Il grande Maestro Claudio Abbado devolve il suo Onorario di Senatore alla Scuola di Musica di Fiesole. Un “bel gesto”, grande Abbado. Tuttavia, per acquisire tutto il suo nobile valore simbolico, un gesto che deve essere interpretato come una forte presa di posizione contro la drammatica situazione in cui giace la Cultura Musicale nel nostro paese e divenire così un autorevole e clamoroso atto di denuncia contro la fondamentale causa di essa: la mancata Riforma degli Studi musicali (una Riforma che, dopo quasi 15 anni dalla legge 508/99 di Riforma dei Conservatori che l’avrebbe dovuta ispirare, giace ancora frammentaria, superficiale ed incompiuta).

È infatti evidente che tale gesto di Abbado avrà senso solo se sarà il preludio ad un concreto radicale impegno a sostegno e per la promozione della Cultura Musicale in tutto il nostro paese; impegno che dovrà essere portato avanti con la piena consapevolezza di come questa potrà diffondersi nel nostro paese esclusivamente attraverso un capillare inserimento degli Studi Musicali nella scuola pubblica italiana, soprattutto in quella Secondaria di  I e II grado. 

Perché nell’attuale società, dominata dall’Apparente e dal Superficiale imposto dalla Rete e dai Social (…dis-Social!) Network, sempre di più onnipresenti ed invadenti per le nuove generazioni, ogni altra strategia risulterà anacronistica e destinata al completo fallimento.

Infatti non è certo possibile immaginare che Abbado non sappia perfettamente come non siano in realtà i pochissimi e selezionati ragazzi della nobile (e comunque, privata) scuola Musicale di Fiesole ad aver più bisogno dell’adeguato sostegno da parte della Politica italiana per poter crescere e formarsi anche attraverso gli Studi Musicali, ma che siano tutti i nostri ragazzi (quelli della scuola pubblica) ad averne un’assoluta necessità; e tra questi, in primis, tutti coloro che, dopo aver svolto per tre anni il Corso ad Indirizzo Musicale nella scuola Media (portando a termine l’iniziale specifica Formazione Musicale di base) non hanno alcuna possibilità di proseguire lo studio del “loro” strumento musicale nel Liceo che sceglieranno.

Questo perché i Licei ad Indirizzo Musicale, in realtà, ancora non esistono; infatti in una città come Roma esiste un unico Liceo ad Indirizzo Musicale (e con  un’unica sezione ad IM, per tutti gli Strumenti esistenti e per tutti i ragazzi dell’intera città: nulla). In sostanza: nessuno dei nostri ragazzi potrà proseguire nei propri Studi musicali fino a raggiungere l’indispensabile Formazione Musicale di base che gli permetterebbe un’eventuale prosecuzione di tali Studi nei Conservatori; Istituti ormai di livello esclusivamente universitario (in virtù della L. 508/99) e che non possono più avere al loro interno i Corsi “Inferiori” e “Medi” relativi alla suddetta Formazione Musicale di base, come avveniva con il precedente Ordinamento.

Il lavoro del Senatore Abbado sarà dunque importante se sarà rivolto a sensibilizzare la Politica italiana sul fatto che non potrà mai esistere un paese civile che sia privo di una diffusa viva e produttiva Cultura Musicale; in cui quasi nessuno sappia più suonare uno strumento, nè leggere un brano musicale; senza Orchestre e con Teatri ed Auditori sempre più deserti. Un paese privo di Musica!   Una tale personalità della Musica potrà essere veramente molto preziosa se riuscirà a sostenere con la massima determinazione, davanti ai suoi onorevoli colleghi, quelle Proposte e quelle Istanze che da molti anni centinaia di Musicisti e Docenti portano all’attenzione dei politici e dei mezzi di informazione più sensibili e disponibili (…non molti, per la verità). 

Nel merito, sarebbe particolarmente importante concentrare l’attenzione su due fondamentali questioni: 

1)      l’istituzione e la reale diffusione dei Licei musicali (Licei ad Indirizzo Musicale).

2)      Il consolidamento e la diffusione dei Corsi ad Indirizzo Musicale nella scuola secondaria di I grado; 

Perché lo scopo della Riforma degli Studi musicali deve essere la realizzazione di un completo, organico e consequenziale corso di Studi Musicali; nel quale lo studio di uno strumento musicale sia presente obbligatoriamente in tutta la scuola dell’obbligo: Elementari, Medie e Licei; in virtù della predetta  trasformazione dei Conservatori  in Istituti di livello esclusivamente “universitario” (“universitari” già lo erano), relativi dunque solo al segmento Superiore degli Studi. 

Questa era infatti “la ratio” della relativa l. 508/99 di Riforma dei Conservatori che è stata invece completamente tradita dalla “non-Riforma” degli Studi musicali portata avanti in questi ultimi dieci anni. 

 

E così ogni anno decine di migliaia di ragazzi che hanno cominciato ad amare il “loro” strumento musicale studiandolo nei Corsi ad Indirizzo Musicale della scuola  Media (la Secondaria di I grado) sono improvvisamente costretti ad interrompere tale studio, perché l’Indirizzo Musicale nei Licei non esiste (come ripeto, il Liceo ad IM non è stato ancora istituito).  Non si può infatti accettare l’attuale farsesca finta istituzione dei Licei Musicali: poche decine di isolate “sezioni”di Liceo musicale sparse in tutta Italia (un paio di “sezioni musicali” per ogni Regione: nulla !); la Politica deve comprendere come sia invece indispensabile far sì che, almeno una parte di questi ragazzi, possa continuare i propri Studi Musicali in qualsiasi Liceo scelga per il suo futuro scolastico; anche per non precludersi definitivamente una eventuale prosecuzione dei suddetti Studi musicali nei Conservatori. 

 

In considerazione di questa oggettiva grave situazione, sarebbe fondamentale che si ascoltassero finalmente istanze come la dettagliata PROPOSTA PER LA MUSICA NEI LICEI che il Codim (un importante Comitato, da anni impegnato nel promuovere e sostenere una valida Riforma degli Studi Musicali) ha già inviato all’attenzione dei nostri rappresentanti politici; un Documento che dimostra come concretamente e semplicemente si possa creare l’Indirizzo Musicale nella scuola secondaria di II grado, per dare finalmente la possibilità di un naturale proseguimento dei propri Studi musicali (in qualsiasi tipo di Liceo scegliessero) alle decine di migliaia di ragazzi che escono dalle sezioni ad Indirizzo Musicale delle scuole “Medie”.  

Una proposta concreta, assolutamente fattibile ed economicamente sostenibile, che prevede un organico di sole nove Cattedre per ogni Liceo; e che si fonda su un fondamentale principio: ogni tipo di Liceo deve poter divenire ad Indirizzo Musicale (con al suo interno una sezione in cui sia cioè presente il Corso ad IM); principio scaturito dalla consapevolezza di come sia indispensabile evitare di creare lo specifico Liceo musicale quale unico Liceo dove si studi la Musica; perché, nel quadro complessivo dei Licei, risulterebbe ancora una volta come un Istituto “professionale”destinato, in sostanza, solo a pochissimi aspiranti “musicisti”; mentre i ragazzi italiani continuerebbero a restare musicalmente totalmente ignoranti, in quanto a chi sceglierà i Licei Classici, Scientifici , Linguistici, ecc., continuerà ad essere negata la possibilità di formarsi  anche attraverso specifici Studi Musicali. 

 

La citata legge 508/99 di Riforma dei Conservatori non era infatti certo nata per creare solo nuovi “vecchi piccoli Conservatori” (destinati, si sottolinea nuovamente, a pochissimi) ma per diffondere gli Studi musicali in tutta la società ed elevare i Conservatori al rango di Istituti di livello esclusivamente universitario; purtroppo, gli assurdi e sostanzialmente inutili Corsi Pre-accademici (inseriti “illegalmente” nei Conservatori per provare a porre rimedio alla mancata istituzione dei Licei ad IM relativi al completamento della Formazione Musicale di base) sono la più eclatante dimostrazione di come la Riforma degli Studi Musicali sia ancora assolutamente incompleta e superficiale.

Per garantire una reale Riforma ed una consequenziale rinascita degli Studi musicali sarà dunque indispensabile diffondere ed affidare completamente la Formazione Musicale di base ai Corsi ad Indirizzo Musicale; Corsi che bisogna rendere in “minima” parte obbligatori in tutta la scuola secondaria (di I e II grado) istituendo obbligatoriamente: 

–          almeno tre scuole “Medie” con una sezione ad Indirizzo Musicale in ogni distretto scolastico; 

–          almeno un liceo con una sezione ad Indirizzo Musicale ogni due  Distretti scolastici. 

 

Questo garantirebbe al nostro paese (che è ancora “geograficamente” suddiviso in circa 670 “Distretti”) di avere il “giusto” minimo numero di scuole “Medie” (circa 2000) e di Licei ( circa 340) in cui tantissimi ragazzi potrebbero finalmente crescere anche attraverso lo studio della Musica (quello “vero”… che si compie esclusivamente suonando il “proprio” Strumento Musicale).  In percentuale potrebbe apparire poca cosa, ma sarebbe invece qualcosa di rivoluzionario ed importantissimo per il nostro paese; e non solo dal punto di vista culturale, ma anche da quello prettamente economico; significherebbe infatti far rinascere un mercato più articolato e vario; oltre quello direttamente legato alla produzione di strumenti musicali ed all’editoria, in generale, anche tutto quello relativo e strettamente generato dalla richiesta di Musica (“Colta” o  “Leggera” che sia); un mercato ormai al collasso nel nostro paese; un collasso di cui tutti stanno pagando gravissime conseguenze. 

 

Sì! … speriamo fortemente che il meraviglioso, e giustamente plateale, “bel gesto” di Abbado, a favore dei pochissimi fortunati ragazzi della (…Privata) Scuola di Musica di Fiesole, sia il punto di partenza di un autorevole impegno che contribuirà a dare al più presto (…non c’è più tempo !) concrete Risposte alle predette Istanze; le quali, essendo rivolte a tutti i ragazzi delle nostre scuole (…Pubbliche ) permetteranno veramente di diffondere Cultura Musicale nelle giovani generazioni e dunque in tutto il nostro paese; e di realizzare quello che è da tempo realizzato nei paesi più civili del mondo (ed anche in molti che continuiamo a credere “meno civili”); paesi dove vi è la piena consapevolezza di quanto il patrimonio artistico espresso attraverso il linguaggio musicale sia un bene prezioso; un bene che la Politica ha il dovere di salvaguardare, valorizzare e tramandare, per il bene di tutti gli italiani; rispondendo, finalmente, anche a quanto chiaramente disposto dalla nostra legge fondamentale: la Costituzione.