Ormai da anni, la manifestazione romana accoglie migliaia di musicisti provenienti da tutta l’Italia, una manifestazione fuori dal comune, fuori dal caos che genera di solito un evento del genere. Sono stata mandata per la prima volta come ufficio stampa e devo dire che sono rimasta non solo colpita ma anche affascinata da uno strumento che avevo sempre sottovalutato per mia legittima ignoranza. Tendiamo sempre a valutare strumenti più comuni come una chitarra ed un pianoforte, non tenendo conto che la batteria è forse l’anima di ogni concerto.
Numerose le Clinic e le esibizioni che hanno accompagnato questa giornata, numerosi gli artisti di fama internazionale che hanno prestato i loro insegnamenti a coloro che già sapevano tenere in mano le bacchette e a coloro, compresa me, che per la prima volta sedevano dinanzi ad una batteria.
Due sono stati i musicisti con i quali ho parlato maggiormente e i quali con pazienza e professionalità mi hanno dato modo di amare questo strumento. Marco Cenci per la Roland TD9-KX2 Custom, una batteria che io avrei chiamato fino a qualche giorno fa “muta” , una batteria elettronica che riesce a dare la stessa intensità e la stessa emozione non appena metti le cuffie alle orecchie e ti accorgi di quanto possa essere esilarante non percepire alcun rumore dall’esterno ed entrare in un mondo di musica solo indossando le loro cuffie. Un professionista della batteria e un professionista nell’insegnarla.
Beppe Basile seduto alla sua Yamaha per Vic Firth, e qui avrei da scrivere diverse righe a proposito,entro nella stanza dove si stava esibendo Basile e trovo un musicista pieno di capelli e pieno di talento, mi soffermo a guardarlo per diverso tempo, la batteria sembrava suonasse da sola, eppure dietro di essa c’era lui che animava lo spettacolo muovendosi in modo continuo quasi come… passatemi il termine “stesse facendo l’amore” con il suo strumento. Cordiale, semplice e di un livello sconosciuto a noi comuni mortali, ha spiegato quanto fosse vitale per lui suonare e ci ha mostrato tutti i dettagli del suo strumento, spingendoci ad amarlo incondizionatamente, non era una batteria elettronica, ma bensì la classica batteria ricca di piatti, un addobbo quasi in quella sala apparentemente spenta. Sono rimasta entusiasmata da loro e con loro, mai sottovalutare la musica ed i suoi strumenti perchè se troviamo due come loro a sapercela spiegare scopriamo un mondo che va al di là dell’immaginario collettivo. Altra esibizione importante quella di Gianni Dall’Aglio, storico batterista di Celentano e Battisti,rinomato e conosciuto a livello mondiale come i precedenti per aver calcato palchi importanti e attimi di eterno, che forse non potremo rivivere mai più.



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