Stasera 25 giugno e poi ancora domani 26 e poi il 30: tre concerti allo stadio Olimpico di Roma poi il record di San Siro, quattro serate. E’ il Live Kom 014, il ritorno definitivo di Vasco Rossi ai concerti dopo la brutta malattia che lo ha tenuto a lungo lontano dalle scene. Un nuovo record, un nuovo segnale di quanto l’artista emiliano sia intramontabile. Per l’occasione la rivista Vanity Fair lo ha messo in copertina e lo ha intervistato. Vasco parla del suo matrimonio di due anni fa con la sua compagna di tanti anni, Laura Schmidt, matrimonio fatto, dice, “per metterla tranquilla”. Motivi burocratici insomma. Non porta la fede al dito dice ma solo perché da sempre ha paura degli anelli per via di un racconto di suo padre: un tale saltando giù da un camion si era strappato un dito perché l’anello era rimasto impigliato. La fede la tiene in una borsina che ha sempre con lui: è il mio portafortuna, dice. Parla poi di politica complimentadosi con Renzi: “In Italia bisognerebbe cambiare praticamente tutto intanto la burocrazia: farraginosa, costosa e inefficiente. Matteo Renzi ci sta già lavorando su. Si muove bene, sa comunicare, ha portato in politica una generazione di giovani”. Infine il suo passato: non ho mai fatto uso di eroina, dice, perché ero un “tossico indipendente”. Altre sostanze sì, ammette, non se ne vanta ma non se ne vergogna neppure.