Schiaccianoci di Pëtr Illic Tchaikovsky è lo spettacolo principe di questo periodo. Dall’Opéra di Parigi al Covent Garden di Londra, dal Metropolitan di New York all’Opera di Vienna. Anche quest’anno i nostri teatri si sono adeguati. Dalla Scala al Teatro dell’Opera di Roma, ma anche al San Carlo di Napoli, si danza il balletto tratto da un racconto di E.T.A. Hoffmann che lo stesso autore considerava “decisamente non per bambini”. 



Narra  del sogno di una bambina che si innamora di un pupazzo-schiaccianoci regalatole per Natale. Una delle ultime opere di Tchaikovskij – quando il compositore attraversava la crisi sensuale che lo portò al suicidio – viene di norma presentato in una versione favolistica edulcorata (quale quella della prima a San Pietroburgo nel 1892). Di recente , coreografie di Nurayev e di Crancko ne hanno riscoperto (in linea con una partitura morbida e morbosa, più vicina al Novecento ormai alle porte che al tardo-romanticismo) il contenuto erotico, specialmente nel valzer dei fiori e nel pas-de-deux  con cui termina il quarto quadro.



A Parigi è stata ripresa, all’Opéra-Bastille, la coreografia di Nurayev che a cavallo tra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio degli Anni Settanta in quanto basata su un sogno erotico della protagonista, con tanto di onanismo. Oggi non scandalizza, ma annoia anche a ragione della enorme e fredda struttura in cemento e vetro voluta da Mitterand (noto melomane) per portare l’opera ‘al popolo’. 

Alla Scala di Milano ha debuttato la superstar Roberto Bolle in coppia con Maria Eichwald nella nuova produzione firmata dal coreografo di origine spagnola Nacho Duato, in scena sino al 18 gennaio. Nei diversi cast anche Nicoletta Manni e Claudio Coviello, Vittoria Valerio e Angelo Greco, Virna Toppi e Antonino Sutera. E’ una lettura neoclassica con molto atletismo e virtuosismo ed un apparato scenico grandioso. Dirige con grande perizia Vladimir Fedoseyev, E’ probabilmente uno spettacolo che resterà in repertorio per diversi anni, anche se si distanzia dalla originale coreografia di Petita a cui il pubblico milanese si è assuefatto per decenni.



Si rifà alla versione originale di Petita e del suo successore Ivanov, lo ‘Schiaccianoci’ di Alessandra Panzavolta, direttrice della compagnia del Teatro San Carlo di Napoli. Sul palcoscenico due guest d’eccezione, Alessandro Macario e Anbeta Toromani, uniti in scene e nella vita. 

A Roma sono in scena per tre differenti edizioni – una de Il Balletto di Roma, una di una compagnia russa in tournée e la ripresa, al Teatro dell’Opera di Roma la produzione di Amedeo Amodio, che si è avvalso della collaborazione, per le scene e i costumi di Lele Luzzati e delle ‘ombre’ del Teatro Gioco Vita. Un vero gioiello surrealista, originalissimo e fresco adesso come quando debuttò circa un quarto di secolo fa. Numerose le star internazionali per l’occasione nella capitale sino al 4 gennaio, tra le quali, Ashley Bouder, principal dancer del NYCB, Maria Yakovleva, first soloist della Wiener Staatsoper accanto agli italianissimi Alessandra Amato, prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma, Claudio Cocino, Alessia Rezza, Giuseppe Schiavoni. Un’occasione da non perdere.