Bad news, bad news! I’m talkin’ to you… No, non spaventatevi. Non si tratta in realtà di cattive notizie, ma piuttosto di citazione, fresca fresca di Blue Note. L’ha cantata ieri sera Jack Savoretti, italo-britannico classe ’83. In Inghilterra non è proprio l’ultimo arrivato, ma in Italia stiamo iniziando a conoscerlo solo ora, e ci piace moltissimo. Sì, perchè Jack di stile ne ha da vendere, ed è proprio uno bravo. Riesce infatti a conquistarti con semplicità – e non solo grazie al suo fascino tutto folk – riempiendoti di musica ed emozioni.
Partito trionfalmente dalla sua Genova con un brillante sold out a La Claque, Jack Savoretti, inglese di origini italianissime, è conosciuto in Gran Bretagna come una delle novità di successo internazionale migliori degli ultimi tempi. Support act a Bruce Springsteen all’Hard Rock Calling di Londra nel 2013, conquista il palco dei più importanti festival europei, dal Glastonbury al Reeperbahn, arrivando fino in Italia col successo radiofonico Changes, primo singolo per il Bel Paese, tratto dall’album “Before The Storm”, subito entrato nella classifica dei 100 brani più trasmessi.
E così, nota dopo nota, una strofa dopo l’altra, inizia a conquistare anche la sua terra, quell’Italia che lui non conosce benissimo ma che, dice “sentirò sempre anche un po’ mia”. Si è esibito a Milano ieri, al Blue Note. Non una ma bensì due volte, alle 21 prima – subito sold out – alle 23 poi, conquistando inevitabilmente tutti. Perché Savoretti è capace, brillante, e – diciamocelo – è un figo. Ha presenza, ma ha anche sostanza, con una voce coinvolgente accompagnata da una chitarra suonata benissimo, e quel pizzico di particolarità alla Nutini – o forse molto meglio, che caratterizza le sue canzoni autorali, donando loro il tipico stile british che oggi piace tanto a tutti.
Calca il palco con simpatia ed umiltà, raccontando di sé e scherzando col pubblico, trasmettendo così tutta l’umanità possibile. Certo un concerto dopo l’altro deve essere un gran colpo, tant’è che dopo la prima sessione delle 21, Savoretti e musicisti, i Dirty Romantics che lo accompagnano, sembrano un po’ sfatti. Ma, Heineken ai piedi, strumenti alla mano, riescono comunque, e ci riescono benissimo, ad emozionare chi li ascolta, con un’emulsione di note e colori particolari e la ciliegina di un sound perfetto, non innovativo ma certo estremamente inebriante.
Una totale danza di suoni energici ed incalzanti, accostati a brani più sofferti e forse intimi, conquistano la sala del Blue Note, che quasi vorrebbe quel live non dovesse finire mai. Spiace infatti che talvolta il tempo passi così in fretta, quasi senza permetterti di renderti conto che il concerto è ormai terminato.
Ultimo geniale tocco di maestro quello del brano “Ancora tu”, firmato Lucio Battisti. Dopo una pausa di pochi veloci secondi, Savoretti risale infatti sul palco per omaggiare gli spettatori con una cover tutta italiana, ed eseguita benissimo.
Davvero un gran bello spettacolo, quello al Blue Note. Breve ma intenso, certo interessantissimo. Belli i brani e bello, pardon!, bravo Jack. Tra i “best of” non potrei che inserire Take me Home o, ancora,Knock Knock che, a parer mio, non son altro che due suoi brani tra i più interessanti per un consiglio da “primo ascolto”.
Se allora vi piace la buona musica, cosa state aspettando? Savoretti è uno che merita, e tutti se ne stanno accorgendo. Non potete davvero perdervelo. Solo complimenti a Jack e staff e un grande in bocca al lupo! (Lo so, di solito l’augurio è più scurrile…).