A volte le canzoni sono poesie in musica, altre volte la musica sovrasta le parole. Ma ogni brano contiene un messaggio, trasmette una sensazione e contribuisce a creare un’atmosfera, percepibile anche prima di ascoltare il risultato finale, dato dalle note, dalla scenografia e – soprattutto – dalla voce di chi lo interpreta. Leggendo il testo di Noemi, Bagnati dal sole, una delle due canzoni che la brava cantautrice porterà al festival di Sanremo, la prima caratteristica ad attirare l’attenzione è il ritmo. Frasi brevi, che si ripetono e si memorizzano facilmente, si susseguono come un ritornello che rimane nella testa. I versi scorrono rapidi, legati da rime e richiami che aiutano a creare una catena di suoni. Siamo catapultati nel testo in medias res, nel mezzo di una storia.  “Non c’è più pericolo”, leggiamo nell’attacco della prima strofa. La frase presuppone che in precedenza, in una backstory che il lettore/ascoltatore è chiamato a indovinare, c’è stata sofferenza, qualcuno ha attraversato un periodo difficile che però, nel presente, sembra finalmente superato. “Siamo qui”: dall’uso del plurale, immaginiamo che i protagonisti della storia siano due, una coppia, forse, reduce da un percorso disseminato di difficoltà. Uno dei due si guarda indietro e cerca un significato a ciò che ha vissuto, il fil rouge delle vicissitudini passate. “Anche questo ostacolo/ora ha senso”, si legge infatti. Giocando sul contrasto buio/luce, è espressa la gioia e il sollievo di essere arrivati a un traguardo, di avere raggiunto il sole dopo avere attraversato un tunnel oscuro. “Sento che/ormai/siamo vivi”. In sceneggiatura si parla spesso del viaggio dell’eroe, la trasformazione vissuta dal protagonista che, all’inizio di una storia, è bloccato, incapace di uscire da una gabbia in cui, a volte inconsapevolmente, è imprigionato. Deve attraversare numerosi ostacoli, incontrare il suo antagonista e accettare la sofferenza, per completare il suo viaggio e diventare una persona completa. Viva. Se non ha il coraggio di cambiare, se cede alla tentazione di restare fermo, si condanna a un’esistenza a metà. 



Questa suggestione sembra tornare nel brano, che celebra la consapevolezza di essere vivi, in movimento, di avere afferrato il proprio destino (“a un passo da noi”, recita il testo). E quando ci sentiamo in pace con noi stessi, non servono i sotterfugi e le “strategie”.

“Bagnati dal sole” è la frase al centro del brano, ripetuta più volte: un’immagine forte, visiva, che riassume la conquista di una serenità sofferta.  “Ho vissuto in bilico”, spiega la voce narrante, suggerendo l’immagine di una fune appesa sopra l’abisso o di una persona in cima a una scogliera, lacerata tra la paura e il fascino del vuoto. “Mi è servito”, continua, ma “non è stato facile/stare in piedi”. La seconda strofa ribadisce dunque la sofferenza, accennando con poche parole al rischio di cadere e alla tentazione di arrendersi che può sperimentare chiunque si trovi in un momento difficile. 



È questo che si cerca, in una canzone: esprimere un sentimento, o un’idea, e cercare la connessione con il pubblico, che può identificarsi in quelle parole, “sentire” la musica e, ascoltando, provare delle emozioni. Ma anche riflettere. La scelta e la disposizione delle parole offrono alcuni indizi sull’arrangiamento, anche se è difficile immaginare l’effetto del testo una volta che sarà tradotto in musica. Leggendo la canzone di Noemi si può pensare a un ritmo veloce, un sound moderno, in linea con il tema del rinnovamento e della voglia di sentirsi vivi. Un’immagine per il brano? Un campo di girasoli, nella luce limpida e intensa di un mattino d’estate.