziò a studiare musica molto presto e dopo pochi anni si trasferì a Parigi per studiare sotto la guida di Nadia Boulanger. Nel 1924, tornato in America e cominciò a comporre utilizzando le forme musicali più svariate. Tra le sue prime opere si ricordano la Sinfonia per organo e orchestra e l’importante Concerto per piano e orchestra. Con l’amico Roger Sessions fondò negli anni ’30 i “Copland-Sessions Concert”, che in seguito si trasformò in un festival chiamato “American Festival of Contemporary Music”. Molto prolifico nel campo delle colonne sonore vinse il Premio Osca nel 1950 con le musiche per il film L’ereditiera (The Heiress) di William Wyler. Determinante nel forgiare un autentico stile americano di composizione, Copland meglio conosciuto al pubblico per le opere che ha scritto negli anni 1930 e 1940 in uno stile volutamente accessibile spesso indicato come populista e che il compositore ha etichettato come “vernacolare”. Lavori in questo filone includono i balletti Appalachian Spring, Billy the Kid e Rodeo, la Fanfare for the Common Man e la Terza Sinfonia. Le armonie aperte che si modificano lentamente, caratteristiche di molte delle sue opere, sono archetipiche di quella che i più considerano essere il suono della musica americana, che evoca il vasto paesaggio statunitense e lo spirito pionieristico. Fra il gennaio e il febbraio del 1939 Copland compose la musica per una commedia sperimentale, Quiet City di Irwin Shaw, incentrata sulla figura di un giovane trombettista che immagina i pensieri notturni di vari abitanti di una grande città ed esprimere i sentimenti che essi gli suscitano suonando la tromba. La commedia, contraddittoriamente pubblicizzata come un “fantasia reale”, non sopravvisse a due spettacoli di prova la domenica sera a New York nel mese di aprile, ed il produttore successivamente ricorderà: “tutto ciò che è rimasto del nostro duro lavoro è stata la bella musica di Aaron Copland”. 



L’opera fu originariamente orchestrata per tromba, sassofono, clarinetto e pianoforte, ma l’anno successivo il compositore riorganizzò l materiale in forma di concerto per tromba, corno inglese e orchestra d’archi. In questa versione, eseguita per la prima il 28 gennaio 1941 a New York,Quiet City dimostrò da subito di essere una delle composizioni brevi più efficaci di Copland. La città potrebbe sembrare tranquilla di notte, ma è allora che la nostalgia, la malinconia e i rimorsi di coscienza vengono sentiti maggiormente da quegli abitanti che sono ben consapevoli dei mali e dell’insicurezza della società urbana. Il trombettista solitario di Copland, assecondato dai toni scuri del corno inglese e sostenuto dagli archi riccamente armonizzati che a loro volta contribuiscono eloquentemente al climax, fornisce un’espressione inquietante di tali sentimenti. “Il mio trombettista”, scrive Copland nella propria autobiografia, “è semplicemente il tentativo di rispecchiare il travagliato personaggio principale della commedia di Irwin Shaw. Infatti una delle mie indicazioni per il trombettista è di suonare nervosamente. Ma Quiet City sembra essere diventata un’entità musicale a se stante, che va oltre le ragioni originali della sua composizione”.



A questo link è possibile ascoltare un’esecuzione della composizione di Aaron Copland: 

https://www.youtube.com/watch?v=Gu06sqSIRdE

Registrazione effettuata a Roma nel 2005

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, direttore Anthony Pappano

Andrea Lucchi, tromba – Mary Cotton, corno inglese

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