Si comincia il 3 giugno con l’uscita dei primi tre album, ai tempi intitolati con semplice classificazione numerica: I, II e III. Poi seguiranno i rimanenti sei dischi, per formare così l’intera discografia dei Led Zeppelin. Ognuno dei nove dischi conterrà canzoni inedite, registrate ai tempi e lasciate nei cassetti e che adesso per la gioia die fan vedranno la luce, e anche brani live. Jimmy Page, chitarrista dello storico gruppo, ha commentato che è meglio che queste canzoni escano adesso senza aspettare di essere morto e che se ne occupi uno sconosciuto. In questo modo, sottintende, potrà scegliere quali brani pubblicare e come rimasterizzarli. Anche i dischi saranno del tutto rimasterizzati. “Il materiale audio contenuto nel disco aggiuntivo rappresenta una porta temporale d’accesso alle sessioni di registrazione dei Led Zeppelin. È una selezione di brani ‘work in progress’ mixati in modo ancora approssimativo, backing tracks, versioni alternative, e nuovo materiale registrato a quel tempo” ha spiegato il chitarrista. In realtà in molti casi si tratta di prime versioni o versioni alternative di brani già pubblicati ai tempi, dunque una operazione per completasti e fan accaniti: i dischi originali erano e restano dei capolavori così come furono concepiti decenni fa. Intanto, parlando alla Bbc, il cantante Robert Plant ha fatto sapere che non ci sarà mai più alcuna reunion del gruppo, scioltosi nei primi anni ottanta dopo la morte del batterista John Bonham e riunitisi solo due volte, la prima durante il live aid nel 1985 e la seconda per uno storico concerto londinese qualche anno fa, filmato e poi portato anche al cinema. Le richieste in termini economici per una loro reunion e un tour sono altissime, i promoter sarebbero disposti a pagare milioni e milioni di dollari, ma loro, con grande dignità sconosciuta a quasi tutti che fanno riunioni anche se il loro cantante è morto, rifiutano quei soldi. Ma Plant si dice entusiasta anche lui delle ristampe: “Offrire l’opportunità di ripercorrere quella strada, di entrare nella performance, di sperimentare gli strati di esperienza attraverso i quali passa la loro produzione musicale, è qualcosa che merita di essere ascoltata”.
(Paolo Vites)