Non sempre nella musica arrivano i migliori, se non si è protetti da importanti manager o si fa parte di potentati politici ed economici, difficilmente si riesce a sfondare. Nel rock come nel jazz a dispetto di immagini maledette o rivoluzionarie  non di rado si incontrano appartenenti a dinastie, musicisti appoggiati dal politico di turno a scapito di tanti e tanti talenti. Il rock indipendente ad esempio non ha la visibilità che meriterebbe sul grande pubblico con la televisione e le radio complici della riduzione a prodotto di quella che una volta era considerata arte, ovvero la musica.



Le medesime problematiche si presentano anche in ambito jazz, aggravate dalla concentrazione in termine di potere di poche riviste o radio che fanno il buono e cattivo tempo. Particolarmente balzana l’idea che sta prendendo piede a causa di alcuni elementi a dir poco estrosi ossia: ti pago in base all’incasso e dividiamo il rischio a metà, come se l’imprenditore facesse lo stesso tipo di discorso al proprio operaio. La critica jazz in particolare ha acuito in vecchi e nuovi censori quella sorta di puzza sotto al naso che fa sì che più la musica è contorta, cerebrale (e anche brutta) più si sprecano gli elogi, quasi la melodia, il lirismo fossero qualcosa di osceno. Di recente abbiamo assistito allo splendido concerto di Bill Frisell che ha riscosso pareri discordanti, proprio per la scelta di un repertorio più vicino al rock che al jazz.



La chitarra jazz italiana continua comunque a riservarci continue sorprese con prodotti  eccellenti  a conferma della vitalità della nostra scuola chitarristica. Lo scorso anno avevamo avuto l’occasione di ascoltare RIVIVERE (Radar 4018) un cd del chitarrista Enzo Amazio, rimanemmo particolarmente colpiti dalla sua abilità chitarristica e musicale e dalla personalissima sensibilità nell’interagire con gli strumenti a fiato (in quella occasione con  Pericle Odierna impegnato al clarinetto, cleofono, clarinetto basso  e flauto) che ci ha in qualche modo ricordato il leggendario Jimmy Giuffre 3 nel quale il grande clarinettista era affiancato da Jim Hall alla chitarra. Enzo Amazio, napoletano, può considerarsi un diretto discendente di nomi come Franco Cerri e di quella grande scuola americana che fa capo a grandi nomi come Joe Pass, Tal Farlow e Wes Montgomery etc. Il suo stile chitarristico appare infatti molto vicino  ai maestri del passato, ma le capacità di scrittura, le sonorità dei suoi cd fanno sì che la proposta musicale sia sempre fortemente attuale. In questi giorni Amazio pubblica quasi in contemporanea due nuovi lavori il primo ESSENCE esce  in elegante cofanetto per Alfamusic (AFMCD170) e vede la partecipazione di Gabriele Mirabassi, come special guest al clarinetto. Lavoro di gran qualità che evidenzia non solo la bravura del leader ma anche della band che lo accompagna con particolare riguardo al sax di Rocco Di Maiolo. 



Una autentica sorpresa è il secondo cd  TRAVELOGUE (Itinera ITN 026), un piccolo gioiello che ci ha lasciati a bocca aperta. Bel sound, atmosfere che riportano ai momenti più esaltanti delle passate produzioni di Dave Grusin e Steps Ahead. L’album esce a nome di Enzo Amazio e Rocco Di Maiolo sassofonista da anni al suo fianco che firma insieme a lui buona parte delle composizioni. Non a caso nelle esibizioni  Amazio attinge a piene mani dai pezzi di questo cd. Eccellente il lavoro della band scelta per l’occasione (Giuseppe La Pusata alla batteria, AldoVigorito e Corrado Cirillo al contrabbasso, Francesco Nastro e Francesco Marziani al pianoforte).

To  Work Marvels il brano con il quale si apre l’album, nasce per la tipica  formazione del  guitar trio .

“Ha una   struttura articolata intrecciata con obbligati su ritmi latini, rock e swing. Anche i soli si muovono su un piano armonico coltraniano, un incrocio del  brano Impressions e Giant Steps  (Enzo Amazio) 

Travelogue, il brano che dà il titolo al cd ,non sfigura accanto alle grandi ballad del primo ed indimenticato Pat Metheny Group quello di Travels e Farmer’s Trust. Stupendo l’assolo di Amazio,  da  brividi il sassofono di Rocco Di Maiolo che porta dentro di se la passione e la melodia del  sud ed il lirismo di grandi come Wayne Shorter e Michael Brecker. Un brano che rievoca viaggi emozioni e tanta grandissima musica. Chitarra e sax doppiano alcune linee dimostrando grande affiatamento e vicinanza di stile.

Travelogue, nasce durante i nostri spostamenti in tour. E’ una ballad molto suggestiva; alla  melodia forte della parte A, a tratti west coast, segue la parte B che si apre con uno sfondo armonico sofisticato. La  chiusara B del tema  muove intorno ad una progressione di triadi e decime rivoltate, classica, quasi bachiana direi (Enzo Amazio)

 

Altrettanto intriganti le atmosfere del successivo Revive con il piano di Francesco Marziani in grande evidenza.

 

Revive  ha due facce si potrebbe dire. La parte A è costituita da un tema a carattere cromatico  che si incastra  su una base ritmico armonica articolata, assumendo quella cantabilità fluida e accattivante che apre le porte ai soli modali del sax e del piano nella parte B. (Enzo Amazio)

 

Mediterranean  River, brano dal tempo veloce si apre con il tema esposto all’unisono da chitarra e sax soprano. Composizione stilisticamente collocabile nell’area coltraniana con evidenti richiami alla musica mediterranea soprattutto nella parte finale. Gran lavoro ritmico della band  con un coinvolgente assolo di Enzo Amazio alla elettrica (Gibson ES175) .

 

Solitude è una ballad di grande atmosfera con uno sfondo armonico che ricorda a tratti alcuni brani di Pat Metheny. Di gran gusto il lavoro del piano di Francesco Nastro, che da par suo, si inserisce fra le affascinati “voci” dei due protagonisti . Molto raffinati  i pad di tastiere che a tratti compaiono suonate, come negli altri brani, da Enzo Amazio attraverso una pedaliera Rolad GR300.

 

Mr.R.D brano scritto da me per Rocco Di Maiolo. Ha un andamento accattivante che ricorda il mondo di Freddie Hubbard. Ho ideato questo tipo di struttura quasi funky   per valorizzare le doti di Rocco e la sua versatilità nell’interpretare anche linguaggi apparentemente distanti dalla tradizione jazz (Enzo Amazio)

 

Mr.R.D. conferma la capacità e il gusto di questi due musicisti capaci di interagire alla grande nei soli e nelle composizioni regalando jazz, o se preferite tanta buona musica. Il tutto con una visione rispettosa per la tradizione .

 

Unfailing è un pezzo nel quale abbiamo voluto rendere omaggio a Michael Brecker che è uno dei principali ispiratori di Rocco ma anche del sottoscritto a prescindere dallo strumento che si suona. Il tema racchiude, infatti,  una cellula melodica chi si avvicina molto alla scrittura del grande sassofonista (Enzo Amazio)

 

Il brano di chiusura è un riuscito omaggio a Michael Brecker  uno dei grandi del jazz moderno scomparso nel 2007. Brano che conferma ulteriormente il riuscito connubio tra Enzo Amazio e Rocco Di Maiolo invitandoli a replicare al più presto. Due nomi da seguire con attenzione. Si raccomanda “vivamente”.