Tra le nuove proposte del sessantaquattresimo Festival di Sanremo, c’è anche il romano Vadim Valenti, il quale porterà sulle tavole del Teatro Ariston il brano La modernità. 
Vadim Valenti, nato nella capitale nel novembre del 1979, ha iniziato presto a coltivare le sue doti, tanto da scrivere il primo bano a soli 12 anni al fine di partecipare ad una gara di beneficenza. Dopo aver studiato canto, chitarra e composizione, ha dato vita ad una lunga gavetta, che è risultata però estremamente preziosa per affinare il suo talento, culminata nella partecipazione a Area Sanremo, nel 2013, ove è arrivato tra i dieci finalisti. Ora si appresta a farsi conoscere dal pubblico sanremese, sperando naturalmente che si tratti solo del primo passo verso la grande notorietà.
Una esperienza che si preannuncia per lui elettrizzante, da affrontare quindi con grande circospezione, ma anche con la coscienza di possedere doti importanti, da poter mostrare al grande pubblico della kermesse canora ligure e a quello che come ogni anno seguirà in gran numero da casa le vicende della gara. Nelle interviste rilasciate prima della competizione, Vadim ha affrontato alcuni temi molto importanti, raccontando la sua grande sorpresa per essere stato selezionato tra gli otto giovani che comporranno la sezione delle Nuove Proposte, dopo una scrematura che ha visto cadere nomi che all’inizio sembravano poter pesare più del suo.
A proposito del festival sanremese, ha ammesso che il fascino di questo evento è sempre molto alto e che la sua partecipazione va considerata come una possibilità che va a coronare i lunghi anni di gavetta collezionati in precedenza. Una opportunità da non sprecare, per la quale ha voluto ringraziare pubblicamente Fabio Fazio, definito da Vadim non solo un grande presentatore, ma soprattutto un intenditore di musica, circostanza che conferisce ancora maggior valore alla sua scelta.
Per quanto concerne la canzone che porterà a Sanremo, La modernità, è stato lo stesso Vadim a scrivere il testo, pensando alla difficile condizione di tanti individui che non riescono a realizzarsi pienamente in una società contemporanea che tende spesso a schiacciare le persone. Un brano che il ragazzo romano ha definito animato da un forte afflato sociale e sulla cui validità ripone molte speranze.
Anche il suo rapporto con il mondo del cinema è stato affrontato da Vadim durante le interviste in questione, nelle quali ha ricordato di essere un grande appassionato di film, anche in considerazione del forte legame tra cinema e musica. Un legame simboleggiato da una figura come quella di Ennio Morricone e dalle colonne sonore elaborate in particolare per i film di Sergio Leone.
Da queste dichiarazioni, sembra uscire in definitiva il ritratto di un ragazzo più maturo della sua età, una dote che potrebbe pesare non poco nel reggere lo stress di una gara che si presenta sempre difficile per gli esordienti.



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