Forse è tutta questione di soggettività, e ciò che piace a me non piace a voi. Sono però dell’idea – personale certo, ma spero anche condivisibile – che la musica, o meglio ancora la Canzone, necessiti di un bel testo, di una poesia di parole che faccia da sostegno, importante, ad un dipinto di colori sullo spartito. Quasi come se il divertimento non stia nel sognare quello che vuoi, ma nell’immaginarti davvero all’interno del racconto cantato. Ognuno, insomma, si emoziona a modo suo. Ed io mi emoziono quando oltre ad un ritmo coinvolgente, la musica mi arriva a livello testuale, con frasi che ti lasciano tanto stupita quanto in emozione. Amo la musica più di tante altre cose. Il suo è un potere incredibile; migliora il mio umore, sempre. Certo il merito è inevitabilmente proporzionale alla bravura dell’artista.
E, se devo giudicare Renzo Rubino in base a quanto “mi arriva”, allora posso dire che lui è proprio bravissimo. Reduce dalla categoria Giovani del Festival dell’anno passato, quest’anno si presenta sul palco dell’Ariston non solo salito di grado – è a tutti gli effetti un Big, ora – ma anche e soprattutto con due canzoni veramente interessanti.
“Gli occhi vogliono andarsene ma il mio Cuore è in movimento. E penso che il mio stomaco sia in briciole, cerca un paio di coccole” – Inizia così la canzone Per sempre e poi basta, prima delle due che il cantattore salentino presenterà nel corso del Festival di Sanremo. Una canzone bella, dolce ma non troppo. Parla d’amore nel modo realistico di quei giovani che attendono l’amore, che forse l’hanno trovato e temono d’averlo perso una volta per tutte. “Per sempre ed un’ultima volta ti porterò con me! Insieme tra sette notine, danzeremo per sempre e poi basta” continua. E poi, ancora, “la mia testa è come un girasole, non si alza più. Solo un’altra canzone, poi cancellerò il tuo nome”.
Quella tipica indecisione, e forse paura, che provano gli innamorati quando l’ansia dell’attesa li strugge, perché il desiderio di sapere come andrà a finire è sempre più veloce ad arrivare, rispetto alla rapidità con la quale la pazienza talvolta se ne va.
Renzo Rubino, nato a Taranto ma cresciuto a Martina Franca, ci tiene a precisarlo, da inizio alla sua carriera discografica nel 2010, con l’album Farfavole. Da lì, la scalata al successo. Nel 2013, il 14 Febbraio, in concomitanza con la sua partecipazione a Sanremo, il suo secondo album Poppins, disco nel quale non solo è contenuta la canzone Il Postino (amami uomo) con la quale si posiziona al 3º posto nella finale del 15 Febbraio, aggiudicandosi anche il Premio della Critica del Festival della canzone italiana “Mia Martini”, ma anche il brano Milioni di scintille che vanta la collaborazione di Fabrizio Bosso alla tromba.
Già dall’anno passato, inutile negarlo, Renzo mi aveva molto colpita. Sarà che il suo duetto col tenore David Righeschi mi emozionava a tal punto da rimanere incantata davanti al palco dell’Ariston, auspicando che quel brano non finisse mai, o forse semplicemente perché anche Il Postino era un connubio di musica e parole eccezionale. E, anche quest’anno, analizzando Per sempre e poi basta capiamo che forse, il messaggio finale sta proprio nella speranza. Perché dopo un primo apparente sconforto, la canzone prosegue: “Ci sono i tuoi occhi grandi. Ora, sarò banale, ma a me ricordano il mare!” e poi, concludendo: “E ogni volta che suonerò questa nota, è un sì, sarai vicino a me” dice.
La speranza che forse il dolore per l’amore finito, o perduto, non sia poi impossibile da superare. La speranza che forse ancora qualcosa a sé la si può trattenere. O, al contrario, che si tratti solo di un ricordo caro, un aiuto ad andare avanti anche se consapevoli che tutto è concluso. O, ancora, un’illusione. L’illusione che l’amore della tua vita non se ne andrà mai davvero. L’illusione che tu possa ancora credere che anche il suo cuore sobbalzerà vedendoti, che ne sia valsa la pena, e che la tristezza si trasformi in un sorriso, perché il futuro è tutto da costruire.
Insomma, le interpretazioni possono essere moltissime. Perché la musica, l’arte, il cinema. L’arte serve a questo! Deve servire a noi!
Che i cantanti non si offendano, interpretate il testo come meglio credete. L’importante, penso, è lasciarsi emozionare.
Bravo Renzo, e in bocca al lupo! A me emozioni sempre moltissimo. Non vedo l’ora di ascoltare Per sempre e poi basta, con tanto di musica, note, e un sottotesto da sogno. Le premesse per l’essere una canzone bellissima, secondo me ci sono tutte.