Che ci fa quel giovanotto in giacca e cravatta e una chitarra in mano in quel campo della periferia milanese dove è stato trovato un cadavere? Non si sa. Si aggira e interloquisce con i poliziotti giunti sul posto, l’aria di chi la sa lunga nonostante finga di essere un po’ svampito, il sorriso sempre stampato sul volto. Si arrabbia se lo chiamano “duttùr” con due t invece di “dutùr” con una sola in vero dialetto milanese. Ma quei poliziotti sono dei “terùn”, lo dice anche lui. Quel personaggio senza nome ma dal volto conosciuto fa capolino per buona parte delle strisce che compongono il bel libro a fumetti “Unico indizio le scarpe da tennis”, testi di Davide Barzi e disegni di Marco “Will” Villa e Sergio Gerasi. I due, ottimi disegnatori, si dividono il lavoro: il primo disegna la storia principale, con un tratto asciutto, sintetico, ma forte allo stesso tempo nei dettagli dei personaggi, i volti, gli sguardi, il loro muoversi. Il secondo si occupa dei flashback che interrompono lo svolgimento, riprendendo una sorta di “fuori campo” con un tratto elegante e colto, ricco di chiaroscuri. Aggiungendoci le riprese dei fotoromanzi d’epoca, curate nei dettagli iconografici, un tuffo in un mondo che non esiste più, da parte anche di altri disegnatori.



Il titolo del libro (edito da ReNoir Comics, 158 pagine, prezzo 14,90 euro) vi avrà dato qualche indizio su quel personaggio di cui abbiamo accennato. Era infatti il 12 marzo 1964 quando usciva il 45 giri della canzone El portava i scarp de tennis. In occasione del cinquantenario Barzi ha pensato di ricordare Enzo Jannacci con questo libro e sì, quel personaggio di cui prima è proprio lui. Che appare nel libro insieme ad altri volti noti del mondo che ha girato attorno a Jannacci in epoche diverse: Oslvaldo Ardenghi, Sandro Patè, Tino Mazzoleni, Massimo Genchi, Dafne Niglio, Andrea Bove, Rossella Rapisarda e altri ancora.



La storia, un giallo che si svolge nella Milano del 1959, piacerà, anche se non ci sono certo effetti speciali di alcun tipo, a chi ama un fumetto come Dylan Dog. Nel protagonista, che è poi il noto comico e attore Enzo Limardi, il maresciallo Mantuano, qualcuno troverà quella ironia, quella sorta di “sfiga”, ma soprattutto l’incapacità di aderire alla realtà così come ce la impongono gli altri, che è propria di Dylan Dog, anche lui un investigatore, anche se dell’occulto. Gente libera, gente che a questo mondo fatto di compromessi, ipocrisie e menzogne fa fatica ad adattarsi. Mantuano è uno di questi e indaga anche contro il volere dei suoi superiori – “è roba da barboni” gli dicono, “lascia perdere” – su quello strano omicidio, un barbone abbandonato in un campo di periferia, vestito elegante ma ai piedi un paio di “scarp de tenis”.



Una cosa è certa: grande protagonista della storia è anche Milano, una Milano che ovviamente oggi non esiste più, con l’aeroporto Forlanini ancora in fase di costruzione, con i localacci notturni frequentati da personaggi ambigui e da prostitute dal cuore grande, con i commissariati nascosti in grigi palazzoni, con lo stadio Meazza dove si giocano i derby (diciamolo: ci piace anche che i protagonisti del libro tifino tutti o quasi per l’Inter…), con una fauna umana che è quella di una malavita antica e scomparsa.

Barzi dimostra doti profonde di narratore di classe, non lo scopriamo certo con questo libro, ma riesce a tenerti attaccato a queste pagine sia per la voglia di scoprire come si risolva un caso sempre più intricato man mano che si procede, sia per la simpatia, l’ironia, la dolcezza con cui racconta la storia.

Il libro contiene poi una appendice testuale con due approfondimenti sulla figura di Jannacci, a cura di Sandro Patè; uno sulla canzone El portava i scarp del tennis di Andrea Pedrinelli; un intervento del direttore del mensile Scarp de tenis, giornale che raccoglie testimonianze dirette di tanti senza tetto e vagabondi che ancora soffrono per le vie di Milano. Alla fine un bel modo di celebrare l’anniversario di una canzone amatissima da tante generazioni e per ricordare un autore e cantante che ci manca sempre di più, Enzo Jannacci.

 

L’occasione per saperne di più e incontrare alcuni dei protagonisti che hanno dato vita a questo libro ci sarà giovedì 10 luglio. Alle ore 19 infatti presso Wow Spazio Fumetto di Viale Campania 12 a Milano si terrà un incontro presentazione dal titolo “Il giallo tra Milano e il mondo piccolo, quando Guareschi incontra Jannacci”. Davide Barzi incontrerà il pubblico per parlare appunto di “Unico indizio le scarpe da tennis”, ma anche della serie da lui curata “Don Camillo e i fumetti”. Saranno presenti anche i disegnatori Marco “Will” Villa e Alberto Locateli. In occasione dell’incontro verranno prodotte delle stampe autografate a tiratura limitatissima in vendita al bookshop di Wow Spazio Fumetto. E inoltre ai primi cinquanta che verranno all’evento verrà data in omaggio una copia del dossier di “Unico indizio le scarpe da tennis” firmata dagli autori. Ecco il link alla pagina facebook dell’evento.