Avete presente quel bellissimo film dove uno scatenato Jack Black disperatamente senza lavoro si fingeva maestro elementare? Stiamo parlando di “School of rock”, dove il protagonista invece di insegnare le usuali materie scolastiche insegnava ai ragazzi a suonare e a mettere su un gruppo rock, creando uno splendido rapporto educativo, meno con insegnanti e genitori, anche se pure loro alla fine si dovevano arrendere alla realtà.
La stessa cosa, più o meno, devono averla pensata i simpatici ideatori di Daddyband / Family rock, un progetto unico nel suo genere (a cura dell’associazione culturale toscana Miniarock) dove alcuni padri si mettono dietro a chitarre e batteria per esibirsi solo per bambini e adolescenti. Ma la musica rock non è quella di “sesso droga” e appunto rock’n’roll? Cosa insegneranno a questi adolescenti? Lo spiega a ilsussidiario.net una degli ideatori, Laura Vaioli: “Scegliamo con cura i pezzi da suonare e quelli più per così dire dannati non li facciamo. Evitiamo di parlare di droghe, suicidi e patti col diavolo. Se un pezzo ha una musica bellissima e un testo inaffrontabile lo evitiamo, perché ce ne sono comunque tanti altri”.
La Daddyband è l’unico gruppo che ha fatto della musica rock uno spettacolo per le famiglie, invece di dividerle, come succede spesso, per classi generazionali e di gusti. Classici del rock di gruppi come Deep Purple, Rolling Stones, Queen e tanti altri vengono arrangiati pensando a bambini dai 2 anni in su. Ma perché, chiediamo ancora a Laura, uno spettacolo del genere? “Il rock non nega la rabbia, la frustrazione, la tristezza. Perché non è uno strumento dell’alta società che vuole il mondo perfetto e che quando ti vede triste ti dice che non è vero che sei triste e/o che tutto passerà presto (come il navigatore quando dice “ricalcolo”). Il rock anzi ti dice che vivi se le emozioni te le ascolti tutte, le fai entrare, le conosci fino in fondo e magari suonando o cantando poi dopo passano da sole. O restano e allora fanno parte di te”.
Dice ancora Laura: “Nelle nostre canzoni diciamo che se sei arrabbiato puoi suonare la batteria e trasformare la rabbia in creatività. Il rock insegna a tutti ad essere autentici, se stessi, diversi dagli altri se è così che ti senti. Libertà insomma! Anche di non essere sempre felice”.
Già, perché è difficile trovare altra forma di comunicazione artistica che più della musica rock negli ultimi cinquant’anni abbia espresso così bene il contenuto autentico del cuore dell’uomo: desiderio di felicità, amore, speranze, ideali, e appunto anche tristezza.
Ma come si svolge uno spettacolo della Daddyband? “Si tratta di uno spettacolo vero e proprio, dove le gag si alternano a canzoni, con brevi lezioni sull’uso degli strumenti musicali, gesti da fare e ritmi da imparare. Da un punto di vista didattico la musica rock fa parte della nostra cultura sociale, il nostro obiettivo, facendo divertire le famiglie, è insegnare ai bambini che il rock è una grande risorsa per far fluire le emozioni”.
Ecco qualche esempio. Smoke on the water, il classico dei Deep Purple, rappresenta la cooperazione: tutti insieme per spegnere un grande incendio. People have the Power di Patti Smith rappresenta solidarietà e rispetto per il prossimo. We are the champions dei Queen: si vince tutti insieme. E ancora dei Queen We will rock you, cioè trasformare la rabbia in qualcosa di creativo come la musica. Gli esempi sono tanti, un repertorio di quindici pezzi anche se normalmente in uno spettacolo, che dura un’ora e un quarto, vengono suonate sei o sette canzoni. Ed ecco come vengono arrangiate le canzoni: “Ogni brano è stato ri-arrangiato per poter essere fruibile da un pubblico di bambini. Questo significa “togliere” molte cose, ma mantenere i tratti fondamentali del brano e la sua riconoscibilità: non ci sono più assoli di chitarra, gli incisi/ponti sono stati semplificati, così come le code. Tutto ciò per suonare un brano “corto” (entro 3 minuti) e mantenere l’attenzione, consentendo contemporaneamente di fruire del brano nella sua essenza (magari con tonalità diverse dall’originale…ma questo per esigenze vocali)”.
La Daddyband ha inciso anche un cd con cinque brani, lo si trova sul sito ufficiale. Insomma, come dicono loro “lo spettacolo Daddyband è un fiume di pietre rotolanti, impossibile rimanerne fuori… oh yeah:-)
(Paolo Vites)