Nella splendida cornice di uno dei più bei palazzi antichi di Roma, Palazzo Farnese, che non a caso è sede dell’Ambasciata di Francia,  è stata presentata l’edizione 2014 del Festival Torinodanza che, ufficialmente, da quest’anno varca le Alpi per legarsi in un progetto di ampio respiro a un altro festival, la Biennale Danza di Lione che, a pieno titolo, può vantarsi di essere una delle manifestazioni di settore più prestigiose al mondo, tra le più ambite e considerata punto di arrivo per compagnie e artisti, ballerini e coreografi e non solo.  Va detto che anche la reputazione del Festival torinese è cresciuta esponenzialmente per la qualità delle proposte e la capacità di individuare e proporre al pubblico le nuove tendenze artistiche ed estetiche all’insegna della sensibilità contemporanea senza preconcetti e autocensure. 



E così anche Torinodanza è oggi punto di riferimento per gli amanti della danza e ribalta gratificante per gli addetti ai lavori. Pur valorizzando sempre i talenti nostrani, Torinodanza ha da sempre volentieri spaziato in campo internazionale e l’alleanza con la Biennale lionese rappresenta un significativo passo in avanti verso l’internazionalizzazione del festival italiano, un’ambizione mai celata e ben meritata più che mai oggi. Un risultato, questo, che viene da lontano e che è parte di un progetto più ampio e articolato di rilancio della città di Torino sul piano culturale e turistico che ha di fatto cancellato la sua immagine di “città-fabbrica”.



A Torino è stato realizzato anche un piccolo “miracolo” e cioè quello che vede un Teatro Stabile, ovviamente quello di Torino,  essere protagonista nella promozione, coproduzione, ospitalità e diffusione di danza in barba alla vacatio legis a riguardo, annoso problema che, pare, sarà finalmente risolto (con alcuni decenni di ritardo) nel prossimo futuro con un provvedimento legislativo ad hoc.

La crisi economica continua a mordere e dunque l’azione culturale va rilanciata “con profondo e condiviso il bisogno di apertura e dialogo –dice il direttore artistico di Torinodanza Festival, Gigi Cristoforetti-  tentando la revisione dei modelli di lavoro con la necessità  di elaborare nuove strategie trasformando l’ibridazione artistica in coesione tra partner differenti”.  Il Festival torinese sopravvive, economicamente parlando, grazie alla illuminata collaborazione tra pubblico e privato, tra istituzioni locali e nazionali.



Dal 9 settembre al 12 ottobre 2014 e ancora dal 20 novembre al 22 gennaio 2015 il Festival offre al pubblico 17 spettacoli, 25 rappresentazioni, 8 le prime nazionali, 3 coproduzioni, 15 le compagnie ospitate provenienti dal 7 Paesi (oltre all’Italia, Australia, Belgio, Cina, Francia, Israele, Spagna).  Tutto sarà però anticipato da un evento unico, il Défilé, una performance condivisa con la Biennale Danza occasione per la quale e per la prima volta si formerà un ensemble misto composto da 500 italiani e 500 francesi che animeranno le strade di Torino e faranno danzare 300 tra marionette e burattini realizzate appositamente per il Festival. Coinvolte in questa operazione quattro compagnie professioniste di teatro di marionette, l’Accademia Albertina di Belle Arti, la MAAF-Marionett Art Accademia della Figura, diverse associazioni attive nel sociale e decine di volontari.  Il Défilé, che ha uno straordinario successo in Francia, è una grande parata che, ogni due anni, inaugura la Biennale de la Danse a Lione alla quale partecipano circa 6 mila danzatori non professionisti e che coinvolge l’intera città francese mutuando l’esperienza delle scuole di samba di Rio de Janeiro. La democratizzazione della cultura e la presenza della danza sul territorio, condivisione e sperimentazione sono i valori fondanti della Biennale Danza e il Défilé è l’emblema di questi principi che Torinodanza condivide e rilancia aldiquà delle Alpi. La parata torinese sarà, naturalmente, ospitata a Lione. Anteprime del Défilé italiano a Pinerolo (21 giugno), Fossano (22 giugno) a Torino l’appuntamento è per il 6 luglio mentre a Lione è il 14 settembre.

Ad inaugurare l’edizione 2014 di Torinodanza è una delle compagnie di danza più moderne e innovative, Les Ballets C de la B, diretta da Alain Platel, che presenta in prima italiana “Tauberbach”. Platel, considerato l’erede di Pina Bausch, è artista capace di sconvolgere ogni canone estetico come lo spettatore e di trasmettere il senso di comunità attraverso i suoi spettacoli dalla forte tensione etica. A seguire “Incontri”, il 13 settembre, con due grandissime donne della danza, Carolyn Carlson ed Eva Yerbabuena, molto diverse tra di loro, che portano in scena il carisma interpretativo.

Torna a Torino l’incredibile teatro equestre di Bartabas (eccezionalmente quattro recite il 17,18,19 e 20 settembre) con “Golgota”, drammaturgia esigente e fuga nel visionario per una moderna via Crucis con un talentuoso ballerino di flamenco, Andrés Marìn, e musica antica eseguita dal vivo.

Circo contemporaneo tra poesia e atletismo impavido sono gli ingredienti di “Circa”, ovvero il meglio della produzione della compagnia australiana Circa Ensemble. Il 22 e 23 settembre.  La guerra e le sue follie è il tema dello spettacolo “Aide memoire” della israeliana Kibbutz Contemporary Dance Company. Il coreografo Rami Be’er racconta tra evocazione e rabbia, con commozione e poesia la Shoah. In scena il 27 e 28 settembre.

Già attesissimo il nuovo spettacolo (il titolo è ancora da definire quando scriviamo) di Maguy Marin, prima eccellente ballerina e poi coreografa di eccezionale talento, vera innovatrice del lessico coreutico contemporaneo, che sa essere dissacrante come nessuna ma con sensibilità di rara raffinatezza. La Marin si è distinta anche per la sua capacità di rinnovarsi e la costante ricerca di nuove modalità espressive. A Torino porta anche con la sua Compagnia  “Nocturnes”, ritratto di una umanità colta nell’apparente banalità dell’ordinario quotidiano. Da non mancare il 30 settembre e il 2 di ottobre. Si passa poi all’estetismo raffinato di “Plexus” che Aurélien Bory ha creato per Kaori Ito, interessante interprete amata da Alain Platel.Tema del lavoro: la bellezza. Il 7 e 8 ottobre.

La prima parte di Torinodanza si chiude con “Coup fatal” concepito e realizzato da Serge Kakudji e Paul Kerstens come un viaggio vorticoso intorno al mondo e alle sue diverse culture musicali, coreutiche e linguistiche, un caleidoscopio di suoni e danze. 10, 11 e 12 ottobre.  Gran finale con “Rhinoceros in love” del cinese Liao Yimei e con il National Theatre Company of China. La regia dello spettacolo, che è un classico del teatro cinese moderno, è di Meng Jinghui, giovane ma già affermato. E’ la storia di Malu e del suo rapporto con un rinoceronte. 17 3 18 ottobre.

Il 20 novembre si apre la sezione tutta italiana di Torindanza, Made.IT con una creazione di Enzo Cosimi, ex enfant terrible della nostra danza contemporanea e da tempo artista a tutto tondo apprezzato per la sua originale creatività e la capacità di muoversi agilmente tra diversi linguaggi espressivi. In questo “Welcome To My World”  riflette su come possano essere diversamente interpretati “segni” della Natura. A seguire altri cinque talenti tutti da scoprire della nostra danza: Andrea Gallo Rosso, Ambra Senatore, Riccardo Buscarini, Alessandro Sciarroni e Daniele Ninarello.  Questa sezione di Torinodanza è realizzata in collaborazione con NID-New Italian Dance Platform e con Interplay/14.