Uno dei protagonisti più attesi di questa nuova edizione del festival di Sanremo è il cantautore Rosalino Cellamare in arte Ron, un artista sulle scene della musica italiana ormai da molto tempo. Una delle due canzoni che l’artista presenterà in questa edizione del festival s’intitola Sing in the rain. “Il brano è decisamente più ritmico di Un abbraccio unico – ha dichiarato l’artista – e poi non mi andava di portare due cose simili. Mi sembrava inutile farli scontrare”.  Nonostante la stessa non sia ancora stata trasmessa, cercheremo di analizzare il testo e di capire la direzione artistica e stilistica dell’autore. Sing in the rain, da non confondere con Singin’ in the rain celebre canzone scritta nel 1929 da Arthur Freed, rispecchia molto questo nuovo periodo artistico in cui Ron è proiettato verso il mondo anglofono. “Quando scrivo la musica dei miei brani, canto un inglese inventato e mi è’ rimasto sing in the rain. Cosi l’ho lasciato, anche perché ha un senso proprio nel testo”. Il testo esprime il sentimento di malinconia che scaturisce nell’animo di una persona probabilmente tradite o comunque delusa da un’evento legato i propri sentimenti con un’altra persona. La contrapposizione della pioggia con il limpida blu del cielo è evidente. Soprattutto quando si toccano i sentimenti e la pioggia che cade dall’alto ricorda il nostro pianto, quello più profondo e il blu dell’anima é nuovamente pronto ad amare. Una fotografia, un immagine  evocativa con parole che riaffiorano momenti transitivi. Momenti tristi che riportano con i piedi per terra quindi forse più trasparenti  Ma entriamo nel vivo del testo.

La canzone ha per protagonista la malinconia, il rimpianto ma non il pessimismo. Ron ripropone una chiave di lettura diversa dell’amore e dei sentimenti.

Distratto / Sempre il solito comunemente insolito

Interessante questo l’opposizione tra comune e insolito. Spesso ci si sente diversi insoliti particolari, ma a volte questa particolarità si traduce agli occhi di chi ci circonda come comune

Protagonista del mio circo / Trapezista, leone, domatore

L’artista si potrebbe riferire a un ipotetico personaggio tradito nei  sentimenti e che in passato si fosse sentito protagonista della propria vita e i presenti che vengono citati danno l’idea di una persona sicura decisa temeraria e forte

Quanto costa Tornare indietro non lo so / Anche se, sto bene come sto malinconico… e un po’ comico

Al contrario dell’altra canzone molto più gioiosa e solare in questa si affrontano anche le tematiche diverse come il rimpianto, il poter tornare indietro per risolvere qualcosa che probabilmente non è andato come voleva anche se, nonostante tutto, non siamo noi che siamo grazie alle nostre esperienze e quindi diventa comico lo Stato del pensare indietro in maniera malinconica

Dentro me  / C’è un cane che canta per me «Sing in the rain»

Continuano i i paragoni con la vita reale quelle di tutti i giorni, il cane che rivolto al cielo ulula e canta il suo pianto, la sua tristezza, il suo triste canto

Sta piovendo / probabilmente  piove nell’anima, la malinconia dello stato d’animo / Stai cantando / il modo di esprimere questo disagio, di esorcizzare la malinconia con il canto / Conto i passi che abbiam fatto / Palazzi vuoti accanto

Con uno sguardo al passato, si ripercorre il viaggio fatto insieme ormai concluso e ci si rende conto di non aver costruito nulla, di aver perso qualcosa, di ritrovarsi vuoti come palazzi ancora da terminare

Sogni in affitto  Come te, come me, / Lo so che non ce n’è

La realtà che ci si presenta a volte non rispecchia ciò che avevamo pensato, coronare i propri sogni non è semplice ma sicuramente è meno appagante inseguire sogni non propri, sogni che porta risultano in ultima battuta “vuoti”.

Quante voci stiamo ascoltando / Riusciremo a salvare il mondo

Sembra strano ma quando siamo tristi oppure malinconici riusciamo ad entrare in empatia con ciò che ci circonda e quindi riusciamo ad ascoltare molto di più e forse prendiamo più coscienza di ciò che è veramente importante. Il paragone è un po’ forte ma sicuramente calzante

Così resto su dritto e guardo in su / Limpido come il cielo nella notte che si illumina di blu

In questi momenti di malinconia, si capisce realmente se i sentimenti che abbiamo messo in gioco erano tesi. Se così allora si riesce anche a rialzarsi e a guardare in avanti limpidi come quel cielo che s’illumina di blu dopo la pioggia. Forse più forti delle esperienze passate, limpidi come quando si riparte dal principio

 

E ci sei tu… «Sing in the rain»

 

Ci si ritrova, se tu non prende coscienza

 

Ed il treno va, non si fermerà

Ci sarà  sempre qualcuno che ci tradirà

 

Le occasioni quando passano purtroppo sono già persi, non sempre si ripresentano. Ed il tradimento è parte della malinconia. Ma esserne consapevoli e prenderne coscienza ci crea nuove prospettive. la possibilità di pensare a nuove opportunità, nuovi treni per percorrere strade nuove e nuovi percorsi

 

Fuori piove già…

«Sing in the rain» «Sing in the rain» «Sing in the rain»

 

E poi, quel malinconico quasi comico, inizia pian piano ad allontanarsi da noi. Qualcosa di esterno qualcosa che è fuori, già fuori che…  canta nella pioggia

 

In conclusione questa canzone di Ron ci lascia, si con una sana malinconia nel cuore, ma allo stesso tempo con la speranza per un domani più limpido e sereno. E direi che di questi tempi, vista l’aria che tira, é già un buon inizio.