Il 2013 ha segnato il ritorno discografico di Cristiano De André con COME IN CIELO COME IN GUERRA album contenente brani inediti, la gran parte firmati insieme ad Oliviero Malaspina (Credici, Vivere, Non è una favola, Sangue del mio sangue, oltre alla straordinaria La bambola della discarica). E’ stato il primo concreto segnale di riscossa di due grandi artisti che stavano uscendo da momenti difficili personali e professionali. Ecco ora arrivare MALASPINA, il nuovo cd di Oliviero Malaspina. 



Malaspina appartiene alla parte nobile del nostro cantautorato, quello più intransigente, puro e anche raro, considerati i tempi. Originario di  Vallechiara di Menconico (1962), a seguito della vittoria nelle edizioni del 1990, 1991 e 1993 del Premio Città di Recanati, nasce la collaborazione con Cristiano De André con cui firma Notti Di Genova per il disco di quest’ultimo SUL CONFINE. Nel 1995 arriva il debutto discografico con CARAVAGGIO (Peer Southern Italy/CNI), a cui segue HAI! HAI! HAI! (Peer Southern Italy/CNI). Snodo fondamentale del suo percorso artistico l’incontro con Fabrizio De André conosciuto a Recanati. Inizia così un periodo molto intenso, caratterizzato da una reciproca osmosi intellettuale e creativa, nel quale Malaspina e De André collaborano a progetti differenti: prima un “Dizionario Dell’Ingiuria” ideato dal cantautore genovese, poi ad alcuni racconti, per arrivare ai NOTTURNI, l’album al quale Fabrizio stava lavorando prima della sua scomparsa. Sarà un colpo durissimo, proprio nel momento in cui la carriera di Malaspina sta per avere il giusto riconoscimento al fianco di quello che resta uno dei grandi della nostra musica. Oliviero sembra reagire e nel giro di tre anni ecco uscire  BENVENUTI MOSTRI (2002, Target/Sony) e  MARINAI DI TERRA (2005, Purple Eye/GAL). Nel 2009 viene inoltre dato alle stampe il suo libro di racconti, I RACCONTI DEL PESCE CHE PIANGE E CHE RIDE, per i tipi delle Edizioni Saecula. Dal 2007 al 2010 è la volta di una nuova importante collaborazione con Raphael Gualazzi per la realizzazione del disco REALITY AND FANTASY.



In questi giorni viene finalmente pubblicato il suo nuovo e atteso album titolato semplicemente MALASPINA (Hydra Music/Ululati BKL005) frutto della collaborazione con Amedeo Pesce al quale si devono gli arrangiamenti e la produzione insieme a Cosimo Lupo. Un cd curato in ogni dettaglio dall’elegante booklet, alla qualità delle registrazioni (missaggi di Ettore Bianconi), messo in vendita al prezzo imposto di 12 euro. Un lavoro d’altri tempi si direbbe, dove tutto è soppesato, calibrato, per garantire che la voce, le musiche, i testi, arrivino al meglio e tocchino l’ascoltatore e la sua sensibilità.



Poi diedero la parola agli innocenti / Ed il silenzio fu terrificante

Introdotta da sonorità elettroniche, è la voce di Teresa Draghi ad aprire l’album con Poi , 49 secondi  inquietanti, quasi a tenere alta al tensione di questo cd, a volte spiazzante,  ricco di spunti. Proporre un album del genere in un momento di degrado politico, sociale e culturale, è infatti una vera e propria sfida .

Volevo essere La Luna sui Campi , riporta le atmosfere musicali a climi più cantautorali grazie al rassicurante violino di Gianmarco Volpe il quale fa da controcanto alla voce di Malaspina. E’ questo il brano  scelto per il lancio del cd con la realizzazione di un video.

Assai interessante  il “vestito musicale” delle canzoni che si avvalgono per la maggior parte di  arrangiamenti “elettrici”, rendendo il clima più incalzante e drammatico come  In Viaggio, Fermi con  la voce disperata di Malaspina  A barattare anche i ricordi peggiori/ per un abbaglio di futuro. Sonorità rock in La Strada,  potenziale hit che vede Oliviero protagonista insieme alla bella voce di Roberta Di Lorenzo. Geniale l’uso delle due voci nella loro particolarità timbrica che, unitamente agli interventi chitarristici di Amedeo Pesce, fanno di La Strada il brano più coinvolgente dell’intero album.

Migranti, scritto nel 1997 con l’ausilio di Fabrizio De André, contiene immagini, figure retoriche e tematiche care al grande cantautore.

 …..sono partito per questo disco da un brano MIGRANTI scritto nel 1997 con l’ausilio di Fabrizio. Poi ho deciso di vedere gli ultimi in faccia, non dal divano di casa. Così, dopo la convalescenza per l’intervento a cuore aperto, comunicai alla mia famiglia, allora quasi tutta in vita, che sarei andato a Roma per un po’ di mesi. Lì mi gettai con gli ultimi, furono giorni sfibranti di passione per la vita che ti sputa in faccia. Nel letame che produce i fiori lontano dall’inutile scintillio dei diamanti, dalle stucchevoli maialate dei nostri politici. Poi, quando rientrai a Milano, mi fiondai coi ragazzi di vita di piazza Trento, belle anime, bei corpi. Ero lontano dallo strazio dell’affetto, ma dentro la vita vera, lontano da ogni ipocrisia, dalle veritiere menzogne delle famiglie, delle caste. Gli ultimi sono i primi, vivono, non sono noiosi, producono arte ad ogni passo, ad ogni rivolto di sole e rivolo di pioggia, hanno secchi di neve e un cuore che scalda” (Oliviero Malaspina)

Inquietante drammatico, senza speranza Il vuoto; la voce di Oliviero declama un testo che sembra essere l’esatta fotografia di quello che è diventato il nostro paese. Incisivo l’accompagnamento della band che suona in tutto il cd : Gianmarco Volpe (chitarre acustiche, classiche ed elettriche, violino, mandolino), Gino Ariano (basso elettrico), Pasquale Di Lascio (percussioni), Daniela Somma (fisarmonica), Carmine Ruizzo  (violino, viola).

La voce di Ennio Salomone affianca Malaspina in Vengo a portarti il mio nuovo amore, un testo intenso che parla di…amore che non ha interessi, non ha difetti….

E dell’Infinito, Fine, scritta con Giuseppe Cristaldi, è la “ Smisurata Preghiera” di Oliviero, evidente nel testo la testimonianza di affetto nei confronti di De André, che sembra ogni tanto apparire nel corso del cd, attraverso parole, concetti a lui cari, quasi voglia dall’alto guidare la mano del suo ultimo discepolo, oltre a lenire la ferita a noi “servi disobbedienti” che mai lo dimenticheremo.

Commovente il testo di Dopo, scelto per chiudere l’album con il recitativo affidato alla voce  Joy Zanetti, sotto l’incedere di uno spigoloso loop.

Perché sappiamo la dolcezza e la fatica degli uccelli / Che raccolgono altri uccelli caduti (Dopo, Oliviero Malaspina).

Un gran bel ritorno, uno stupendo affresco, con un augurio sincero a Oliviero Malaspina affinché possa continuare a regalarci lavori come questo che rappresentano una speranza, “per un abbaglio di futuro”. Un album per pensare. “Vivamente consigliato”.