Senza parole! Cos’altro dire del concerto andato in scena ieri sera allo stadio Meazza di San Siro. Il Delta Machine Tour dei Depeche Mode, la band inglese icona dell’electro-pop-rock, ha travolto letteralmente i sessanta mila fan italiani che hanno riempito la prima delle due tappe previste in Italia di questo nuovo tour mondiale. Anticipati sul palco dai Motel Connection di Samuel dei Subsonica e dalla giovane band scozzese dei Chvrches  (si pronuncia Churches) sabato il concerto arriverà all’olimpico di Roma. A quattro anni di distanza dal Tour of the Universe, la band inglese non sembra patire il tempo che passa. Dave Gahan con la sua divisa d’ordinanza – pantalone e gilet rigorosamente a petto nudo – trascina il Meazza come un vero mattatore affabulatore di folle con un’energia che, nonostante sia passata da una morte – ben tre minuti – ed una rinascita tra eccessi di droga ed un carcinoma, spiazza piacevolmente. In grande forma balla, sculetta, ipnotizza i fan e non sbaglia una nota. La voce e limpida, cristallina potente e suadente al punto giusto. Anche Martin Gore, il creativo del gruppo ed ormai molto più chitarrista, è in grande forma. Canta e si ritaglia ampi spazi per emozionare i fan milanesi. Il terzo elemento della band Andrew Fletcher il collante del gruppo e controparte alle stravaganze dei suoi compagni, non smentisce ed impassibile trascina come un regista da dietro le sue tastiere, la band che non sembra essere arrivata direttamente dagli anni ’80. Eppure Delta Machine, il nuovo album uscito lo scorso 22 marzo e già da mesi ai vertici di tutte le classifiche, è il tredicesimo disco della band inglese tra le più longeve del panorama musicale internazionale. Welcome To My World, Angel e Walking In My Shoes aprono lo show milanese come un pugno allo stomaco. Il nuovo ed il vecchio si uniscono con una magica alchimia di suoni, colori ed immagini. Lo stadio è in delirio. I fan saltano ballano e cantano a squarcia gola le canzoni che tra antichi – ormai storici – e nuovi successi, si susseguo per oltre due ore sul mega palco allestito per l’occasione. I Mega schermi proiettano immagini “immaginifiche” tra scintille e fiamme in Should Be Higher, cani che fissano i protagonisti sul palco con Precious creando con un filo invisibile un forte legame evocativo di musica ed immagini. Autore di questa magia é Anton Corbijn il fotografo e regista che segue da ormai vent’anni l’immagine dei Depeche Mode. La scaletta della serata è forse una delle più riuscite e saggiamente costruite dalla band inglese. Precious, Policy Of Truth, Barrel Of A Gun, Higher Love, The Child Inside, Heaven passando per Soothe My Soul, A Pain That I’m Used To, A Question Of Time, Secret to The End, Enjoy The Silence, Personal Jesus. Ritrovano spazio in scaletta, dopo anni di assenza, anche due brani storici come Black Celebration ed Halo. Il brano Goodbye saluta il pubblico milanese prima del rientro sul palco per l’immancabile bis. A Question Of Lust cantato da Martin Gore, Just Can’t Get Enough, I Feel You e Nerver Let Me Down Again è il saluto che Dave, Martin ed Andrew lasciano ai 60 mila fan ormai incontenibili dello stadio Meazza. Che dire! Ancora una volta i Depeche Mode hanno dimostrato di saper fare ed essere la differenza nel panorama musicale, senza fronzoli, con la sostanza delle loro canzoni, della loro musica e delle loro idee sempre nuove e da trent’anni  al passo con i tempi.
E per chi non fosse riuscito ad accaparrarsi l’ambito biglietto per uno dei due concerti, tranquilli. Il management dei Depeche Mode ha già annunciato un loro ritorno per il prossimo febbraio con tre nuove date: il 18/2/2014 al Pala olimpico di Torino, il 20/2/2014 al Forum di Assago ed il 22/2/2014 all’Unipol Arena di Bologna.



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